Paola Muraro non é coinvolta in alcun modo nell’inchiesta su Mafia Capitale. La precisazione arriva da fonti della Procura di Roma, e dovrebbe mettere a tacere il polverone sollevato da alcuni giornali dichiaratamente nemici della giunta a 5 stelle di Roma, che, sotto titoloni in prima pagina, raccontavano di telefonate che la Muraro, quando era consulente dell’AMA, avrebbe ricevuto da Salvatore Buzzi, il quale chiedeva notizie di un appalto (che non ottenne!) al quale aveva partecipato con una delle sue cooperative. Nessuna delle tre conversazioni – in cui il ras delle coop chiedeva informazioni sul bando di gara da 21 milioni – é stata considerata penalmente rilevante dai magistrati, si sottolinea da ambienti giudiziari.
La stessa Muraro ribadisce che tutto ciò che la riguarda è alla luce del sole: “Ho fiducia nei magistrati – dice -. I giornali stanno basando alcuni articoli sul nulla, per me possono anche pubblicare tutta la telefonata. Io sono serenissima, non sono mai entrata nella vicenda di Mafia Capitale, al contrario di alcuni esponenti del Pd, che lasciavano mano libera a questa persona, e ci mangiavano anche insieme…”.
E infatti è scandaloso che alcuni esponenti del Pd renziano (come il capogruppo alla Camera Rosato o il senatore Fiano) e di Forza Italia (come il senatore Gasparri) si siano tuffati sulle pseudo-indiscrezioni sulla Muraro propinate dai giornali legati ad interessi inconfessabili dei loro editori con i poteri governativi mentre tutto il marciume che riguarda l’immondizia a Roma è il frutto di una vergognosa gestione del Campidoglio durante amministrazioni sia della destra, sia della sinistra.
Il particolare gli esponenti del Pd dovrebbero avere il buon gusto di tacere su Buzzi (il re delle cooperative implicato in Mafia Capitale e perciò tuttora in carcere), che è stato tra i finanziatori del Pd e partecipe di una delle cene preelettorali di Renzi.
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