Auto, spesi 4 miliardi in più – La domanda di auto nuove ha segnato una crescita di oltre 4 miliardi di euro nei primi 9 mesi rispetto allo stesso periodo del 2015. Secondo il Centro Studi Fleet&Mobility, i privati hanno contribuito con 2,2 miliardi, «dimostrando – secondo Valerio Papale di Agos – un ritorno alla progettualità da parte delle famiglie e un’attenzione alla pianificazione di acquisti importanti e per la loro realizzazione si ricorre sempre più spesso al finanziamento, che continua a godere di favorevoli condizioni di vendita, grazie ai tassi che si mantengono bassi”.
Protagoniste del mercato le società con oltre un miliardo in più. Significa che il super-ammortamento funziona, fa il suo lavoro di accelerare il ciclo di rinnovo, avendo prodotto un incremento del 25%, molto superiore agli altri canali. È verosimile attendersi che nell’ultimo trimestre l’apprezzamento sia ancora maggiore, sia perché la fine d’anno è il periodo in cui si tende a immatricolare per motivi fiscali, sia soprattutto perché l’incentivo sarà dimezzato da gennaio, passando dal 140 al 120%.
Il noleggio continua a mostrare un trend molto positivo, sia per il lungo termine sia per il breve termine. C’è una migrazione di clienti piccoli verso il NLT e i costruttori si stanno attrezzando, come afferma Alessandro Grosso, Fleet&Business Sales Director FCA Italy: “A livello più strategico stiamo lavorando su tutte le fasi del customer journey degli utenti business, a partire dal primo contatto fino alla fidelizzazione. Parliamo di nuovi modelli di comunicazione e di momenti di contatto importanti per il cliente, di una rete sempre più preparata e focalizzata sul mercato business e di servizi ed attività che ci permetteranno di seguire i nostri clienti per garantirne la massima soddisfazione con un’esperienza di possesso e utilizzo davvero unica.”
Cilindrate in discesa – Dal 2007 al 2015 la cilindrata media dei motori di nuove auto immatricolate in Italia è passata da 1.558 cc a 1.476 cc. Vi è stato pertanto un calo del 5,3%. In media, anche gli altri principali Paesi europei hanno registrato nello stesso periodo una riduzione della cilindrata delle auto. Il calo è stato molto consistente in Spagna (-12,2%), ma anche in Francia (-11%), Germania (-8%) e Regno Unito (-7,6%). Questi dati derivano da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec sulla base di dati Acea.
Secondo l’Osservatorio Autopromotec, la progressiva riduzione della cilindrata dei motori delle auto è indubbiamente un fatto positivo in termini di impatto ambientale delle automobili, perché porta ad una riduzione dei consumi di carburante e a minori emissioni sia di CO2 che di tutte le sostanze inquinanti prodotte durante la combustione e rilasciate nell’atmosfera. Tale diminuzione è sicuramente in linea con le direttive sempre più stringenti dell’Unione Europea in materia di emissioni autoveicolari, che hanno spinto in particolare le case automobilistiche a introdurre sul mercato auto sempre più rispettose dell’ambiente per limitare l’impatto sul clima. Il processo in atto di progressiva riduzione della cilindrata media dei motori, sottolinea l’Osservatorio Autopromotec, apre la strada a nuove opportunità per ciò che riguarda le tecnologie costruttive, tra cui lo sviluppo di propulsori evoluti e complessi che utilizzeranno sempre più componenti elettroniche per il controllo dei consumi e delle emissioni, senza sacrifici per le prestazioni.
I rimorchi vanno forte – Le elaborazioni dei dati dei primi nove mesi, realizzate da UNRAE sulla base delle cifre fornite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno condotto a una stima di crescita delle immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi (con massa totale a terra superiore a 3,5 ton) del 34,6% rispetto allo stesso periodo del 2015, con ben 10.700 veicoli venduti contro i 7.947 dell’anno precedente. Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo rimorchi, semirimorchi e allestimenti dell’UNRAE, afferma che l’impulso al rinnovo del parco dei veicoli rimorchiati, è dovuto anche alla recente apertura dei termini per la presentazione delle domande di finanziamento sul fondo di 9 milioni complessivi stanziati per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi destinati al trasporto combinato. UNRAE, in qualità di associazione che raggruppa i costruttori esteri dei veicoli commerciali, ha intensificato la propria presenza ai tavoli di discussione e di aggiornamento delle norme tecniche ambientali e di sicurezza. rilanciando un dialogo mirato con il Ministero al fine di definire più nel dettaglio le caratteristiche dei veicoli rimorchiati e dei relativi allestimenti ed impieghi. Tra gli argomenti la destinazione qualificata dei fondi disponibili per gli investimenti, la liberalizzazione dell’attività di noleggio dei rimorchi e la sperimentazione dei traini stradali lunghi, da affrontare e sviluppare attraverso istanze amministrative e politiche.
Troppe auto km zero – Il ricorso ai km zero oscilla da alcuni anni tra il 7 e il 7e ½ percento delle immatricolazioni, dopo che nel 2010 era stato più basso, poco sopra il 5%, grazie al residuo degli incentivi che avevano saziato la fame di volumi delle fabbriche e di quota di mercato delle sales company.
Eppure, da alcuni mesi Federauto tuona contro il ricorso a questa forma di alterazione della domanda. Però il dato del 2016 (primi 9 mesi) non svetta rispetto agli anni precedenti, segnando un 7,6%, che è sì alto, ma non fuori norma.
In realtà, a ben guardare i dati mensili si osserva come siano gli ultimi mesi ad aver impresso una crescita ai km zero, rispetto allo scorso anno. Già a maggio ne furono fatti oltre 13.000 in più, e passi. Ma quando a settembre – complice la chiusura del trimestre e dei relativi obiettivi di quota – sono arrivati quasi a 8.000 in più, evidentemente è stato ritenuto opportuno mandare un segnale.
Il problema esiste e trova origine – come è emerso durante il dibattito a La Capitale Automobile del 20 ottobre – nella necessità dei costruttori di tenere alta l’occupazione degli impianti di produzione, sia per problemi legati alle relazioni industriali e sia perché, con un certo numero di auto prodotte, il costo unitario resta competitivo e lascia spazio per le azioni a sostegno della domanda, senza intaccare troppo il margine della casa e del concessionario.
Accecati per sosta vietata – Presto le forze dell’ordine Usa potrebbero abbandonare le ganasce e far ricorso ad un altro tipo di elemento atto a scoraggiare la sosta vietata.
Il nuovo ritrovato si chiama Barnacle, dispositivo pieghevole che è possibile applicare al parabrezza. L’automobilista che ha parcheggiato in divieto di sosta non potrà partire ‘semplicemente’ perché ha la visuale scoperta. Per tornare a vederci, l’automobilista dovrà prima pagare la sanzione, quindi telefonare ad un operatore che fornirà il Barnacle. Una volta eliminato, il Barnacle potrà essere riposto presso uno dei centri di raccolta.
Il dispositivo pesa pochi etti, ma un sistema di ventose collegate ad un motorino elettrico genera una pressione di 340 kg. Insomma eliminarlo è complicato, ed è bene non guidare con la testa fuori dal finestrino anche perché Barnacle è in grado di tracciare il percorso dell’auto.
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