A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 116) di LUCIO DE SANCTIS

Le nozze Opel-Peugeot – Con la fusione tra Opel e Peugeot prenderà vita un colosso automobilistico europeo, secondo soltanto a Volkswagen. Nonostante i primi rumors avessero continuato a mantenere un tono totalmente ipotetico, la maggior parte degli analisti si è sempre detta convinta della riuscita dell’operazione, soprattutto perché le due società sono state sempre accomunate da condivisi progetti industriali. Peugeot acquisterà il 100% di Opel da General Motors pagando 1,8 miliardi di euro, di cui 1,32 miliardi per la casa automobilistica e 450 milioni per il 50% di Opel bank. L’altro 50% della banca sarà invece rilevato da BNP Paribas, cosa che porterà il valore complessivo dell’operazione a 2,2 miliardi di euro.

Tramite l’acquisizione di Opel, la fetta di mercato di Psa salirà al 16,6% sempre su base europea, e la nuova società guadagnerà la medaglia d’argento, seconda soltanto a Volkswagen. L’accordo sulla fusione tra Opel e Peugeot è stato raggiunto dopo ben tre settimane di discussioni che porteranno alla nascita di un gruppo da 4,3 milioni di veicoli, di cui 3 milioni solo in Europa.

Revisioni da 2,86 miliardi – Nel 2016 gli italiani hanno speso 2,86 miliardi di euro per far eseguire le revisioni obbligatorie delle loro auto presso le officine autorizzate. La stima emerge da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec su dati Istat e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Come mostra la tabella che pubblichiamo qui accanto, la cifra spesa dagli italiani nel 2016 per le operazioni di revisione degli autoveicoli comprende il pagamento della revisione vera e propria, per complessivi 932,9 milioni di euro, e il costo delle operazioni di manutenzione e riparazione necessarie per porre i veicoli in grado di superare i controlli, cioè la spesa per la cosiddetta prerevisione che ammonta a 1.934,5 milioni di euro.

Dalla tabella emerge altresì che, rispetto al 2015, vi è stato un calo dell’1% della spesa totale per le operazioni di revisione. Il lieve calo è dovuto essenzialmente alla diminuzione del numero delle vetture chiamate a revisione, che nel 2016 sono state 13.949.808, contro le 14.371.111 del 2015 (-2,9%). Il calo delle revisioni registrato nel 2016 ha determinato anche una diminuzione del fatturato delle officine. La spesa sostenuta dagli automobilisti per le operazioni di revisione vere e proprie è calata invece soltanto dell’1,2% perché vi è stato un aumento del costo degli oneri accessori (nello specifico sono aumentati i diritti per la Motorizzazione). La spesa per le prerevisioni, invece, è calata in misura leggermente inferiore rispetto a quella per le revisioni per effetto dell’incremento dei costi di manutenzione e riparazione che risulta dagli indici Istat. Il risultato di questa dinamica dei costi ha fatto sì che la spesa complessiva per gli automobilisti sia passata dai 2,89 miliardi nel 2015 ai 2,86 miliardi nel 2016.

La revisione degli autoveicoli, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, è un importante strumento per la corretta manutenzione del parco circolante e, di conseguenza, per la tutela della sicurezza stradale e per la riduzione delle emissioni nocive. È bene ricordare, inoltre, che la revisione auto è un controllo obbligatorio previsto dal Codice della Strada. Chi circola senza aver sottoposto il proprio veicolo a revisione è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa e al ritiro della Carta di Circolazione.

Usato auto e moto, trend divergente – In crescita nel mese di febbraio, in termini di media giornaliera (febbraio 2017 ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto all’analogo mese del 2016), il mercato delle auto di seconda mano, mentre segna il passo l’usato delle due ruote. I passaggi di proprietà delle autovetture al netto delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) hanno fatto registrare a febbraio un decremento mensile dell’1,7%, che tuttavia come media giornaliera si trasforma in un incremento del 3,3% per effetto della giornata lavorativa in meno. Segno meno, invece, per il settore dei motocicli che – sempre al netto delle minivolture – hanno fatto registrare una variazione mensile negativa del 9,1%, con un calo del 4,6% in termini di media giornaliera.

Per ogni 100 autovetture nuove ne sono state vendute 147 usate nel mese di febbraio e 148 nel primo bimestre dell’anno. Complessivamente nei primi due mesi del 2017 l’aumento dei passaggi di proprietà depurati dalle minivolture si è attestato su valori del 3,6% per le autovetture e dell’1,7% per tutti i veicoli, a fronte di un calo dell’8% di quelli dei motocicli.

I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it

Per quanto riguarda le radiazioni si evidenzia a febbraio una ancora più netta divaricazione di trend tra il settore delle quattro e delle due ruote. Le radiazioni delle autovetture hanno chiuso il mese con una variazione negativa del 2,7% rispetto al mese di febbraio del 2016, che tuttavia si trasforma in un +2,2% in termini di media giornaliera, considerata la già richiamata presenza di una giornata lavorativa in meno. Il tasso unitario di sostituzione risulta pari a 0,71 nel mese di febbraio (ogni 100 auto iscritte ne sono state radiate 71) e a 0,74 nel primo bimestre.

In netto decremento, al contrario, le radiazioni dei motocicli, che a febbraio 2017 hanno messo a segno una diminuzione del 19,5% rispetto all’analogo mese del 2016, che diventa un -15,4% in termini di media giornaliera.

Il bilancio complessivo del primo bimestre 2017 evidenzia, nel settore delle radiazioni, una crescita dell’1,1% per le autovetture e dello 0,9% per tutti i veicoli, a fronte di un calo dell’11,4% per i motocicli.

 Documento unico, costo invariato – Il certificato di proprietà ed il libretto di circolazione saranno sostituiti da un documento unico. Una buona notizia a metà per gli automobilisti, che sognavano (così come peraltro comunicato dal Ministero dei Trasporti solo qualche settimana fa) un conseguente risparmio sulle tasse.

Si parlava di una imposta che avrebbe previsto fino a 39 euro in meno da versare all’erario (per un risparmio medio per ogni automobilista pari a 17 euro) e invece salta tutto.

Forse mancava la copertura economica affinché il Governo potesse compiere questo passo, ma resta il fatto che, a fronte dell’introduzione di un documento unico di circolazione (che mette fine ad una anomalia burocratica tutta italiana), le cose resteranno immutate a livello di tassazioni.

A spiegare il perché è Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Aci, in una intervista rilasciata a Repubblica. “Il Pra e la Motorizzazione civile continueranno ad avere competenze differenti. Il primo si occuperà di informazione giuridiche, amministrative e dati di proprietà, la MC continuerà a fornire i dati tecnici della vettura”. Corollario di questa manovra: documento unico, Pra e Motorizzazione ancora separate, nessun risparmio per gli automobilisti.


Trasporto ancora in ripresa
– Prosegue lenta ma costante la ripresa nel settore del trasporto merci. Lo rileva la Nota Congiunturale del 2016, elaborata dal Centro Studi Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica) intervistando un panel di imprese tra le più rappresentative dei vari settori.

Per il terzo anno consecutivo l’andamento del traffico sale per tutte le modalità, anche se solo l’aereo si posiziona a livelli decisamente superiori rispetto a quelli pre-crisi del 2007. Nel dettaglio, la crescita della modalità aerea – che segna +7,4 punti percentuali – risulta accelerata nel secondo semestre dell’anno dimostrando che il peak season si colloca generalmente a fine anno quando aumentano gli approvvigionamenti delle merci per il periodo natalizio. Il dato è confermato dal numero delle spedizioni aeree che segnano un +4,5 per cento rispetto al +2,3 per cento del primo semestre.

Andamento inverso per il comparto stradale che pur chiudendo l’anno con una apprezzabile crescita (+4,4 per cento nell’internazionale a carico completo, +4 per cento nel groupage e +2,6 per cento nel nazionale) ha segnato un rallentamento rispetto al primo semestre dell’anno.

Via mare rallenta – Anche il trasporto via mare non prosegue la crescita con gli stessi ritmi che aveva registrato nei primi sei mesi del 2016 (TEU +1,4 per cento; rinfuse solide +0,4 per cento; RO-RO +3,1 per cento), tranne per il transhipment che grazie ai buoni risultati di Gioia Tauro fa segnare un risultato complessivo del +9 per cento. Per le rinfuse liquide la chiusura in lieve calo rispetto al 2015 (-0,4 per cento) sembra più rispecchiare un dato relativo al turnover delle scorte dei prodotti petroliferi, piuttosto che una vera inversione del trend.

Ferrovia cresce – Degna di rilievo la crescita del trasporto ferroviario che accelera rispetto al primo semestre, passando dal +3,8 al +4,1 per cento, segno di una ripresa di vitalità del comparto anche grazie alla cosiddetta “cura del ferro” voluta dal Governo.

Corrieri in espansione – Buone le performance del comparto corrieristico che chiude l’anno con un +3,5 per cento nelle consegne nazionali e un +6,5 per cento in quelle internazionali in coerenza con la tendenza produttiva alla riduzione delle scorte e al just in time, nonché con l’espansione dell’e-commerce.

Fuori dal tunnel – Relativamente al fatturato, l’autotrasporto e il settore corrieristico segnano un recupero in linea con quello del traffico e sembrano finalmente uscire dal tunnel della crisi, mentre le spedizioni internazionali, in particolare quelle aeree e marittime continuano a soffrire soprattutto per la contrazione dei noli. Nel dettaglio il fatturato dell’autotrasporto ha segnato +2,4 per cento nel nazionale e +4,4 per cento nell’internazionale; i corrieri nazionali +3,6 per cento e gli express courier +6,8 per cento; le spedizioni terrestri +0,1%, quelle aeree -3,3% e quelle marittime -2,4%.

Previsioni buone – Le aspettative per il 2017 sono ottimistiche con oltre la metà degli intervistati (54,2 per cento) che stima una crescita, il 43 per cento che stima un trend stabile e solo il 2,8 per cento che prevede traffici in calo.

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