di FABIO CAMILLACCI/ Tanto rumore per nulla? Non proprio. Gli ultras interisti non l’hanno avuta vinta fino in fondo, ma qualcosa hanno ottenuto. Mauro Icardi infatti rimane capitano dell’Inter; anche se la prestigiosa fascia è l’unica cosa che salva. Per l’attaccante argentino ci sarà una multa molto salata, quindi, ma non la degradazione e l’umiliazione che la Curva Nord aveva chiesto a gran voce: con tanto di striscioni (nella foto in basso: uno striscione con insulto fantozziano) e numerosi cori di insulti al Meazza durante Inter-Cagliari. Un polverone esploso a causa di alcuni passaggi dell’autobiografia del centravanti in cui si ricostruivano gli episodi di Sassuolo-Inter del 2014 in un modo che gli ultras avevano ritenuto addirittura offensivo (nella foto in home-page: il battibecco di Icardi e Guarin con i tifosi interisti a Reggio Emilia).
Biografia ritirata. A parziale risarcimento per gli ultras, Mauro Icardi si è impegnato a ritirare il libro dagli scaffali. L’autore Paolo Fontanesi, a tal proposito su Twitter ha scritto: “E’ esaurito! A breve sarà disponibile una nuova ristampa”. Icardi lo farà ristampare a sue spese, cancellando i passi incriminati e sostituendoli con una ricostruzione dei fatti più rispondente alla realtà. Uno scenario surreale.
Fascia di capitano salva. Fino a domenica sera c’era la sensazione che, raccogliendo in modo clamoroso l’istanza dei tifosi di curva, il club avrebbe tolto davvero la fascia a Icardi, anche se solo per un periodo limitato, magari fino a fine dicembre o fino al termine del girone d’andata. Tutto lo lasciava presagire visto che il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti aveva preso una posizione durissima nei confronti dell’argentino; quasi anticipando il fatto che la fascia gli sarebbe stata tolta, o che comunque la questione era seriamente in ballo. Posizione ribadita dal d.s. Piero Ausilio, secondo il quale Icardi aveva sbagliato in modo grave. Evidentemente, la notte ha portato consiglio, e chissà che alcuni episodi accaduti nel frattempo non abbiano indotto l’Inter a sterzare. Ma questa è l’ennesima conferma che la società dell’Inter non ha polso. Manca il manico, quello vero.
Il sostegno della maggioranza dei tifosi nerazzurri per Icardi. C’è stata una petizione di tifosi sul web. Tifosi non di curva ma gente qualunque. Tifosi che chiedevano con forza alla società di rivedere le proprie idee sul confronto Icardi-ultrà, difendendo le ragioni del giocatore contro quelle dei tifosi. D’altronde, anche durante Inter-Cagliari era stato chiarissimo il fatto che mentre mille ultras di curva offendevano Icardi, gli altri 43mila spettatori erano tutti per il centravanti e contro la Nord che lo perseguitava. Ci sono stati un paio di commenti sui giornali del lunedi, per niente schierati a favore della Curva e del Club, che forse hanno provocato qualche riflessione in più negli uffici di Corso Vittorio.
Indagine Digos. C’è stato anche l’episodio, non ancora chiarito e sul quale anche la Digos sta indagando con acquisizione di immagini a circuito chiuso, degli ultrà che si sono recati domenica sera sotto casa di Icardi, forse in modo minaccioso con un altro striscione. Insomma, per certi versi l’Inter e i suoi tifosi di curva rischiavano di rimanere loro, da soli, sulla linea del Piave, quella della fermezza e della punizione per Icardi, mentre il resto del mondo andava in tutt’altra direzione, pur riconoscendo che Maurito aveva esagerato a trattare certi argomenti sensibili nella sua autobiografia.
Il colloquio Icardi-società e il giallo sui social. Nel pomeriggio di lunedi 17 ottobre c’è stato un colloquio di un’ora e mezza tra Icardi e i dirigenti (Bolingbroke, Zanetti, Ausilio, Gardini) al termine del quale si è deciso il da farsi. Icardi è uscito dalla Pinetina molto scuro in volto, ma poi ha postato su Instagram un paio di foto di se stesso con la fascia di capitano, anticipando in qualche modo cosa era accaduto, anche se poi la foto è stata rimossa, alimentando il giallo. E mentre l’ex presidente Massimo Moratti dichiara di non voler saper niente di questa storia limitandosi a dire “è un grande caos e non voglio proprio entrarci”, gli ultras ribadiscono che il rapporto con Icardi non potrà essere ricucito in alcun modo, nonostante i tentativi che sono stati fatti e le scuse che lo stesso giocatore aveva pronunciato. Quindi la guerra continua. E intanto l’Inter rischia di buttare alle ortiche in anticipo un’altra stagione.
L’immancabile Wanda Nara. “La fascia di capitano? E’ di Mauro, questo è indiscutibile! Il tema non è in discussione”. Ovviamente, in tutta questa storia non poteva mancare il commento di Wanda Nara, moglie e agente di Mauro Icardi in un’intervista rilasciata a Fox Sports aggiungendo: “La verità è che la gente è molto attaccata a Mauro e gli vuole molto bene. Il problema è stato risolto, c’è stato un malinteso con le traduzioni. Dal momento che il libro è esaurito, Mauro si è proposto di sistemare quella parte. Per Mauro è molto importante l’appoggio dei tifosi. Io gli dico sempre che deve venire a salutare la famiglia quando entra in campo ma lui va sempre prima a salutare i tifosi”. Infine una citazione: “C’è solo un modo per evitare le critiche, non fare nulla, non dire nulla e non essere nessuno”. La filosofia di Wanda. La verità è una sola, in questa storia hanno perso tutti: Icardi, l’autore Fontanesi, l’Inter, gli ultras nerazzurri e Wanda Nara che da agente e da compagna fomenta continuamente uno che di suo è già una testa calda, anche se in campo è un grandissimo attaccante: un bomber nato.
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