Crolli, nuovi senzatetto e nuova emergenza nell’area terremotata del centro Italia. Commento di Nuccio Fava

Terremoto centro ItaliaLa terra ha tremato più volte ieri sera nelle Marche e in Umbria. Le due scosse più forti sono state avvertite in mezza Italia, fino a Roma. La prima alle 19,11, di intensità 5,4: la seconda alle 21,18 di intensità maggiore, 5,9. Poi altre meno forti – se ne donano una sessantina – che però localmente hanno provocato danni, oltre che panico, disagi e alcuni feriti, per fortuna di lieve entità.  L’epicentro è stato localizzato a 10 chilometri di profondità tra Perugia e Macerata, per l’esattezza a Castel Sant’Angelo sul Nera e Visso nelle Marche. Le scosse, come si diceva, si sono irradiate in Toscana, Marche, Abruzzo e Lazio. Secondo il sismologi si tratta ancora della continuazione del terremoto di due mesi fa che ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata, dove peraltro ci sono state in questi 62 giorni centinaia e centinaia di scosse di sciame sismico.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto: “Se confermata l’assenza di vittime e feriti gravi il bilancio del terremoto di ieri sera è miracoloso vista l’intensità delle scosse”. “Per la nuova emergenza – ha assicurato – siamo impegnati con 980 vigili del fuoco in campo con un dispositivo di soccorso che prevede 42 squadre, 24 sezioni operative, 60 funzionari del ministero dell’Interno sul posto, due squadre di ricerche e soccorso tra le macerie con 70 unità, 4 cinofile, 20 movimento terra, 30 unità di speleo alpino fluviali”.

Oggi scuole chiuse in molti centri, compresi alcuni capoluoghi delle quattro regioni interessate al fenomeno sismico.

La Protezione Civile ha informato che “ci sono stati numerosi danni, ma al momento non risultano crolli in cui si sta operando con squadre di ricerca e soccorso”. Molte strade sono chiuse nel centro Italia. Sono in corso verifiche sulle stutture ospedaliere. Tre ospedali sono stati evacuati a e i degenti trasferiti altrove. Ancora incerto il numero degli sfollati, che aumenta di ora in ora. I sindaci dei comuni coinvolti hanno annunciato che tutte le scuole rimangono chiuse. E’ stato evacuato il carcere di Camerino.I detenuti sono stati trasferiti nel carcere di Rebibbia a Roma.

Ed ecco un quadro della situazione sulla base delle notizie arrivate fino alla mezzanotte.

Il sindaco di Ussita: il nostro paese è finito – “Sono crollate parecchie case. Il nostro paese è finito”. Lo ha detto il sindaco di Ussita, Giuliano Rinaldi, a Skytg24, dopo l’ultima e più forte scossa di terremoto. Il sindaco ha affermato che “è crollata anche la facciata della chiesa” e che si è “spaccato il terreno. La frazione di Casali non la possiamo raggiungere”. ”Grazie a Dio siamo riusciti a portare in salvo le due anziane che erano rimaste intrappolate nella loro abitazione, la cui facciata è crollata con le scosse di terremoto” aggiunge il sindaco .

Rubble and rescue operations after the strong earthquake in Villa Sant'Antonio village, near Visso, Marche region, central Italy, 26 october 2016. ANSA/MATTEO CROCCHIONI
Foto Ansa da Visso, di Matteo Crocchioni 

”Sono state portate via in ambulanza, ma dovrebbero essere in condizioni discrete”. A quanto risulta al sindaco non ci sarebbero feriti in paese.

A Camerino dopo la scossa delle 21:18 il campanile della chiesa di Santa Maria in Via, già danneggiata dal sisma del 24 agosto, è crollato su una palazzina. Lì si è concentrato il lavoro dei vigili del fuoco. Molte persone erano comunque fuori casa dopo la scossa precedente delle 19:11. Alcuni crolli nel centro e nelle frazioni; uno ha riguardato anche un edificio dell’antica Università.

8 feriti lievi a Fabriano – A Fabriano, a causa del crollo di alcuni tramezzi in un palazzo di via Fratelli Latini, ”ci sono 8 feriti, ma, a quanto si sa, con contusi lievi”. Il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola parla anche di ”alcune abitazioni inagibili” e sta organizzando i punti di accoglienza: ”Apriremo – dice – il PalaGuerrieri, il PalaFermi e il PalaCesari, in modo da accogliere le persone che hanno paura a dormire nelle loro case”. Verifiche sono in corso in tutte le frazioni, e le scuole resteranno chiuse

Una terza scossa di terremoto – di 4.6 – è stata nettamente percepita in tarda serata dopo le 23 nella zona. Si sono verificati nuovi crolli negli edifici già lesionati precedentemente.

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, dice:”Ci sono crolli, ma di edifici già lesionati. Stiamo facendo un giro per il territorio, non dovrebbero esserci stati feriti. Certo si risveglia la paura, pesa questa nuova scossa” .  Anche qui è mancata per qualche ora l’energia elettrica. La situazione è stata resa ancor più difficile alla pioggia abbondante che durante la serata è caduta sulle aree colpite dal sisma..

A ROMA -Non c’è stato quartiere dove le due scosse di  terremoto non si siano fatte sentire. Nel centro della città e a Roma Nord, i vecchi edifici hanno tremato. Controlli sono in corso da parte delle Sovrintendenze e del ministero dei Beni culturali nei musei e all’interno dei siti archeologici per verificare se ci siano stati danneggiamenti o che dipendenti o turisti non siano rimasti intrappolati negli ascensori. Evacuato il palazzo della Farnesina, il personale del ministero degli Esteri è stato fatto scendere in strada, in serata sono arrivati i vigili del fuoco per le verifiche nello stabile.

COMMENTO

Le sciagure che uniscono

DI NUCCIO FAVA – La scossa anzi le due scosse tra le 19 e le 21 sono state molto forti, nell’area del disastroso terremoto del 24 agosto. Anche a Roma i lampadari hanno ballato nelle case e le tende oscillato alle finestre. L’epicentro è stato nelle Marche sui monti Sibillini nel piccolo centro di Castel Sant’Angelo sul Nera, poco più di 300 abitanti. La devastazione di edifici, abitazioni e chiese ricorda le immagini viste ripetute volte dopo il terremoto di Amatrice. I tecnici ci dicono che non di tratta di un nuovo terremoto ma di una “coda”del sisma precedente che non ha ancora esaurito la sua spinta. Pensando alla paura, ai disagi procurati, non è una gran consolazione assistere a fenomeni come questi ultimi  che fortunatamente però non hanno procurato vittime anche se hanno colpito una popolazione già duramente provata e che tenta di rinascere.

Nella tragedia emerge tuttavia un grande spirito positivo di solidarietà, di sacrificio e abnegazione anche tra gli stessi cittadini provati dalla grande disgrazia.

Una terza scossa forte è arrivata prima di mezzanotte mentre abitanti e soccorritori cercavano sicurezza e riparo sotto una pioggia battente. Siamo stati presi di sorpresa, consideravamo alle spalle i danni enormi, umani e materiali, provocati nell’Italia centrale. Stavamo tirando insomma un sospiro di sollievo anche perché difronte all’immane sciagura tutto il paese ha risposto con partecipazione, solidarietà e impegno unitario.

Anche la politica, la macchina dei soccorsi, la rapida nomina di un commissario in stretta collaborazione con i sindaci e le popolazioni locali, venivano raccontate efficacemente dai media.

Resta in fondo un po’ straordinaria e sorprendente la capacità di mobilitazione nazionale difronte a calamità e tragedie così gravi. Al contrario nelle condizioni ordinarie, l’Italia si mostra paese diviso e rissoso, contrapposto in schieramenti rigidi e non comunicanti, ciascuno egoisticamente solo contro tutti, illusoriamente convinto di rappresentare la salvezza risolutrice, la sola risposta valida.

Paradossalmente sono state necessarie le nuove terribili scosse nei territori già martoriati per far emergere il bisogno di una sosta, un intervallo nella forsennata campagna elettorale del segretario-presidente rientrato a palazzo Chigi di gran corsa non appena appreso della prima scossa avvertita praticamente in tutta Italia.

Forse è inevitabile che sia così ed è bene ed incoraggiante che accada anche con un presidente sempre lancia in resta come Renzi. Può a suo modo avere investito in questo referendum tutte le sue ambizioni e la sua carriera che non esauriscono però il destino e il futuro dell’Italia. Tanta generosa irruenza, sino al rischio di apparire irrispettosa e volgare verso le stesse istituzioni europee, potrà forse entusiasmare i suoi fans ma certo danneggia l’immagine e il ruolo dell’Italia.

 

Commenta per primo

Lascia un commento