Si erano messi insieme, sportivamente parlando, da un mese, grazie a uno di quei cambi in corsa che sono tipici del canottaggio che si avvicina al momento cruciale. È bastato perché Giovanni Abagnale da Castellammare di Stabia, ma attenzione una e non due “b” pur con una grande somiglianza con la famiglia più vittoriosa del canottaggio italiano, e Marco Di Costanzo da Napoli, si sono presi la medaglia di bronzo del due senza (nella foto Afp-Gazzetta.it).
La gara. Sul bacino di Lagoa, con il Cristo Redentore spettatore 700 metri più su, gli azzurri hanno firmato un’impresona. Nel momento più difficile, quando c’era il rischio che la Gran Bretagna ci buttasse giù dal podio, Giovanni e Marco hanno prodotto uno sprint finale che ci ha portato neanche troppo distanti dai mostri sacri neozelandesi, sostenuti da un grande tifo con tanto di T-shirt personalizzate, e dai sudafricani.
Gioia azzurra. “Abbiamo stupito noi stessi”, racconta Abagnale. E Di Costanzo: “Non era facile, ma abbiamo dimostrato di essere dei campioni”. Per poi ringraziare tutti coloro che hanno scritto, “da Napoli e da tutta l’Italia”. Abagnale gareggia per la Marina Militare, mentre Di Costanzo è tesserato per le Fiamme Oro. “Abbiamo sfruttato ogni piccolo momento per poter guadagnare qualcosa”, dicono in coppia poco prima di salire sul podio.
Due beffarde medaglie di legno. Il bilancio azzurro della giornata è riempito anche da due quarti posti, nel doppio e nel quattro senza dei pesi leggeri. Un po’ di preoccupazione, invece, per il 4 senza, la nostra barca più importante che è campione del mondo in carica: è arrivato un terzo posto che ci porta alla finale di domani, ma abbiamo il capovoga Vicino in condizioni fisiche non perfette. Speriamo che le 24 ore che mancano lo aiutino a recuperare.
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