di FABIO CAMILLACCI/ Con la salvezza aritmetica del Verona, il massimo campionato di calcio emette un altro verdetto a una giornata dal termine. Ora rimane soprattutto da vedere quale squadra retrocederà in Serie B insieme a Sassuolo e Salernitana; ricordiamo che i neroverdi emiliani tornano tra i cadetti dopo 11 anni di A e addirittura una partecipazione ai gironi di Europa League. Triste fine di una bella favola. L’Hellas, invece, si salva grazie al successo per 2-1 in casa del club campano fanalino di coda. La splendida rimonta in classifica firmata dall’ottimo mister Marco Baroni, è stata completata dalle reti di Suslov e Folorunsho (nella foto: l’esultanza dei gialloblu). Inutile il gol su rigore dell’amaranto Giulio Maggiore al 90′ su calcio di rigore. Nell’altro posticipo del lunedi, pirotecnico 3-3 in Bologna-Juventus, sfida valida per il terzo posto in classifica.
La fantastica cavalcata salvezza del Verona. Gli scaligeri, dopo un avvio disastroso, hanno disputato una seconda metà di campionato straordinaria, nonostante un calciomercato invernale fatto di cessioni importanti. La società guidata dal presidente Maurizio Setti a gennaio ha praticamente tolto al tecnico i giocatori migliori: Ngonge, Hien, Doig, Faraoni. Tanto per fare qualche nome. Sono arrivati calciatori semi-sconosciuti come Noslin e Swiderski. Eppure, Baroni è stato bravo a lavorare sia a livello tattico che sulla testa dei ragazzi, guidandoli alla salvezza con un turno d’anticipo. Bravo e ingegnoso anche il direttore sportivo Sean Sogliano. Un dato statistico dice tutto: nel girone d’andata la media a partita dell’Hellas è stata di 0,7 punti, in quello di ritorno è salita a 1,3. Praticamente raddoppiata. Complimenti anche al Cagliari di Claudio Ranieri salvo in anticipo: alla faccia di chi dava per “bollito” il 72enne tecnico romano.
La lotta per non retrocedere. Adesso, negli ultimi 90 minuti, lotteranno per evitare il terzultimo posto che porta tra i cadetti: Empoli (33 punti), Udinese (34), e Frosinone (35). La Lega Calcio di Serie A ha fissato per le 20.45 di domenica 26 maggio le due sfide decisive: Frosinone-Udinese e Empoli-Roma. Dunque, i giallorossi saranno arbitri della salvezza senza avere più niente da chiedere a questa stagione, dopo aver centrato il 6° posto grazie al successo sul Genoa e al pareggio della Lazio al Meazza contro l’Inter. Se l’Atalanta dovesse vincere l’Europa League e chiudere il campionato al quinto posto, la compagine di De Rossi festeggerebbe l’ingresso in Champions. Al momento, per Pellegrini e compagni, è certa solo la partecipazione ai gironi della rinnovata Europa League.
Fuochi d’artificio al “Dall’Ara”. L’assurdo esonero di Allegri con squadra affidata all’inesperto traghettatore Montero, fino al 76′ di Bologna-Juve sembrava aver aperto una voragine in casa bianconera. E, invece, Madama conferma di avere sette vite come i gatti. Ospiti sotto di tre reti per effetto del gol lampo di Calafiori (2′), del raddoppio firmato Castro (11′) e del tris calato ancora dal sempre più sorprendente Calafiori (53′). Al 76′ è Chiesa a suonare la carica accorciando le distanze. Milik con uno splendido calcio di punizione (83′) e il giovane turco Yldiz (84′), completano l’opera fissando il 3-3. Bologna e Juventus, appaiate al 3° posto e sicure della Champions, salgono a 68 punti: due più dell’Atalanta che però ha una partita in meno. A proposito di Europa, fa tristezza vedere il Napoli campione d’Italia al 10° posto e praticamente fuori anche dalla lotta per la Conference. Per la serie, dopo il capolavoro scudetto, il disastro di Aurelio De Laurentiis.
La classifica a una giornata dal termine
1. Inter 93
2. Milan 74
3. Bologna 68
4. Juventus 68
5. Atalanta 66 *
6. Roma 63
7. Lazio 60
8. Fiorentina 54 *
9. Torino 53
10. Napoli 52
11. Genoa 46
12. Monza 45
13. Hellas Verona 37
14. Lecce 37
15. Cagliari 36
16. Frosinone 35
17. Udinese 34
18. Empoli 33
19. Sassuolo 29
20. Salernitana 16
*Una gara in meno
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