A RUOTA LIBERA/ rubrica (n. 70) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaMercato, perché sta crescendo – Le immatricolazioni di auto nuove in Italia nel primo trimestre 2016 sono cresciute del 20,8%, a 519.123 unità vendute: quasi 91mila in più del primo trimestre 2015, che già aveva fatto segnare un +13,8% rispetto al gennaio-marzo 2014. Si tratta di numeri molto positivi – che non si vedevano dal 2010 – e superiori a quelli del mercato europeo, cresciuto del 10,1 per cento nei primi due mesi del 2016.

Gli esperti, però, consigliano cautela e dicono che le vendite non manterranno questo ritmo di crescita per tutto l’anno: secondo il presidente dell’ANFIA Aurelio Nervo, alla fine del 2016 il mercato auto italiano crescerà del 7-9 per cento a circa 1,7 milioni di auto, mentre a inizio anno l’associazione dei costruttori europei ACEA aveva stimato la crescita 2016 di quello europeo al 2 per cento. “Sulla ‘corsa’ delle immatricolazioni va detto che il motore della ripresa è certamente l’elevato contingente di domanda di sostituzione insoddisfatta negli anni della crisi iniziata nel 2008”. Lo afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor (Csp), che commentando il progresso del mercato dell’auto italiano a marzo aggiunge: “Elemento sicuramente rilevante per valutare la solidità della ripresa in atto è il fatto che l’andamento positivo interessa tutte le articolazioni del mercato e tutti i canali di vendita. Le immatricolazioni sono infatti in crescita in tutti i segmenti di mercato, in tutte le macro aree geografiche del Paese e la crescita interessa sia la domanda dei privati che quella delle imprese”. Quagliano rileva che “è vero che gli operatori del settore auto stanno investendo molto sul piano pubblicitario e promozionale, ma è anche vero che la domanda risponde pienamente. Tra l’altro, la ripresa a due cifre delle vendite di auto in Italia iniziata nel 2015 è un elemento importante anche per la crescita della produzione del settore auto nel nostro Paese 

70 Ricostruiti jpgRisparmio ricostruito – Nel 2015 l’impiego di pneumatici ricostruiti ha consentito un risparmio per gli utilizzatori finali di 69,1 milioni di euro. Il dato emerge da una elaborazione di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati relativi al bilancio economico ed ecologico della ricostruzione di pneumatici in Italia nel 2015. Il risparmio generato dall’adozione dei pneumatici ricostruiti è molto apprezzato dagli utilizzatori finali, in particolare nel settore dell’autotrasporto, nel quale i costi per i pneumatici incidono in maniera rilevante sui costi di esercizi. Il pneumatico ricostruito costa meno di un pneumatico nuovo, dal momento che il processo di ricostruzione consiste nella sostituzione del battistrada, che costituisce il 30% del valore, mentre la struttura portante del pneumatico viene riutilizzata. Ciò è possibile proprio perché la struttura di un pneumatico ha un ciclo di vita più lungo di quella del battistrada.

Veicoli pesanti: più traffico più incidenti – Nel 2015 il traffico di veicoli pesanti in autostrada è aumentato del 3,8% rispetto al 2014. Il traffico totale è cresciuto del 3,6% rispetto all’anno precedente. Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aiscat (Associazione Italiana Concessionarie Autostrade e Trafori).

A fronte di un aumento del traffico in autostrada, vi è però da segnalare che sono cresciuti anche gli incidenti, che hanno fatto registrare una crescita generale del 2,6%. È maggiore la percentuale di crescita degli incidenti se si prendono in considerazione i veicoli pesanti: infatti nel 2015 gli incidenti autostradali che hanno coinvolto veicoli pesanti sono aumentati del 14,2% rispetto al 2014. Si tratta di un dato da non sottovalutare, a maggior ragione alla luce del fatto che nello stesso periodo considerato gli incidenti che hanno coinvolto veicoli leggeri in autostrada non sono aumentati, ma sono diminuiti dello 0,1%.

Emissioni-2Rimbalzo delle emissioni – Le emissioni di CO2 provenienti dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono aumentate del 4,8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Questo dato, che si riferisce al mese di febbraio, viene da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro. Anche considerando i primi due mesi del 2016 le emissioni sono aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma la percentuale della crescita (0,6%) è molto minore rispetto a quella registrata nel solo mese di febbraio. Ciò è dovuto al fatto che in gennaio le emissioni erano diminuite fortemente, sia nel comparto della benzina per autotrazione sia nel comparto del gasolio per autotrazione. Un’analisi più approfondita dei dati relativi al mese di febbraio consente di rilevare che l’aumento registrato nelle emissioni da benzina e da gasolio ha avuto percentuali simili (4,7% per la benzina e 4,9% per il gasolio).

I danni dei ricambi falsi L’uso di ricambi contraffatti provoca ogni anno danni all’occupazione (1500 posti di lavoro in meno) e all’erario, quantificabili nel 2014 in 51 milioni di euro di minori entrate nelle imposte indirette. Questi dati sono stati elaborati dall’Osservatorio Autopromotec, (struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico) sulla base di rilevazioni di AsConAuto. L’uso di ricambi contraffatti, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, comporta notevoli rischi in tema di sicurezza stradale, a causa delle verifiche scarse, o del tutto assenti, che sono effettuate in sede di produzione di questi prodotti. È bene ricordare che, per coloro che commercializzano beni contraffatti, la legge italiana prevede pene particolarmente severe che includono l’arresto da sei mesi ad un anno, oltre al pagamento di un’ammenda che può partire da 10.000 euro fino ad arrivare a 50.000 euro

Manutenzione è lunga vita – La manutenzione preventiva dell’auto consente risparmi fino al 18% dei costi di manutenzione, favorisce l’allungamento del ciclo di vita della vettura e mantiene la sicurezza della guida al livello della vettura nuova. È quanto emerge dalla Guida “Operation & Maintenance. Best Practices” del Federal Energy Management Program (FEMP), il programma di sostenibilità e contenimento dei consumi di energia e di petrolio del Dipartimento dell’Energia USA, che prescrive le linee guida per la gestione efficiente e sostenibile per gli oltre 600.000 veicoli dell’Amministrazione Federale. Ne dà notizia l’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico. L’intervento manutentivo di verifica, sostituzione o riparazione, effettuato prima che si manifestino anomalie”, secondo il FEMP, oltre a contenere i costi per guasti e riparazioni straordinarie, allunga anche il ciclo di vita delle componenti meccaniche e dell’intero veicolo, preserva la tenuta su strada e massimizza l’efficienza del carburante generando risparmio sia per le auto benzina sia per le diesel. Per far eseguire gli interventi di manutenzione, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, la prima regola è quella di rivolgersi esclusivamente a professionisti regolarmente iscritti agli appositi registri e albi e che, come tali, sono i soli a cui, in base alla Legge 122/1992 è consentito l’esercizio dell’attività di autoriparazione.

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