Martellamento sulla giunta M5s. La Procura sequestra in Campidoglio documenti sulle nomine di funzionari. La Raggi: “Nulla da nascondere”

Continuano le singolari iniziative contro Virginia Raggi, sindaco M5s di Roma, iniziative che mai o rarissimamente sono state prese, anche dalla magistratura, nei confronti di un’amministrazione comunale appena insediatasi. Ieri la Procura della Repubblica di Roma è arrivata a disporre il sequestro, ad opera di personale della Guardia di Finanza, delle delibere con le quali la Raggi ha fatto due o tre nomine di dirigenti: nomine, per di più, sulle quali aveva chiesto il parere dell’Autorità anticorruzione presieduta dal giudice Cantone.

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Foto Ansa di Alessandro Di Meo 

Naturalmente la Raggi ha dichiarato immediatamente di aver messo  a disposizione i documenti richiesti, non avendo nulla da nascondere.  Se la sindaca parla di “assoluta serenità”, il suo vice, Daniele Frongia ha commentato: “Non ne so nulla, da parte nostra non abbiamo nulla da nascondere e ovviamente collaboriamo con tutti”.

L’attenzione è concentrata in particolare sulle nomine di Salvatore Romeo, già dipendente del Campidoglio, a segretario del sindaco, con un forte aumento di stipendio, e di Raffaele Marra, nominato vice capo di gabinetto, e poi trasferito al tuono di capo del personale.

 L’inchiesta della Procura – senza indagati e senza ipotesi di reato,  affidata al pm Francesco Dall’Olio e Paolo Ielo – sarebbe partita da un esposto di Carla Raineri, ex capo di gabinetto del sindaco, oppure da un esposto del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, o da entrambi. “Questa vicenda – ha commentato Virginia Raggi – sta assumendo dei contorni ridicoli. Ma la magistratura, di fronte a un esposto-denuncia, ha l’obbligo di esercitare l’azione penale. Quando la magistratura chiede atti noi siamo lieti di fornirli. C’è massima trasparenza”. Tuttavia non ha risparmiato critiche a Carla Raineri, autrice di uno degli esposti: “Simpatico che tutto questo – ha detto – sia stato fatto dall’ex capo di gabinetto, che di fatto è stata nominata con una procedura che io ritenevo illegittima. Io intendevo nominarla con un’altra procedura. Mi è stata sottoposta una procedura ex articolo 110, io ho chiesto il parere all’Anca, che si è pronunciata al riguardo, sanzionando qualcosa a cui sono stata indotta. E’ interessante notare come l’unica persona che sia stata nominata con una procedura irregolare stia levando gli scudi“.

Il numero uno del Campidoglio, poi, è tornata sulla questione delle dimissioni dell’ex assessore Paola Muraro: “Io non sono entrata nel merito dell’avviso di garanzia: quando lei ha presentato le dimissioni io le ho accolte – ha spiegato Virginia Raggi – Sarà la magistratura a chiarire se ci sono profili d’illegittimità o meno. L’avviso di garanzia come l’invito a comparire è un atto dovuto, quindi ritengo che la posizione della Muraro sarà chiarita dalla magistratura e non voglio farle io un processo in questa sede”.

Sul futuro dell’azienda per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti  Roma la sindaca ha affermato: “In Ama ci sono un amministratore unico e un direttore generale, che cesserà le sue funzioni il 31 dicembre. E c’è già un bando per la ricerca di un nuovo direttore generale”.

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