Il mercato rallenta ma cresce – In ottobre sono state immatricolate in Italia 157.900 autovetture con un incremento sul 2016 del 7,10%. Si tratta di un risultato positivo che conferma che il mercato dell’auto dopo un 2015 e un 2016 in forte crescita (+16% in entrambi gli anni) continua a recuperare, anche se non più con tassi a due cifre. L’incremento di ottobre (+7,10%) è lievemente inferiore a quello dei primi dieci mesi dell’anno (+8,85%) e comunque, nonostante il lieve rallentamento, vi sono marchi che, proprio in ottobre, hanno incrementi che sfiorano il 50% come Dacia (+47,77%) e Jeep (+47,22%). D’altra parte il rallentamento di ottobre non è certo dovuto ad una frenata della domanda, che si mantiene tonica, ma semplicemente ad un minor ricorso da parte delle case automobilistiche ai chilometri zero, cioè all’immatricolazione di vetture ai concessionari destinate ad essere vendute nelle settimane successive con forti sconti come usato con chilometri zero. Resta quindi invariata la previsione del Centro Studi Promotor per l’intero 2017 di un volume di immatricolazioni intorno ai 2.000.000 di unità.
Federauto commenta ottobre – A proposito del mercato auto di ottobre Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia, commenta: “Un mese ancora positivo, sostenuto dall’efficacia delle promozioni messe in pista da case e concessionari, e dall’apporto determinante delle autoimmatricolazioni, ovvero delle kilometri zero, che sono state circa 28.000. Di queste, secondo DataForce, 6.400 sono state immatricolate in capo alle case auto e 21.600 dai concessionari. Confermata quindi la tendenza che proietta le kilometri zero a oltre 300.000 unità nel 2017, pari al 15,5% dell’intero mercato, con un aumento di circa il 42% rispetto al 2016. Il tutto mentre il canale privati, vera cartina di tornasole della salute del mercato, su base annua fa segnare un -5,6%”. Nell’analisi complessiva dei dati elaborati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Federauto rileva che nel mese di ottobre gli ultimi tre giorni hanno prodotto oltre 71.000 immatricolazioni, pari al 45% del totale mese, con un forte picco di 47.000 pezzi registrati l’ultimo giorno, vale a dire quasi un terzo di tutto ottobre. Nell’analisi per canale i privati crescono del +3,8%, le società dell’11% ed il noleggio del +12,4%.
ACI: bene anche l’usato – Prosegue a ottobre il trend positivo del mercato dell’usato. I passaggi di proprietà, depurati dalle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario, in attesa della rivendita al cliente finale, che questo mese hanno raggiunto un valore assoluto mai registrato prima con 242.263 minipassaggi), ad ottobre hanno messo a segno un incremento mensile del 14,4%, con la vendita di 178 autovetture di seconda mano per ogni 100 autovetture nuove (145 nei primi dieci mesi dell’anno). Si tratta del numero più elevato per il mese di ottobre dal 2007. I dati sono riportati nell’ultima analisi statistica realizzata dall’Automobile CIub Italia sui dati del Pra, consultabile sul sito www.aci.it
In aumento anche i passaggi di proprietà dei motocicli che, al netto delle minivolture, hanno chiuso il bilancio di ottobre con un +10,7%. Complessivamente nel periodo gennaio-ottobre 2017 si sono registrati incrementi del 5,4% per le autovetture, dell’1,7% per i motocicli e del 4,1% per tutti i veicoli
Aumento del parco pesanti – Tra il 2015 e il 2016 in Italia il parco circolante di autocarri leggeri e pesanti per trasporto merci è cresciuto dell’1,9%, passando da 3.941.612 a 4.016.380 unità. Si tratta della più alta percentuale di crescita annua dal 2008. Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
Come emerge dalla tabella, i dati evidenziano che in Italia fino al 2008 la percentuale di crescita annua del parco circolante di autocarri leggeri e pesanti era intorno al 2%. A partire dal 2008, con l’inizio della crisi economica, vi è stato un forte rallentamento della crescita fino al 2011. Da questo anno, poi, si è iniziata a registrare una lieve diminuzione del parco che ha toccato il punto più basso nel 2013 (-1,3%). Solo dal 2015, con il miglioramento del quadro economico, il parco ha ripreso ad aumentare (+0,3%) e nel 2016 sono stati recuperati il livello e i ritmi di crescita ante-crisi (+1, 9%).Questi dati, dunque, sono un’ulteriore testimonianza di come il comparto del trasporto merci in Italia abbia sofferto le conseguenze della crisi economica degli ultimi anni, ma anche di come, ad oggi, abbia saputo reagire e riprendere nuovo vigore.
L’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp fornisce anche un prospetto regionale sui dati relativi all’evoluzione dal 2015 al 2016 del parco circolante di autocarri leggeri e pesanti per il trasporto merci. In base a tale prospetto la regione in cui questi veicoli sono cresciuti di più è la Valle d’Aosta (+27,9%). In seconda posizione segue il Trentino Alto Adige (+12,8%), e poi ancora, tutte sopra la media nazionale, Toscana (+4,6%), Molise (+2,8%), Puglia (+2,3%), Basilicata (+2,2%), Sardegna (+2,1%), Sicilia (+2%). In chiusura di questa graduatoria vi sono Liguria (+0,8%), Marche ed Umbria (ex aequo con +0,7%) e Lazio (-2,7%).
Nonostante la crescita del parco circolante degli autocarri leggeri e pesanti, sottolinea Airp, l’età media dei veicoli in circolazione resta piuttosto alta, con gravi conseguenze a livello di emissioni di sostanze inquinanti e sicurezza della circolazione, dal momento che i veicoli più datati non hanno disposizione le ultime novità tecnologiche in grado di aumentare la sicurezza e di attenuare l’impatto ambientale. Come fare, allora, per renderli più sicuri e più ecologici? Con una manutenzione più puntuale, ponendo particolare attenzione ai dispositivi che influenzano maggiormente la sicurezza della marcia e la quantità di emissioni di sostanze nocive nell’ambiente. In particolare è da controllare con frequenza regolare lo stato di usura e di gonfiaggio degli pneumatici, che hanno una notevole influenza sulla stabilità del veicolo, sui consumi di carburante e sulle emissioni di CO2.
Nasce a Napoli il “MoVeng” – Nei giorni scorsi ha circolato in rete una curiosa notizia. Eccola in breve. Tra i problemi da risolvere a Napoli ci sono i disagi causati dal traffico intenso e soprattutto dalla mancanza di parcheggi. Di qui la diffusa abitudine della seconda fila. Un team di ragazzi partenopei hanno inventato un’applicazione battezzata con il nome “MoVeng”, (che tradotto in italiano significa “Arrivo subito”), pensata per risolvere il problema delle tutte le auto in sosta in doppia fila. L’applicazione potrà essere scaricata gratuitamente ed è facile da usare: quando si parcheggia in seconda fila basterà inserire nell’applicazione la propria targa e la propria mail.
L’automobilista che sarà bloccato dall’auto in doppia fila ed avrà a sua volta scaricato l’app, dovrà semplicemente fotografare la targa del veicolo mal parcheggiato il cui proprietario in automatico riceverà sullo smartphone, una notifica che lo inviterà a spostare l’auto mal parcheggiata. Sembra un intelligente ed efficace strumento per evitare liti, multe o rimozioni e che, se avrà successo, potrà essere utilizzato anche in altre città trafficate.
Auto nuova o usata? – Tutti vorrebbero un’auto nuova, che spesso non possono permettersi. Bisogna cercarne una che sia alla portata della propria borsa oltre che soddisfare i gusti dell’acquirente. Perché, nei limiti del possibile, è meglio nuova? Prima di tutto per l’affidabilità rispetto all’auto usata e quinci più sicura perché equipaggiata con i più recenti sistemi di sicurezza. Con l’auto nuova, inoltre, si inquina di meno rispetto all’auto usata. Insomma gli svantaggi nell’acquisto del nuovo riguardano il prezzo, necessariamente alto. E c’è da tener conto della svalutazione, (si può perdere fino al 20% del valore in pochi mesi), delle tasse e del costo dell’assicurazione più alto.
Se si sceglie di comprare l’usato, il primo vantaggio riguarda prima di tutto il prezzo, ovviamente più conveniente rispetto a quello del nuovo. Le auto usate, inoltre, permettono un risparmio su tasse e assicurazione, ed avendo un valore iniziale che include la svalutazione, il prezzo non scenderà vertiginosamente come un’auto nuova a pochi mesi dall’acquisto. Con l’auto usata, poi, l’acquisto da privati consente di instaurare un rapporto di fiducia e meno distante rispetto a quello con l’addetto alle vendite di un salone.
Gli svantaggi: i ricambi per un’auto usata potrebbero essere più difficili da trovare. Le auto usate, poi, possono essere meno affidabili e probabilmente hanno maggiore predisposizione ai difetti dovuti dall’usura. Questo comporta un handicap sulla questione sicurezza, visto che i sistemi di sicurezza non saranno efficienti come i più recenti. Inoltre, le auto usate saranno più inquinanti rispetto a quelle nuove. L’usato garantito, infine, arriva spesso a toccare prezzi molto elevati rispetto a quelli dell’usato privato, al punto da rendere più conveniente la scelta del veicolo nuovo.
Folla per auto e moto d’epoca – – Soddisfazione anche da parte dei commercianti. Volano le quotazioni delle automobili sopra i 100.000 euro a testimonianza della qualità dei collezionisti e compratori presenti a Padova Fiere per Auto Moto Epoca e provenienti da tutto il mondo. Molto soddisfatti i commercianti per il trend positivo anche per le auto tra i 5000 e i 20.000 euro che confermano l’interesse soprattutto da parte dei giovani. Una fascia che interessa molto esperti e collezionisti e su cui hanno puntato molto gli organizzatori di Auto Moto Epoca con il progetto pilota MyFirstClassic su cui ha puntato gli occhi anche la FIVA, la Federazione Internazionale Auto d’Epoca che si è riunita alla Fiera per il Forum annuale e che ha accolto come suo nuovo membro Intermeeting, la società organizzatrice della Fiera. Soddisfazione anche da parte dei responsabili di Bonhams, la prestigiosa casa d’aste inglese tornata in Italia dopo più di 35 anni per un’asta, che ha totalizzato 3 milioni di euro, con in testa la Mercedes 300 SL Roadster del 1957 venduta a 897.000. “Abbiamo avuto degli ottimi risultati e siamo molto contenti della nostra prima partecipazione a Auto Moto d’Epoca – ha dichiarato Gregor Wenner, organizzatore di Bonhams – L’asta ha ottenuto una partecipazione straordinaria e la quotazione raggiunta dalla bellissima 300 SL dimostra che il mercato italiano del collezionismo di auto rimane davvero molto forte”.
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