di FABIO CAMILLACCI/ Dopo la fine della partita tra Atalanta e Roma, vinta 2-1 dai sorprendenti orobici di mister Gasperini, si sono verificati incidenti all’esterno dello stadio “Atleti Azzurri d’Italia”. Si sono vissuti momenti di grande tensione, con ripetute cariche da parte della polizia e lancio di lacrimogeni per placare la follia scatenata dagli ultras della Roma. Già poco dopo le 18, la situazione è tornata ad una condizione di apparente normalità. La trasferta di Bergamo era considerata ad altissimo rischio per la presenza di circa 2.ooo ultrà giallorossi.
I fatti. Le prime notizie che arrivano da Bergamo raccontano del tentativo da parte dei tifosi romanisti, immediatamente dopo la conclusione della gara di campionato, di sfondare il muro eretto dalle forze dell’ordine all’esterno dello stadio, nella zona del prefiltraggio, con l’obiettivo di mettere piede in città e cercare il contatto con la tifoseria dell’Atalanta. Un tentativo sventato dagli oltre 400 agenti di polizia schierati dentro e fuori lo stadio per garantire la tenuta dell’ordine pubblico. La polizia ha effettuato infatti ripetute cariche contro i romanisti, respingendoli all’interno dello stadio ed evitando il contatto con gli atalantini.
Il piano di evacuazione degli ultrà romanisti. Una volta evitato il contatto tra gli ultras delle opposte fazioni, poco dopo le 18.15, è scattato il piano della polizia per consentire ai romanisti di lasciare lo stadio. Le forze dell’ordine hanno fatto arrivare davanti all’ingresso del settore ospiti dei pullman gialli sui quali, un po’ alla volta, sono stati fatti salire gli ultras romanisti. A bordo di questi mezzi i romanisti hanno lasciato Bergamo. Al momento, non si hanno notizie di feriti o di arresti.
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