E’ stata segnata dal susseguirsi di un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4 e 13 minuti, nella zona di Ussita, la seconda notte da sfollati per i circa 4 mila terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda (foto Ansa). Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. Saranno seguiti da altri terremotati.
“Non si può affrontare l’inverno nelle tende”, ha ripetuto ieri, appena arrivato a Camerino, anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, concordando in ciò con il capo della Protezione civile, Curcio. Il problema però è che in tutta l’area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili, e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole, per verifiche e sopralluoghi.
Problemi ovviamente anche nelle aree confinanti dell’Umbria. Una scossa forte è stata avvertita ieri a Norcia mentre era in corso un vertice con i sindaci, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizo Curcio, che stavano arrivando proprio in quel momento. L’incontro è stato interrotto e tutti sono usciti all’esterno del centro operativo comunale.
A Visso un primo pullman ha trasportato gli sfollati verso Civitanova Marche, secondo lo schema predisposto dalla Protezione civile, che ha preferito non rimontare le tendopoli, in considerazione della stagione e delle basse temperature. “Sinora hanno aderito 120 persone – dice all’Ansa il sindaco Giuliano Pazzaglini -, ma domani aumenteranno, qualcuno ha preferito rinviare la partenza a domani per organizzarsi meglio e la scorsa notte ha dormito presso parenti o amici, in paesi vicini”.
Invece dei migranti potremmo preoccuparci dei nostri connazionali.