A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 133) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS 

Produzione in rialzo – Secondo i dati preliminari di ANFIA, a giugno 2017 la produzione domestica di autovetture supera le 74.000 unità, con un incremento del 26% rispetto a giugno 2016 (che aveva contato lo stesso numero di giorni lavorativi, 21). Nel primo semestre dell’anno in corso, la produzione di autovetture supera le 410.000 unità, registrando una crescita tendenziale del 10%.

Il totale degli autoveicoli prodotti in Italia nel periodo gennaio-giugno 2017 è di 610.000 unità (+7%), più della metà delle quali destinate all’export. La quota delle unità vendute all’estero rispetto alla produzione domestica è del 53% per le autovetture e del 62% considerando tutti gli autoveicoli.

La domanda interna ed estera ha trainato finora la produzione domestica. Nel primo semestre 2017, il mercato italiano dell’auto ha riportato una crescita del 9% (+13% nel mese di giugno) e le immatricolazioni del Gruppo FCA sono cresciute del 10% con una quota di mercato del 29,5% (nell’area UE-Efta, nei primi sei mesi del 2017 la crescita del Gruppo è del 10,5%, con una quota del 7,2%).

Anche le immatricolazioni degli altri comparti presentano un segno positivo, in Italia, nel primo semestre 2017: +6,5% per i veicoli commerciali leggeri, +21,5% per gli autocarri, +49,6% per gli autobus, +22,5% per i rimorchi e semirimorchi pesanti e +3,7% per i rimorchi leggeri.

30 miliardi spesi in auto – Dal rapporto CVO di Arval risulta che negli ultimi anni il settore automotive in Italia è apparso in evidente crescita. I dati del rapporto si riferiscono al 2015, che si è chiuso con un aumento delle immatricolazioni (anche il 2016 ha confermato il segno più) con una spesa complessiva per l’acquisto di 30,4 mld di euro, un +20% rispetto al 2014. Il prezzo medio d’acquisto è stato di 19.096 euro. Lo svecchiamento del parco, con radiazione delle auto più inquinanti e l’immissione di vetture più moderne, ha portato un calo delle emissioni di CO2 pari al 21% in meno rispetto al 2010.

A livello mondiale, nel 2015 sono state vendute quasi 90 milioni di auto, cifra di poco inferiore al 2016. L’Europa, con oltre 19 milioni di unità, è il terzo mercato dopo l’Asia/ Oceania/ Medio Oriente (quasi 43,9 milioni) e l’America, che ha immatricolato più di 25,2 milioni. Nel 2015 l’Europa è cresciuta del +2,4%, arrivando ad una share pari al 21,2% del totale mondiale e tra i Paesi europei è proprio l’Italia ad ottenere la crescita più elevata: +15,6%.

Le immatricolazioni di auto nuove destinate al noleggio (nel 2015 sono state quasi 314 mila, +19% rispetto al 2014) hanno rappresentato circa il 20% del totale nazionale. Questo incremento ha contribuito a portare le immatricolazioni intestate alle società al 36% del totale nel 2015, una percentuale nettamente inferiore a quella della Germania (66%), del Regno Unito (54%), della Francia (49%) e della Spagna (44%).Tra i principali motivi spicca il diverso trattamento fiscale: in Italia la detraibilità dell’IVA è stata del 40% contro il 100% di altri Paesi europei e la deducibilità è pari al 20%, contro il 100% degli altri paesi europei.

FCA prepara il “robotaxi” – Fiat Chrysler entrerà a far parte dell’alleanza guidata da Bmw per lo sviluppo di auto a guida autonoma, dando nuovo slancio alla corsa di case automobilistiche e società tecnologiche per la creazione di cosiddetti ‘robotaxi’ che possono essere chiamati tramite smartphone. Secondo la Reuters il mercato dei taxi a guida autonoma potrebbe arrivare a un valore di 2.000 miliardi di dollari entro il 2030, in un contesto che vede gli utenti più giovani preferire servizi di mobilità ‘pay-per-use’ alla proprietà delle auto.

Fiat Chrysler intende mettere in produzione la tecnologia per le auto autonome entro il 2021, con la stessa tempistica annunciata dalle società concorrenti. Bmw e i partner Intel e Mobileye hanno sottolineato che Fca apporterà all’intesa risorse di ingegneria e altra esperienza, facilitando la creazione di una piattaforma che potrà essere impiegata da altri costruttori automobilistici nel mondo.

Le case auto cercano alleanze per condividere gli alti costi per lo sviluppo delle auto a guida autonoma, che secondo la società di consulenza Frost & Sullivan rappresenteranno circa il 10-15% dei veicoli in Europa entro il 2030.

L’AD di Fiat Chrysler Sergio Marchionne dice in una nota che “sinergie ed economie di scala sono possibili quando le aziende si alleano con una visione e un obiettivo comuni”. Marchionne da tempo sostiene la necessità di fusioni tra i gruppi per sopravvivere ai costi proibitivi della creazione di veicoli tecnologicamente avanzati. In aprile aveva annunciato di essere alla ricerca di nuovi partner nello sviluppo della guida autonoma perché “puntare tutte le nostre soluzioni su un unico esito possibile sarebbe disastroso”.

L’Aci plaude a Minniti – Con un comunicato l’Aci si dichiara decisamente soddisfatto per l’iniziativa del Governo rivolta a una maggiore salvaguardia della sicurezza stradale. Con sensibilità e opportunità, si è data soluzione a un doppio obiettivo: perseguire con più forza i cattivi comportamenti alla guida, come l’uso indiscriminato dello smartphone, e ottimizzare l’uso degli autovelox, partendo dalla sicurezza degli utenti della strada e non dalle necessità delle casse dei Comuni.

“Il puntuale intervento del ministro Minniti e del suo Ministero, che ringrazio pubblicamente- dice il presidente Sticchi Damiani – corona le battaglie che ACI, interpretando gli automobilisti, aveva lanciato nell’ultimo anno, di fronte alla recrudescenza del numero delle vittime per incidenti stradali. Proprio un anno fa la nostra campagna #mollastotelefono #guardalastrada raggiunse milioni di giovani attraverso il web e tra le prime in Italia accese il faro sui pericoli della distrazione alla guida, concausa – come spiegammo agli italiani – di 3 incidenti su 4.

È inoltre recente l’eco sui mezzi di informazione della nostra protesta per il rischio di un utilizzo vessatorio e scorretto degli autovelox, in taluni casi non posizionati precisamente per essere un valido deterrente e dare sicurezza, snaturandone quindi la stessa funzione. Quella indicata dal provvedimento Minniti è, dunque, esattamente la strada giusta per sostenere la corretta cultura della guida e per perseguire chi, nonostante i moniti, mette in pericolo la vita proprio e degli altri”.

SUV, sogno italiano – Internet rappresenta un efficace strumento per esaminare il panorama dei modelli offerti nel mercato automobilistico e, in particolare, attraverso le pagine di configurazione permette ai potenziali acquirenti di ‘creare’ la propria auto ideale, scegliendo versioni, motori, colori e accessori. In questo specifico ambito – quello delle ricerche via web – gli italiani evidenziano una speciale predilezione per SUV e crossover, che rappresentano il 70% delle configurazioni fatte nei siti delle Case automobilistiche. Da un comunicato ANSA si apprende che secondo l’Osservatorio sulla ricerca dell’auto online del portale DriveK, leader in Europa per la scelta e la configurazione di veicoli nuovi, gli italiani che cercano sul web quale veicolo acquistare pensano a modelli di ‘taglia’ più grande rispetto a quella che poi vanno a comprare. Infatti Fiat Panda è l’auto più immatricolata nel primo semestre 2017 ma quella più configurata è stata la ‘cugina’ Jeep Renegade. Ma non è tutto: 7 su 10 dei modelli più richiesti sul web sono stati Sport Utility Vehicle o Crossover. L’indagine di DriveK, effettuata analizzando un campione di centomila ricerche che gli italiani hanno completato sul web nei primi sei mesi dell’anno, evidenzia alle spalle di Renegade Fiat 500L e Dacia Duster. Seguono tre modelli che si sono fatti notare nel 2017 per il debutto di nuove edizioni, come Peugeot 3008, Renault Captur e Ford EcoSport. Uno dei SUV più popolari, Nissan Qashqai, è settimo in questa particolare classifica, seguito da tre auto di dimensioni contenute che, non a caso, sono le uniche a essere presenti anche nella classifica dei veicoli più immatricolati: Fiat Panda, Ford Fiesta e Fiat 500. Questi tre modelli – se valutati singolarmente – non raccolgono ciascuno più del 6% delle ricerche sul web. La ricerca DriveK dettaglia anche il rapporto (in questa fase del processo di acquisto) con i prezzi: quasi un italiano su due punta ad acquistare un veicolo il cui prezzo di listino oscilla tra i 20 e i 30.000 euro (46,2%). Segue la fascia di prezzo compresa tra i 30 e i 40.000 euro (14,6%) e, staccata di poco con il 14,3%, quella compresa tra i 15 e i 20.000 euro.

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