Giovani al microscopio – Largo spazio della rubrica di questa settimana è dedicato a due intressanti sondaggi realizzati e diffusi dal portale www.automobile.it nei quali sono stati analizzati i dati dell’ultimo anno sugli esiti degli esami di guida (Rapporto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e le preferenze dei possessori di auto d’età compresa fra i 18 e i 30 anni.
Donne eccellenti in teoria – Com’è la situazione nel nostro Paese per quanto riguarda i new drivers e le nuove patenti nell’ultimo anno? Il portale www.automobile.it stila una classifica delle migliori regioni studiando i successi nelle prove scritte e pratiche, prove che l’anno scorso in Italia sono state complessivamente 1.735.968.
*Guida la top ten la Campania con l’84,41% di idonei, seguono sul podio la Puglia (83,89%) e la Sicilia (83,67%); poi la Basilicata (83,27%), il Molise (82,8%), la Calabria (82,06%), le Marche (81,35%), la Lombardia (prima regione dell’Italia Settentrionale con il 79,8%), il Veneto (79,26%) e l’Umbria (78,58%); fanalini di coda il Lazio (74,43%), la Liguria (73,12%) e la Sardegna (71,28%). Nelle province le più virtuose sono Ragusa (88,36%), Lecce (87,20%) e Messina (86,63%) mentre la media nazionale si attesta al 79,42% di successi complessivi.
*Lo spauracchio per gli aspiranti neo patentati rimane l’esame di teoria, che l’anno scorso ha respinto ben il 29,10% degli iscritti, mentre l’esame di guida pratica ne ha bocciati solamente l’11,55%
*Le donne si rivelano migliori degli uomini nel superare proprio l’esame di teoria con il 71,24% di successi per loro, contro il 69,67% di quelli dei ragazzi; mentre si trovano più in difficoltà nell’esame di guida pratica con l’84,27% di idonee contro il 90,95% di idonei a livello nazionale.
*Non stupisce che solo il 4,50% di chi sostiene l’esame decida di farlo da privatista, non sembra premiare affrontare da privatista nè l’esame di teoria (65,72% di respinti contro il 27,13% delle autoscuole) né quello di guida pratica (13,86% di respinti contro l’11,45%).
*Tra le 745.051 patenti emesse a seguito dell’esame, non poche sono quelle destinate ai nati all’estero, tra cui la Comunità Europea (37.424), Altri Europa (34.417), America (17.140) Asia (16.048), Africa (15.640) e Oceania (225) e ovviamente a livello nazionale la maggior parte è stata assegnata agli under 21 (87,8%).
I new drivers hanno idee chiare – Il secondo recente sondaggio di www.aumobile.it , realizzato in collaborazione con GfK Eurisko su un campione di 250 possessori di auto dai 18 ai 30 anni, ha evidenziato che i “new drivers” hanno preferenze ben chiare: tra le gamme di automobili in pole position c’è la berlina con il portellone (42%), al secondo posto la citycar/utilitaria (22%) e al terzo la categoria suv/crossover/fuoristrada (13%).
*Le case automobilistiche verso le quali i giovani tendono ad orientarsi maggiormente sono: Fiat (30%), Volkswagen (21%) e Audi (19%). Tengono bene anche Toyota (17%), BMW (13%) e Ford (12%).
*Per quanto riguarda le caratteristiche dell’auto, le più rilevanti sono state il numero di porte, la tipologia di motore e il tipo di trasmissione. Il 61% è per le 5 porte. Il 42 % vuole risparmiare un po’ sul consumo scegliendo il motore diesel e l’82% opta per il cambio manuale.
*Per i ragazzi, il mezzo migliore per recarsi al lavoro è l’automobile. Il 61% degli intervistati infatti usa l’auto tutti i giorni o quasi per raggiungere il posto di lavoro. Ma c’è anche un buon 51% che la usa per il tempo libero, per uscire con gli amici, per andare a fare sport, per fare shopping e anche per vacanze o weekend fuori porta (il 43% dichiara di usarla almeno una volta a settimana).
*Per quanto riguarda la comunicazione, “puntare sul target dei neo patentati e dei giovani in generale, può essere strategico per quei dealer e quei venditori che si approcciano al canale digitale, proponendo modelli e una comunicazione in linea con le aspettative degli under 30, come il canale automobile.it sta facendo, segmentando l’offerta e la strategia di marketing a livello nazionale” commenta Chiara Bonifazi, PR Manager del portale.
A maggio meno CO2 – Nel mese di maggio, per la prima volta nel 2015, sono diminuite le emissioni di CO2 derivate dall’uso di gasolio e benzina per autotrazione. Per la precisione il calo è stato di 381.487 tonnellate, che rappresentano il 4,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Tale calo è dovuto ad una diminuzione sia delle emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina per autotrazione (-153.216 tonnellate, cioè il 6,9% in meno) sia delle emissioni da gasolio (-228,271 tonnellate, cioè il 3,7% in meno).
Ciò che emerge chiaramente dai dati in tabella è però che, mentre le emissioni da benzina sono calate durante l’intero corso del 2015, quelle da gasolio sono aumentate fino ad aprile, e sono diminuite, solo nel mese di maggio. Nei primi cinque mesi del 2015 le emissioni di CO2 da benzina e gasolio sono in leggero aumento (+0,7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Sarà interessante – commenta Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT – verificare se anche dopo i dati di giugno l’andamento delle emissioni sarà ancora in crescita, oppure se il calo di maggio verrà confermato”.
Strade (un poco) più sicure – Migliora la sicurezza stradale in Italia, ma più lentamente degli anni precedenti: nel 2014 si sono verificati 174.400 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 3.330 morti e 248.200 feriti, con un calo rispetto al 2013 del 3,77% dei sinistri, dell’1,62% delle vittime e del 3,58% dei feriti. I dati sono contenuti nella stima preliminare ACI-ISTAT, che anticipa le statistiche ufficiali che verranno presentate entro la fine dell’anno. ll contributo maggiore alla riduzione delle vittime arriva dalle autostrade, che fanno registrare -11,5% morti rispetto all’anno precedente. Diminuzione più contenuta, invece, sulle strade urbane (-1,0% decessi) ed extraurbane (-0,3%). L’Italia comunque non sfigura in ambito europeo, dove sono addirittura 12 gli Stati con la mortalità in aumento, tra cui Francia, Irlanda, Germania, Regno Unito e Svezia, come evidenziato dal Rapporto ETSC sulla sicurezza stradale presentato oggi a Bruxelles. Rispetto all’obiettivo europeo di dimezzare il numero dei morti per incidente nel decennio 2011-2020, nei primi quattro anni l’Italia fa segnare -19,1%, meglio della media UE (-18,2%).
Crescono i pesanti – Buone notizie dai pesanti. Nel primi quadrimestre 2015 in Italia le immatricolazioni di autocarri over 16 tonnellate sono aumentate del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2014. Tra gennaio ed aprile l’aumento medio delle immatricolazioni di pesanti fatto registrare nei paesi dell’UE è stato del 17%. Ma dal confronto dei dati italiani con quelli dei paesi europei economicamente più sviluppati emerge che la percentuale di crescita italiana è più alta di quella francese (0,3%) e tedesca (2,3%), ma è minore di quella spagnola (26,7%) e di quella del Regno Unito (70,6%). I dati sulle immatricolazioni di autocarri pesanti (ed autobus) dei primi quattro mesi del 2015 sono la conferma che il mercato italiano è in fase di ripresa, in linea con l’Europa, anche se sarà ancora molto lunga la strada per recuperare i livelli ante crisi.
Autonomia senza incidenti – La domanda più insistente che viene fatta in relazione alle vetture a guida autonoma si riferisce sempre alla sicurezza fornita dalle auto dotate di questo tipo di tecnologia nella guida di tutti i giorni: in parole povere ci si chiede se queste vetture rischiano di fare incidenti, oppure no. La risposta davvero sorprendente arriva dai dati forniti da Google relativi agli incidenti in cui sono state coinvolte le sue automobili dotate di questo sofisticato sistema. Dal mese di settembre scorso le 48 Google Car che circolano in California sono state coinvolte in appena tre incidenti, due dei quali sono avvenuti quando il pilota automatico era disinserito e la vettura veniva guidata da un uomo. Il terzo incidente era invece stato provocato da un’altra vettura che aveva tamponato da dietro una Google Car. In otto mesi di test, le vetture di Google hanno percorso 225.000 chilometri, percorrenza che in media viene coperta da una citycar in 8-10 anni e in questo periodo sono avvenuti solo piccoli urti senza nessun ferito. Se invece si analizzano tutti i sei anni di sperimentazione delle Google car, dove sono stati effettuati ben 2,7 milioni di chilometri, i sinistri sono stati appena 11 che comprendono 7 tamponamenti passivi, sia al semaforo che in autostrada, mentre un paio di volte le vetture sono state colpite di striscio e una volta mentre l’auto era ferma allo stop
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