Non regge, anzi continua a provocare morti, la tregua in Siria: 90 persone, tra le quali molti bambini, sono state uccise in decine di raid aerei governativi in 24 ore su Aleppo e sulla sua provincia, secondo la televisione panaraba Al Jazira. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) afferma che in uno di questi raid, sul villaggio di Beshqati, ad ovest di Aleppo, sono stati uccisi 12 membri della stessa famiglia, tra i quali 6 bambini o adolescenti, dai bombardamenti governativi, appoggiati dai russi, sulla parte della città controllata dagli insorti e dai jihadisti.
Secondo giornalisti che si trovano ad Aleppo, nelle ultime due ore sono stati pesantemente bombardati i quartieri di Qaterji, Maysar, Karm Tahhan. Le fonti precisano che l’area del campo profughi palestinese di Handarat, vicino al fronte tra governativi e insorti, è stato bombardato con bombe a grappolo, particolarmente letali.
Si calcola comunque che più di seimila persone, in larghissima parte miliziani dell’Isis, sono state uccise in due anni di raid della Coalizione guidata dagli Usa in Siria. Lo riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che riporta un bilancio dettagliato. Dei 6.213 uccisi si contano 5.357 miliziani jihadisti, uccisi e 611 civili, di cui 163 sono minori e 90 sono donne.
Nei raid della Coalizione sono stati uccisi però anche 90 soldati governativi siriani, che combattevano contro l’Isis. Gli Usa hanno ammesso l’errore. Colpiti a morte dai bombardamenti della Coalizione anche 136 miliziani qaedisti e 10 di altre fazioni armate siriane.
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