di SERGIO TRASATTI/ L’ennesimo “strano” episodio va a costellare la già lunga storia di “stranezze” nella vicenda legata al Mostro di Firenze. Stavolta si tratta di un “giallo giornalistico”. I fatti: sabato 7 dicembre, il quotidiano online “Il Fatto Quotidiano”, diretto da Peter Gomez, ha pubblicato un articolo a firma di Alessandra De Vita e dedicato al nipote di Mario Vanni, uno dei “compagni di merende”. L’articolo, che approfondiva i dubbi e le riflessioni del nipote sull’infinito enigma dell’assassino delle coppiette, è rimasto online solo per poche ore; è stato anche condiviso sui social (nella foto il post di Facebook sulla pagina de “Il Fatto Quotidiano”), prima di scomparire del tutto senza spiegazioni. Mistero.
Le segnalazioni. Numerosi lettori a quel punto hanno segnalato alla nostra e ad altre redazioni la singolare scomparsa dell’articolo, chiedendosi se si trattasse di un errore tecnico o di una vera e propria forma di censura postuma. Per fare chiarezza, anche noi come altri colleghi, abbiamo contattato telefonicamente la giornalista Alessandra De Vita, professionista con una carriera tra Ansa, Radio Capital e la rivista Grazia.
Lo stupore di Alessandra De Vita. La giornalista si è detta “sorpresa della rimozione del suo articolo”, dichiarando di non conoscerne affatto le cause. Ma ha aggiunto che nel corso della sua carriera ha sempre avuto la libertà di scrivere ciò che riteneva opportuno, senza mai subire censure o limitazioni sui suoi pezzi.
Un altro giallo. Come detto in apertura, questo episodio aggiunge un ulteriore strato di mistero alla già intricata storia del serial killer che insanguinò la Toscana tra il 1968 e il 1985. Non solo si parla di presunti artefatti e sparizioni di reperti dagli archivi, ma ora anche di articoli giornalistici che scompaiono, come per magia, da autorevoli testate.
Commenta per primo