MATTARELLA IN GERMANIA/ Bonn, il Presidente della Repubblica sui cambiamenti climatici: “Sono evidenti le conseguenze nefaste dei nostri ritardi politici”

di MARIO MEDORI/ Nel suo terzo giorno di visita in Germania, a Bonn il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha puntato il dito sui ritardi della politica nel far fronte ai cambiamenti climatici: “C’è spesso contraddizione tra lo sforzo di individuare obiettivi in sede internazionale e le politiche poi messe concretamente in campo in sede nazionale dagli stessi decisori. Le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti e sempre nefaste”.

La sottolineatura di Mattarella. Il Capo dello Stato nel suo intervento al seminario dal titolo ‘Cooperazione tra Italia e Germania: una risorsa preziosa nel contrasto al cambiamento climatico e per una transizione energetica globale’ e dedicato a clima ed energia, ha aggiunto: “L’intensificazione della frequenza delle catastrofi naturali condiziona ogni aspetto della nostra vita, devastando interi territori e mietendo vittime”.

I rapporti tra Berlino e Roma nelle parole dell’inquilino del Quirinale. Intervenendo al Campus delle Nazioni Unite, Mattarella in tal senso ha precisato: “Germania e Italia, primi due Paesi manifatturieri nella Ue, hanno interesse a coordinarsi sul piano politico, scientifico, imprenditoriale, in tutte le aree rilevanti per la transizione verde, proseguendo nella integrazione sistemica delle proprie infrastrutture energetiche”.

La lezione di uno dei padri fondatori dell’Europa. Il Presidente della Repubblica ha spiegato: “Questa è la strada per conseguire i comuni obiettivi politico-strategici di essere avanguardia nelle tecnologie di punta, procedendo sulla strada della de-carbonizzazione dell’economia, della diversificazione delle fonti energetiche, con una maggiore resilienza di fronte agli shock esterni e con vantaggi rilevanti per l’intero sistema produttivo, una volta a regime. Del resto questa è stata l’intuizione di Robert Schuman, l’Europa dei piccoli passi”.

L’insegnamento di Schuman. Il Capo dello Stato (nella foto insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier) ha ricordato: “E’ l’idea secondo cui l’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. Tutti sono chiamati a cooperare. Protagoniste sono, anzitutto, le imprese tedesche e italiane, al fianco delle istituzioni nazionali e sovranazionali, al fine di accogliere e promuovere soluzioni idonee ad accompagnare la transizione verde, rafforzando, al contempo, la base industriale delle due principali economie manifatturiere in Europa”.

Le conclusioni di Mattarella. Il Presidente della Repubblica infine ha detto: “La congiuntura internazionale è fitta di insidie e di sfide. Le guerre ai nostri confini ne sono l’esempio più evidente. Sono temi, quelli del clima e dell’energia, che, come quelli della difesa, interpellano la nostra sovranità, spingendoci sempre più verso la cooperazione per un suo esercizio responsabile e mutuo. Si tratta di un progetto ambizioso che potremo realizzare solo accettando una maggiore cooperazione”.

Commenta per primo

Lascia un commento