Parte forte il mercato auto – In gennaio sono state immatricolate in Italia 155.157 autovetture con una crescita del 17,4%. E’ la prima conferma delle attese positive espresse per il 2016. Il dato di gennaio è indicativo anche perché conferma che la crescita a due cifre che ha caratterizzato l’intero 2015, non solo continua, ma si conferma anche in accelerazione come negli ultimi due mesi dello scorso anno. Il mercato italiano, che ha chiuso il 2015 con un incremento del 15,75% sul 2014, ma con un gap rispetto ai livelli ante-crisi (2007) del 36,8%, pare dunque aver ingranato la marcia giusta per ritornare, anche se in tempi non brevissimi, su volumi più coerenti con l’importanza dell’Italia.
“Il risultato positivo – ha commentato Massimo Nordio, Presidente UNRAE– è stato possibile grazie al proseguimento di poderose azioni commerciali messe in campo dalle Case con le loro Reti. Il settore, intanto, nell’anno appena concluso continua a incrementare il proprio contributo in termini di IVA per le casse dello Stato di oltre 5,6 miliardi di euro (+18%) rispetto all’anno precedente.
Il noleggio ha giocato la propria parte: le circa 4.250 vetture immatricolate in più rispetto al gennaio 2015, che pure era cresciuto del 54,2% rispetto al 2014, segnano un incremento del 15,3%, consentendo alla quota di mercato di raggiungere il 20,5%, sui livelli dello scorso anno. La performance delle società segna, invece, un rallentamento (-3,9% in volume), con una riduzione di quota di qualche decimo di punto.
Inchiesta che alimenta speranze – Elementi interessanti per valutare le prospettive nel prossimo futuro delle vendite in Italia vengono dall’inchiesta congiunturale mensile condotta a fine gennaio dal Centro Studi Promotor. Un indicatore particolarmente indicativo in proposito è l’affluenza di potenziali interessati all’acquisto negli show room dei concessionari. In gennaio gli operatori che dichiarano affluenza elevata o alta sono l’80%. Il dato corrispondente era pari al 65% nel gennaio 2015 e al 57% nel gennaio 2014. I dati più rilevanti sono però quelli concernenti le attese per le vendite e tre-quattro mesi. Per il 57% degli interpellati la domanda si manterrà stabile sui buoni livelli attuali e per il 36% aumenterà.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del CSP, diversi sono gli elementi che sostengono la ripresa. Gli operatori del settore segnalano un forte impegno promozionale, un dato favorevole giacché intercetta positivamente le esigenze di moltissimi automobilisti che si trovano nella necessità di sostituire auto già da qualche tempo mature. Il tono sostenuto del recupero accredita tuttavia anche l’ipotesi che ai “forzati” della sostituzione si stiano aggiungendo in misura crescente automobilisti desiderosi di sostituire anche vetture decisamente ancora lontane dall’età della rottamazione, come d’altra è normale nei mercati non in crisi. Un sostegno alla domanda è venuto poi sicuramente dalla contrazione dei prezzi dei carburanti. Sulla base delle stime del CSP, gli italiani nel 2015 hanno risparmiato ben 7,1 miliardi nella spesa per carburanti.
Incentivi ancora d’obbligo – Un altro elemento che sostiene il mercato dell’auto è l’andamento dell’economia che, nel 2015, ha invertito la rotta e che dovrebbe continuare a crescere nel prossimo futuro sostenuta anche da una fiducia di consumatori e imprese che si mantiene su livelli elevati, nonostante qualche “incertezza” degli indici calcolati dall’Istat in dicembre. In sintesi l’auto va, ma si deve comunque rilevare che la ripresa, per quanto apprezzabile e robusta, non è tale da consentire di riportare alla normalità in tempi ragionevolmente brevi il parco circolante che è fortemente invecchiato negli anni della crisi con conseguenze negative sulla sicurezza e sull’ambiente. Ne consegue che, nonostante la ripresa, interventi per favorire la rottamazione delle auto più vecchie restano una priorità per il sistema italiano.
Auto pulite in flessione – Gli scherzi del mercato: a dicembre 2015, mentre le immatricolazioni di veicoli a benzina e diesel sono cresciute del 18%, per Gpl e metano si è registrato un calo del 20,8% e del 31,8% rispettivamente. Anche nel totale 2015 si era verificata una lieve flessione del GPL (-0,8%) e una contrazione del metano (-11%). Stessa tendenza per il mercato delle trasformazioni a gas in after market: dai dati del ministero dei Trasporti risulta forte calo nei primi nove mesi 2015 (-17% per il Gpl e -43% per il metano).
App con offerte di parking – Si chiama YouParkingSpace ed è un app per smartphone dedicata a chi ha problemi nel trovare parcheggio. La sua funzionalità è semplice: chi ha un posto macchina libero, lo inserisce nel database dell’app scrivendo l’indirizzo preciso, con orari e la richiesta economica inserendo anche le foto del parcheggio. Coloro i quali invece cercano un posto macchina, si collegano al sito yourparkingspace.co.uk dove potranno trovare la lista di disponibilità di posti auto che possono comprendere anche garage condominiali o autorimesse con tariffe settimanali o mensili comunque più economiche dei grandi parcheggi. Quest’app sta prendendo piede in Gran Bretagna e non è escluso che si estenda nel resto del mondo.
Acceleratore intelligente – Contro gli eccessi di guida, Bosch ha sviluppato un pedale dell’acceleratore attivo. Una lieve vibrazione comunica ai guidatori quando oltrepassano il tocco delicato dal piede pesante. Abbinato al sistema di navigazione o a una videocamera che riconosce i cartelli stradali, l’innovativo pedale offre ai guidatori un segnale di avvertimento se, per esempio, ci si sta avvicinando a una curva pericolosa a velocità troppo elevata. I guidatori di veicoli dotati del pedale dell’acceleratore attivo impareranno ad avere un piede leggerissimo sull’acceleratore che permetterà di ridurre sino al 7% il consumo di carburante. Questa tecnologia può anche contribuire a rendere le auto più sicure connettendo il pedale innovativo a una serie di sistemi di assistenza.
Vecchie auto sul web – Le autovetture in vendita sul web da privati hanno in media un’età di 10 anni. A causa della crisi economica, infatti, le vendite di auto sono calate e quindi anche il rinnovo del parco circolante è rallentato. Le famiglie si convincerebbero a sostituire la propria auto solo in presenza di incentivi o facilitazioni all’acquisto. Autouncle.it ha effettuato una ricerca tra 1 milione e 20mila auto trovate su 400 diversi siti di annunci italiani. E’ stato così rilevato che nel nostro Paese sono ancora in circolazione vetture molto “vecchie”.
Ma quali sono le marche con esemplari più “anziani” in vendita sul web? Le Alfa Romeo in vendita da privati hanno una media di 12 anni di età. Seguono le auto Fiat (11 anni), Volkswagen e Mercedes (10 anni), Opel (9 anni), Ford e BMW (8). Infine, le auto più “giovani” in vendita sono le Audi (7 anni).
Colpo di sonno sotto esame – Prima il colloquio medico, poi un questionario ed infine un test su stimoli visivi, associato ad un altro questionario: così si valuterà se gli aspiranti al rinnovo o al rilascio della patente costituiscano un rischio per la circolazione stradale in quanto affetti da sospetta Sindrome di apnee ostruttive nel sonno (Osas). E’ quanto prevede il decreto del ministero della Salute, in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, di cui l’ANSA ha anticipato il contenuto. Un primo colloquio con gli aspiranti al rilascio o al rinnovo della patente servirà a determinare le prime condizioni di rischio: russamento, obesità, ipertensione arteriosa farmaco-resistente, diabete, cardiopatia, eventi ischemici cerebrali e broncopneumopatie. In base al risultato, se sarà necessario un ulteriore approfondimento per valutare l’eventuale Osas si somministrerà un questionario sulla sonnolenza diurna.
Da questo si individueranno i profili di ‘basso rischio’, ‘medio rischio’ o ‘elevato rischio’ (con eccessiva sonnolenza diurna) per la circolazione stradale.
Da una recente ricerca scientifica di una equipe italiana coordinata dal neurologo dottor Sergio Garbarino (nella foto), si evince che ogni anno in Italia l’OSAS, provoca oltre 17.300 incidenti stradali , con più di 250 morti e 12.200 feriti, senza dimenticare gli enormi costi socio-sanitari calcolati in circa 1.500.000.000 euro l’anno soltanto per il nostro Paese.
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