di FABIO CAMILLACCI/ Dallo psicodramma alla farsa. Dalla tragedia greca alla commedia all’italiana, pardon: alla cinese. Dal neorealismo a Tomas Milian e Bombolo. Tutto questo oggi è Casa Inter, dove non si sa chi comanda e dove gli allenatori si scelgono come in un reality tipo “Grande Fratello”. Un bel casting in cui i tecnici entrano nella “Casa”, nello specifico “Casa Inter” in Corso Vittorio Emanuele II a Milano, ed escono quando vengono “nominati” e quindi di fatto esclusi dalla rosa dei papabili. E la giuria? Ampia, troppo ampia. Si sa, con tanti galli a cantare non si fa mai giorno. Da una parte, gli uomini di Suning mandati dal proprietario Zhang Jindong, trattasi di: Steven Zhang, Jun Ren e il potentissimo (nel Club nerazzurro) Kia Joorabchian. I soliti ben informati sostengono che il parere di quest’ultimo influirà tantissimo nella scelta del nuovo tecnico, come già accaduto di fatto con la decisione di cacciare Mancini e prendere De Boer. Non solo: Kia in sostanza decise anche l’esonero dello stesso olandese, smentendo in pubblico il direttore sportivo Ausilio. Quando si radunano, guai dirigenti cinesi dell’Inter ricordano molto un cinepanettone di Vanzina con Boldi, De Sica, er Cipolla e compagnia cantando.
La triade nerazzurra italiana. Eccoci dunque alla parte italiana o meglio “italo-argentina” dell’Inter, i dirimpettai dei dirigenti venuti dall’Oriente, novelli Marco Polo senza il sapiente “Il Milione”, ma, con tanti milioni di dollari in tasca. Già, la parte “italo-argentina” dell’Inter : quella che finora ha dimostrato di avere zero voce in capitolo rispetto alla parte orientale. Il d.s. Ausilio, il Cfa Gardini e il vicepresidente Javier Zanetti, nelle scelte fin qui fatte dalla società nerazzurra, non sono mai stati ascoltati: nè dall’azionista di maggioranza Suning, nè dal presidente Thohir.
Il casting degli allenatori. Molti grandi tecnici hanno declinato l’invito disprezzando giustamente il metodo di selezione deciso dai cinesi. Il “guru” Hiddink ad esempio ha risposto dicendo: “Venire io da voi? Venite voi da me, fatemi una proposta e io la valuterò”. Non fa una piega. Ci hanno provato anche col grande Capello, figuriamoci: il friulano Don Fabio ha ovviamente fatto orecchie da mercante. E poi nomi esotici come il portoghese Vitor Pereira ex tecnico del Porto o Marcelino ex allenatore del Villareal. Quest’ultimo si dice che sia il favorito di Kia. Evidentemente, la lezione De Boer non è bastata: si continuano a fare nomi stranieri di mister che non conoscono il calcio italiano. Al momento solo Ausilio e il resto della dirigenza italiana spingono per Pioli. Al casting hanno partecipato anche Guidolin e Gianfranco Zola e pare abbia fatto una buona impressione. A breve sapremo chi sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Dopo il televoto? Potrebbe anche spuntar fuori a sorpresa un nome dell’ultim’ora: con questa dirigenza tutto può succedere. Intanto, domenica contro il Crotone sulla panchina nerazzurra ci sarà Stefano Vecchi, poi tornerà alla Primavera.
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