Il libro dell’ottimismo – L’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, ha diffuso il Book delle Statistiche 2015, che contiene l’analisi del mercato italiano dell’intero anno e approfondisce nel dettaglio le performance dei settori Auto, Veicoli Commerciali, Veicoli Industriali ed Autobus.
“Il mercato delle autovetture, dice Massimo Nordio presidente Unrae, considerato il percorso di miglioramento previsto per lo scenario economico e la migliore dinamicità delle vendite – senza interventi di sostegno – stimiamo possa raggiungere 1.680.000 immatricolazioni, con una crescita vicina al 7%”. Questa la valutazione dell’UNRAE, sulla quale è calata qualche critica di eccesso d’ottimismo. L’UNRAE prevede altresì che nel 2016 potrà determinarsi un’ulteriore crescita anche del mercato dei veicoli commerciali, pari al 15% (154.000 unità) e dei veicoli industriali: +10% a 17.000 immatricolazioni. Anche per gli autobus si prevede un incremento delle immatricolazioni del 10%.
“Rimane la problematica dell’anzianità del parco circolante che – prosegue Nordio – a fine 2015 ha raggiunto i 35,8 milioni di auto, con un’età media che si approssima ai 10 anni, e nei veicoli commerciali il 38% del circolante è ante Euro 3”.
Il giro d’affari generato sul mercato delle autovetture dalle immatricolazioni 2015 è stato di 31,1 miliardi di euro, in aumento del 18% rispetto all’anno precedente.
Cresce parallelamente anche il gettito IVA per le casse dello Stato, pari a 5,62 miliardi di euro, e il prezzo medio ponderato delle vetture vendute che si porta sui 19.800 euro.
In forte crescita il fatturato degli acquisti di tutti i canali di vendita, con i privati che archiviano circa 18,9 miliardi di euro, il noleggio 6,2 miliardi, superando le società con 6 miliardi di euro di fatturato.
Inoltre, i finanziamenti finalizzati per l’acquisto di autovetture nuove hanno evidenziato il più alto incremento tra le varie forme di credito al consumo, con un +19,6% nei primi 9 mesi 2015. Nel complesso nello stesso periodo per il 74% degli acquisti di automobili è stato erogato un finanziamento.
Ferma all’8% di quota la fascia dei giovani (18-29 anni), cala ancora quella dei giovani maturi (30-45 anni), le due fasce realisticamente ancora in una condizione di difficoltà di accesso al credito, di precarietà occupazionale e reddituale che li scoraggia all’acquisto dell’auto.
La riscossa delle auto a benzina – L’analisi storica delle immatricolazioni delle auto a benzina negli ultimi anni mostra la netta ripresa nel 2015 di una alimentazione che in piena crisi aveva fatto registrare un crollo percentuale superiore al 30 per cento e una lenta ripresa culminata con un significativo +24,8% nell’anno appena trascorso.
Al ladro piace piccola -Dai dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza sui furti di automobili in Italia, risulta un miglioramento fra il 2013 e il 2014, incoraggiante ma che comunque preoccupa se si tiene conto del miglioramento delle tecnologie usate per scoraggiare i ladri. Il report sul 2014 evidenzia un calo dei furti stimato circa del 9% rispetto al 2013, ma con un fenomeno che preoccupa soprattutto i proprietari delle utilitarie italiane, usate per immettere sul mercato dell’usato buoni pezzi di ricambio.
In dettaglio, ecco le cifre: dai 112.926 del 2013, si è passati nel 2014 a 103.067 furti d’auto. Per quanto riguarda il podio delle regioni più colpite, si riconfermano le posizioni del 2013: ancora la Campania al primo posto con il maggior numero di auto rubate (20.741) con una lieve diminuzione rispetto a un anno prima (20.972). Seguono il Lazio (17.284 furti) e la Sicilia al terzo (15.103 automobili rubate). Sono prese di mira soprattutto le piccole italiane, ovvero la Panda, la Punto e la Y. In Sicilia le più “sottratte” ai proprietari sono le Fiat Panda (2.947), in Campania le Fiat Punto (2.730), nel Lazio, invece, i furti di Smart ForTwo Coupé (1.164) superano quelli di Fiat Cinquecento (1.016 unità rubate e unico caso in tutta Italia). Tra i modelli stranieri più gettonati, quella che fa più gola è la Golf.
Secondo gli esperti le utilitarie vengono facilmente rubate per poi essere smontate e vendute a pezzi su un mercato che ha preso vigore con la crisi. In sintesi, il numero delle automobili vendute è diminuito negli ultimi anni, il parco circolante si è invecchiato e i proprietari cercano di sistemare al meglio le loro anziane vetture, che col passar degli anni hanno crescente bisogno di riparazioni.
Controllo telematico RCA rinviato – Che cosa ne è stato della norma contenuta nella Legge di Stabilità 2016 che prevedeva la possibilità di stanare gli evasori delle assicurazioni Rca attraverso le telecamere degli autovelox e tutor? Purtroppo, come volevasi dimostrare, sono nati i primi problemi puramente tecnici: nessuna di quelle telecamere, infatti, è omologata per poter svolgere quel genere di lavoro. Ebbene sì, occorre che tutti gli strumenti siano omologati per evitare una probabile pioggia di ricorsi da parte degli automobilisti. Insomma: nulla deve essere lasciato al caso. Dubbi, inoltre, anche sul database delle Rca: chi è vittima di una sanzione, infatti, potrebbe semplicemente non risultare nel database ma di fatto aver comunque stipulato un’assicurazione. In parole più semplici, se il database non sarà aggiornato varrà la carta: “Negli accertamenti da remoto – si legge nella circolare numero 300/A/8593/15/101/20/21/7 del 10 dicembre 2015 – si farà riferimento alla validità che risulta presso l’Archivio nazionale dei veicoli, gestito dal ministero dei Trasporti; se scaduta, su questa prevale il certificato valido o, eventualmente, l’attestazione dell’avvenuta stipula del contratto e del pagamento del relativo premio entro i termini stabiliti, rilasciati dalla compagnia di assicurazione”.
Buche? Le “tappiamo” da soli – I romani non ne possono più delle troppe buche sull’asfalto e si organizzano per fare da soli. L’associazione di volontariato “Tappami” ha annunciato, tramite Facebook, l’inizio di una serie di eventi su Roma: “Più saremo, più faremo massa critica; l’attuale amministrazione e la prossima sapranno senza ombra di dubbio che i romani sono stanchi d’inefficienze e illegalità, e che vogliono vedere risolti i problemi per i quali pagano le tasse”.
Molte le adesioni: “In queste prime settimane di attività abbiamo avuto molto sostegno, ma non è mancato chi ha provato a scoraggiarci, avanzando critiche legate a profili di sicurezza e di legalità delle operazioni”, racconta il presidente Cristiano Davoli. “La nostra associazione non intende sostituirsi agli organi competenti, ma dare vita a iniziative simboliche, che siano da stimolo a chi si occupa della cosa pubblica e, specialmente, a chi se ne occupa male o, peggio ancora, in modo truffaldino”.
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