L’assessore capitolino all’Ambiente Paola Muraro ha querelato per diffamazione il premier Matteo Renzi per gli “indebiti accostamenti fatti con l’inchiesta su ‘Mafia Capitale’“. Oggi l’avvocato Alessio Palladino, uno dei difensori della Muraro, ha depositato a piazzale Clodio l’atto.
“La mia assistita – dice il penalista – si è posta da tempo a disposizione degli inquirenti, ma speculare sulla sua vita privata o rappresentare fatti non veri è solo indice, a nostro parere, di una azione diffamatoria”.
Renzi aveva associato il nome della Muraro a “Mafia capitale” parlando alla Scuola di formazione polita del Pd e le sue parole e immagini sono state ripetutamente diffuse da tutti i canali televisivi e dai giornali e siti di informazione.
La ritorsione. Poche ore dopo la squallida reazione del Pd. Al tesoriere del partito, Francesco Bonifazi, è stato affidato il compito di diffondere il seguente comunicato: “Il Pd ha dato mandato ai suoi legali di querelare il sindaco di Roma Virginia Raggi per le dichiarazioni diffamatorie nelle quali ha accostato il Pd alle vicende di Mafia Capitale. Continua da tempo la pratica dell’insulto e della menzogna da parte degli esponenti del M5s che puntualmente, una volta chiamati a rispondere delle loro affermazioni, ricorrono a tutti i privilegi per non farsi giudicare. Un conto è il dibattito politico, un altro è diffamare”.
Da quale pulpito arriva la predica! La Raggi, dopo le pesanti invettive del capo del governo e del Pd contro la Muraro e contro la giunta comunale pentastellata, si era limitata a una battuta: “Non siamo il Pd”. I cui vertici, evidentemente, hanno la coda di paglia.
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