A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 103) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaNovembre, crescita auto frenata – In novembre sono state immatricolate in Italia 145.835 autovetture, con un incremento dell’8,19% su novembre 2015. Il rallentamento rispetto al tasso medio di crescita dei primi dieci mesi dell’anno (+16,7%) è dovuto soprattutto al fatto che il confronto si fa con un novembre 2015 eccezionalmente positivo (+23,5%). Secondo gli operatori interpellati dal Centro Studi Promotor sul dato del novembre scorso ha inciso però anche l’imminenza del referendum sulle modifiche alla Costituzione.

103 merc auto jpgLe vigilie elettorali determinano sempre nel nostro Paese un rinvio delle decisioni di acquisto di beni di consumo durevoli di costo elevato, come le automobili. Se si considera, però, che un modesto impatto sulle vendite di novembre ha avuto anche il calo degli acquisti nelle zone terremotate, l’effetto del referendum sulle vendite è stato tutto sommato modesto. Con un volume di immatricolazioni nei primi undici mesi dell’anno di 1.699.944 autovetture (+16,5%) il risultato di novembre consente in ogni caso di confermare le previsioni recentemente formulate per l’intero 2016 e cioè 1.830.000 immatricolazioni, e non pregiudica certo le prospettive per i prossimi anni.

Le previsioni 2017 e 2018 – Il Centro Studi Promotor ha presentato le sue previsioni per il 2017 e per il 2018 nella conferenza stampa d’apertura del 40° Motor Show di Bologna. Secondo il CSP nel 2017 verranno immatricolate in Italia 2.031.000 autovetture con una crescita dell’11%, mentre nel 2018 si toccherà quota 2.150.000 (+5,9%) che può essere considerata fisiologica per il mercato italiano. Per effetto della crisi economica – ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente CSP – il mercato italiano dell’auto aveva subito un calo molto severo. Con l’avvio della ripresa dell’economia anche il mercato dell’auto ha invertito la tendenza e, dopo una modesta crescita nel 2014, ha conosciuto tassi di incremento a due cifre nel 2015 e nel 2016. Questi positivi risultati sono dovuti allo scaricarsi sul mercato della domanda di sostituzione insoddisfatta accumulatasi durante la crisi.

Con la ripresa dell’economia gli italiani hanno dunque ricominciato ad acquistare auto attingendo ai risparmi strenuamente difesi durante la crisi ed anche al credito al consumo. Un elemento molto importante che ha consentito la ripresa è stato comunque il fatto che il Pil negli ultimi anni, nonostante il calo subito nella crisi, ha avuto una consistenza in valore assoluto superiore a quella di anni in cui gli acquisti avevano toccato livelli decisamente più alti di quelli attuali. In particolare il Pil del 2016 supererà del 5,6% la media del periodo 1996-2000 in cui vennero immatricolate 2.243.000 vetture all’anno e questo dato è molto importante perché, insieme al permanere di un forte contingente di domanda di sostituzione insoddisfatta e alle attese di prosecuzione della ripresa dell’economia, è tra gli aspetti di fondo su cui si basa la previsione per il 2016 il 2017.

Usato online miliardario – In Italia il mercato online di auto e veicoli commerciali di seconda mano vale 4,2 miliardi di euro, ovvero il 39,2% di tutta la compravendita del settore secondo quanto stimato dalla ricerca DOXA commissionata da Subito e riportata da PartsWeb. Degli oltre 18 miliardi di euro (più dell’1% del PIL italiano) generati dal volume di affari dell’usato, l’automotive riveste infatti un ruolo strategico, con un impatto sull’economia pari a 10,7 miliardi di euro.

La Second Hand Economy, nel mercato automotive, cresce del 9,1% anno su anno, circa 3 volte le vendite del nuovo. Nel 2015 oltre 4,7 milioni di passaggi di proprietà sono stati registrati in Italia e oltre 1.1 milioni di vetture (25% del mercato) sono state vendute attraverso Subito. La compravendita dell’usato genera un volume di affari che si attesta su una spesa media per ogni acquisto di circa €5.500 per le automobili e di €6.600 per i veicoli commerciali. I brand e i modelli coinvolti nella compravendita vedono al primo posto Fiat (22,6%), trainata dalle intramontabili Punto (8,3%) e Panda (4,4%) e dalla rinnovata 500 (3,1%). Seguono Ford (7,9%) con Fiesta (4,3%) e Alfa Romeo (6,5%) con Giulietta (1,8), oltre a Peugeot (6,1%), Renault (5,7%), Volkswagen (5,3%), Opel (4,9%), Citroen (4,6%), Audi (4,3%) e Mercedes (4%).

La maggior parte delle persone, nell’acquisto ritiene l’online il canale privilegiato per la raccolta di informazioni (57%) in quanto più immediato, seguito dalla concessionaria (49%) e dal meccanico di fiducia (24%). I siti generici di compravendita si rivelano in particolare tra i mezzi più rapidi per acquistare/vendere, come rivelato dal 69% degli utenti che in meno di 6 mesi ha trovato ciò che cerca e dal 66% che ha invece venduto il proprio veicolo.

La maggior parte degli scambi avviene all’interno della città di residenza dell’acquirente (52%) o all’interno della provincia (80%). Chi acquista un veicolo di seconda mano lo fa principalmente per risparmiare (40% auto, 56%veicoli commerciali) e perché è un modo intelligente per fare economia (20% auto, 5% veicoli commerciali).

Subito ha rinnovato la categoria automotive cambiando nome e visione strategica, presentando Motori in occasione di Motor Show 2016. “Motori” è la macrocategoria più visitata di Subito: ogni giorno sono infatti circa 23.000 i nuovi annunci inseriti (1.622.000 la media mensile nel 2015) e 1 italiano su 3 rivela di utilizzare la piattaforma per trovare l’auto desiderata. La top 10 delle ricerche degli utenti vede al primo posto la parola Auto, seguita da Smart, Fiat 500, Mercedes, Bmw, Panda, Golf, 4×4, Panda 4×4, Audi a3. In cima alla lista dei desideri degli italiani i top brand auto più cercati sono invece: Smart, BMW, Fiat 500, Mercedes, Audi, Mini, Porsche, Ferrari, Fiat e Jeep.

 Chilometri, occhio alle truffe – Da sempre proprietari o venditori disonesti manomettono il contachilometri “togliendo” migliaia di chilometri, per simulare una “freschezza” inesistente. Si tratta di una truffa, perché altera il prodotto in vendita per ottenere un profitto maggiore, reato di rilevanza penale, punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa da 51 a 1032 euro.

103 contakm jpgÈ opportuno difendersi imparando a leggere gli indizi e i segnali che rivelano una incongruenza tra il chilometraggio dichiarato e quello reale. Ovviamente si tratta solo di consigli utili per evitare la fregatura, ma per la certezza di una effettiva manomissione sono necessarie indagini spesso difficili anche per i professionisti. Comunque se qualcosa non quadra meglio rinunciare all’acquisto. Vediamo con ordine. Le auto private percorrono mediamente 20.000 km all’anno, quindi se l’auto ha 5 anni dobbiamo aspettarci un chilometraggio nell’ordine dei 100mila chilometri, se ne ha 10 possiamo immaginarne 200mila. Se la percorrenza dichiarata è di molto inferiore, abbiamo un primo indizio.

La falsificazione media è di circa 50.000 chilometri. Se ci sono sospetti possiamo aggiungere questa cifra per ottenere un chilometraggio totale verosimile.

Importanti le ricevute dei cambi olio e revisioni, qualora siano stati effettuati anche dei tagliandi. Le fatture sono fonte di informazioni, perché riportano il chilometraggio della vettura al momento dell’intervento in officina: si può così ricostruire uno storico della vettura e sapere quanti chilometri sono stati percorsi negli intervalli di tempo. Se la documentazione è molto scarsa, i sospetti aumentano. Se invece è esaustiva (con eventuali riferimenti ai riparatori) significa che il venditore non ha nulla da nascondere.

Il libretto di circolazione originale dovrà mostrare i segni del tempo coerenti con l’età della vettura. Se è troppo nuovo, è possibile che sia un falso o sia stato sostituito, aumentando i sospetti. Indagare sui precedenti proprietari consultando il Pra (Pubblico Registro Automobilistico) per conoscere il numero dei proprietari e l’importo delle precedenti transazioni. Se il valore con gli anni aumenta invece che diminuire il conta km potrebbe essere stato manomesso. Il servizio (detto “visura su targa per proprietari”) è disponibile tramite l’Aci o le agenzie di pratiche auto. Se l’auto è d’importazione è consigliato richiedere la documentazione disponibile e il documento d’acquisto.

Altri sospetti possono venire dal grado di usura della pedaliera, del pomello del cambio e del volante. A seguito di uso intenso tendono a scolorirsi e a smussarsi (in particolare il pedale del freno). Se il chilometraggio dichiarato è basso, è bene insospettirsi.

Anche l’usura degli pneumatici può indicare un’alterazione, soprattutto per auto recenti e con pochi chilometri. Se ad esempio la vettura ha una percorrenza dichiarata di 40.000 chilometri, dovrebbe montare ancora le gomme originali e queste dovrebbero avere uno spessore del battistrada sufficientemente profondo (mediamente almeno 1,6 mm). Se sono più usurate, il chilometraggio potrebbe essere superiore a quello dichiarato.

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