Vacanze meno sicure – Molto interessanti e al tempo stesso assai preoccupanti i numeri presentati nei giorni scorsi relativi ai risultati della undicesima edizione della campagna Vacanze sicure dal Direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno e del Direttore di Assogomma Fabio Bertolotti. Oltre 9.000 i controlli effettuati in 7 regioni (Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Marche, Molise, Lazio e Liguria) tra metà maggio e metà giugno. La campagna, frutto della storica collaborazione tra il Ministero dell’Interno Servizio Polizia Stradale e le Associazioni dei produttori e dei rivenditori di pneumatici, quest’anno ha riscontrato un trend fortemente negativo su tutti gli aspetti controllati. Il risultato è un abbassamento notevole dei parametri di sicurezza delle gomme degli italiani, unico punto di contatto tra il veicolo e il suolo.
Testato il 27% del parco – Le regioni coinvolte nei controlli rappresentano circa il 27% del parco circolante nazionale e le principali direttrici del traffico nord-sud costiero, sia tirrenico sia adriatico. I dati raccolti e analizzati sono preoccupanti perché dicono che la percentuale di vetture che circolano con gomme lisce è passata dal 3,03% dello scorso anno al 5,63% di quest’anno con addirittura numeri a due cifre in Campania e Molise (10,14%). Con gomme lisce e asfalto bagnato, la frenata si allunga fino al doppio del normale, ed è una tra le prime cause di tamponamento.
Pericolo sottogonfiaggio – Il numero degli pneumatici danneggiati visibilmente sui fianchi si attesta al 3,83%. Dato preoccupante perché se associato al sotto gonfiaggio, può portare allo scoppio dello pneumatico, proprio quando le temperature sono elevate come generalmente in estate. Il rischio è alto soprattutto se si considera che oltre il 50% degli automobilisti viaggia con gomme sottogonfiate. Gli esperti ricordano che soprattutto in vista dei lunghi viaggi e degli esodi estivi con auto sovraccariche e alte temperature, è fondamentale ripristinare la corretta pressione.
Liguria la più irregolare – La non omologazione si attesta al 2,32%. Da sottolineare in questo caso il fenomeno della Liguria al 5,01%, più del doppio della media, con una punta sopra il 10% di Genova, che già nelle indagini degli anni passati presentava numeri molto più alti di quella nazionale. Grazie ai numeri raccolti dall’iniziativa vacanze sicure, ci fu un approfondimento d’indagini che portarono anche al sequestro di pneumatici non omologati in arrivo ai porti liguri.
Pneumatici non identici – Anche la non omogeneità per asse è cresciuta e si attesta al 3,41% mentre la non conformità alla carta di circolazione è al 2,85% con punte del 4%, ad esempio in Friuli Venezia Giulia. Un aumento forte: nel 2013 la percentuale era dello 0,85%. Non omogeneità e non omologazione dimostrano come l’automobilista adotta soluzioni di ripiego per motivi sicuramente economici, senza però considerare l’aumento del rischio per la sicurezza stradale. Per legge gli pneumatici dello stesso asse devono essere identici, la ratio di questa disposizione è tecnica ed è dettata da considerazioni di sicurezza stradale.
Invernali in estate – Aumenta anche il numero di vetture controllate che montavano ancora gomme invernali in mesi estivi che è al 17,18% con picchi vicini al 30% nelle Marche e in Basilicata. Con temperature estive elevate, lo pneumatico estivo riduce lo spazio di frenata su asfalto asciutto fino al 25% rispetto all’invernale, mentre su asfalto bagnato, la differenza è circa del 18% sempre a favore dell’estivo. Degli pneumatici invernali montati, i 2/3 sono marcati col pittogramma alpino per condizioni invernali severe, mentre il 5% non era conforme a quanto riportato in carta di circolazione. Quest’anno 309 vetture sulle oltre 9.000 controllate (3,41%) presentavano un equipaggiamento non omogeneo. Il che vuol dire che avevano sullo stesso asse gomme diverse per marca e/o modello/misura, oppure montavano due invernali e due estivi. Questo equipaggiamento misto estivi/invernali non è vietato dal Codice della Strada ma è sconsigliato dalla Direttiva del Ministero dei trasporti del 30 gennaio 2013.
Circolante sempre più vecchio – Il parco circolante italiano è molto vecchio e continua a invecchiare con i suoi undici anni e un mese, e più del 50% delle automobili in circolazione hanno più di 10 anni. L’indagine ha dimostrato ancora una volta che più una macchina è vecchia e maggiori sono le sue non conformità concernenti gli pneumatici. L’età media delle automobili controllate è stata ben al di sotto della media nazionale, cioè 7 anni e 10 mesi. Quindi la situazione reale è probabilmente ben più grave rispetto a quanto già appare da questa indagine.
Mancanza di revisione – In una situazione come quella italiana, è da guardare con grande preoccupazione la mancanza di revisione, indice inequivocabile di mancata manutenzione, che anche quest’anno cresce, e si attesta al 7,09% contro il 5,68% rispetto all’anno precedente. Un punto percentuale, traguardato sui numeri del parco circolante italiano, equivale a 370.000 veicoli, quindi il 15% di vetture con non conformità concernenti gli pneumatici si traduce in oltre 5 milioni di autoveicoli non conformi per le sole gomme. Se poi si aggiunge la mancanza di controllo, i veicoli non conformi sarebbero oltre 7,5 milioni. “Poiché la situazione della sicurezza è in netto peggioramento – dice il direttore di Asso gomma Fabio Bertolotti – Bisogna correre ai ripari e, vista la crisi, permettere agli automobilisti di mettere in deduzione le spese di manutenzione e di acquisto di prodotti che favoriscano la sicurezza stradale, come gli pneumatici, così come si fa già da qualche tempo per le ristrutturazioni.”
Stop autovelox non tarati – Le forze di Polizia dovranno per il momento dire addio ad autovelox, telelaser e Pro Vida, o meglio, non potrà più utilizzare i suddetti apparecchi per fare multe, fino a quando non saranno rese note le nuove procedure per la taratura che è stata resa obbligatoria dalla sentenza della Corte Costituzionale che dichiarava illegittimo il Codice della Strada che non prevede l’obbligo di check-up periodico degli strumenti elettronici. Il Ministero degli Interni ha emanato dunque una circolare indirizzata alla Polizia stradale che vieta agli agenti di svolgere questo tipo di controlli della velocità finché non saranno state fatte tutte le verifiche del caso. Il Ministero, però, ha lasciato liberi i comuni di provvedere in maniera autonoma alle procedure di taratura, non assumendosi però, alcuna responsabilità in merito.
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