Mercato auto, crescita frenata – Dal comunicato mensile del Centro Studi Promotor si apprende che in ottobre sono state immatricolate in Italia 146.632 autovetture con una crescita del 9,75%. Se, tuttavia, si tiene conto che, rispetto allo stesso mese del 2015, nell’ottobre scorso vi è stato un giorno lavorato in meno, che in termini di immatricolazioni vale circa 4,5 punti percentuali sul risultato mensile, il dato di ottobre appare coerente con l’andamento del mercato dell’auto che sta caratterizzando il 2015 e il 2016 e che ha visto le immatricolazioni crescere con tassi sistematicamente a due cifre. E va tenuto conto anche di una certa incidenza negativa sulle vendite nelle aree interessate dal terremoto.
Con il risultato di ottobre il consuntivo dei primi dieci mesi dell’anno chiude a quota 1.553.394 con un incremento sullo stesso periodo del 2015 del 16,72% e – sostiene il CSP – con la sempre più concreta prospettiva di chiudere il 2016 con immatricolazioni attestate intorno a 1.850.000 unità. Al raggiungimento di questo obiettivo contribuirà con ogni probabilità un rush finale degli acquisti delle aziende. Il progetto di Legge di Stabilità attualmente in discussione non prevede infatti che i superammortamenti vengano mantenuti nel 2017 anche per l’acquisto di autovetture, con la sola esclusione, ovviamente, delle autovetture considerate strumentali secondo i criteri estremamente restrittivi previsti dalla normativa fiscale.
L’allarme dei dealer – “Ottobre, di fatto, ha consuntivato un dimezzamento della crescita media italiana registrata da gennaio a settembre – ha dichiarato a Repubblica Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – Questo è dovuto, facendo un sondaggio sulla nostra clientela, anche potenziale, a quello che abbiamo ribattezzato ‘effetto referendum’. Pare, infatti, che da una larga fascia della popolazione e da molti media il quesito referendario venga vissuto come un sì o un no al governo Renzi. Per questo molti consumatori – di fronte all’incognita di ciò che, a loro avviso, potrebbe accadere all’indomani del voto – preferiscono rimandare l’acquisto, contribuendo a determinare una contrazione delle vendite. Riduzione sui privati, ossia sulle famiglie, bilanciata dalla crescita su aziende e noleggio che stanno approfittando del superammortamento del 140%. In giro per il mondo, in ordine sparso, registriamo la contrazione del mercato USA del -4,7%, risultato negativo per il terzo mese consecutivo (ndr: anche qui per il clima da vigilia preelettorale?) e il primo calo 2016 del mercato francese a -4,4%” (ndr: anche qui con elezioni in vista, benché in tempi non altrettanto ravvicinati) .
È rosa il 2017 Unrae – La stima Unrae per un mercato dell’auto italiano “è decisamente positiva, con 1.850.000 immatricolazioni, di poco al di sopra del 17%. Per il 2017 le immatricolazioni di autovetture dovrebbero stabilizzarsi su una crescita del 5,4%, a 1.945.000 unità”. Così il presidente Unrae, Massimo Nordio, che, commentando i dati sul mercato di ottobre, afferma: ‘Il superammortamento ha dimostrato di funzionare soprattutto nella direzione di accelerare la velocità di smaltimento del parco anziano, pertanto avrebbe dovuto essere confermato in forma strutturale per tutte le auto aziendali e non solo per quelle strumentali, quali ad esempio quelle destinate al noleggio, i taxi, i rappresentanti di commercio, le auto delle società per lo svolgimento dell’attività di impresa”. Tra i veicoli attualmente esclusi dalla proroga, il comparto delle vetture acquistate dai liberi professionisti e dalle ditte individuali solo nel 2015 ha rappresentato circa 160mila immatricolazioni, il 10% del totale immatricolato nell’anno, a cui si devono aggiungere tutte le auto acquistate dalle società e date in uso promiscuo ai dipendenti, anch’esse escluse dal provvedimento.
Secondo CSP gli italiani non stanno rinunciando all’auto e nei prossimi anni la pressione della domanda di sostituzione insoddisfatta continuerà a sostenere le vendite. Per quello che riguarda in particolare i primi mesi del 2017 va segnalato che un impulso agli acquisti verrà certamente dal 40° Motor Show di Bologna che aprirà i battenti il 3 dicembre. La formula sarà fortemente innovativa, ma strettamente ancorata alle esperienze degli anni in cui il Motor Show aveva sul mercato dell’auto l’impatto di una grande campagna di comunicazione condotta simultaneamente su tutti i mezzi di comunicazione di massa.
Le dieci più vendute – Salgono a sei le vetture italiane nella top ten delle vendite di ottobre (vedi tabella). Si mantiene in testa alla classifica Fiat Panda (11.655 unità) – che si conferma l’auto più venduta in Italia anche nei primi dieci mesi del 2016 – seguita, nuovamente al secondo posto, da Lancia Ypsilon (5.446) e, al quarto, da Fiat 500L (3.629). In sesta posizione si colloca Fiat 500 (3.509), mentre stabile in ottava posizione troviamo Fiat 500X (3.352) seguita, al nono posto, da Fiat Punto (3.312).
La top ten diesel del mese è guidata da Fiat 500X (3.087 unità), che sale di una posizione rispetto al mese precedente, invertendo di posto con Fiat 500L (2.736), questa volta seconda in classifica. Stabile in terza posizione si colloca Jeep Renegade (2.718), mentre al sesto posto troviamo nuovamente Fiat Panda (2.221).
Il mercato dell’usato totalizza 409.556 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a ottobre 2016, con una contrazione del 5,5% rispetto a ottobre 2015. Nel periodo gennaio-ottobre 2016, i volumi si attestano a 3.912.170 unità – con un incremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Casa-lavoro in pooling – Arriva anche in Italia BePooler, l’innovativo servizio di car pooling aziendale che permette di condividere i viaggi casa-lavoro in modo semplice, efficiente ed economico. Grazie alla disponibilità di una piattaforma online e di un’app gratuita, BePooler mette in contatto i colleghi di una stessa azienda, o di aziende vicine, per condividere il tragitto percorso in auto. In questo modo si dividono le spese di viaggio e si ottimizzano gli spostamenti, riducendo l’utilizzo delle vetture e diminuendo i consumi di carburante e le emissioni di CO2, a tutto vantaggio dell’efficienza aziendale. “Il nostro obiettivo – spiega Andrea Moglia, direttore generale di BePooler – è quello di promuovere una politica di mobilità intelligente e di welfare. Agevolare la condivisione dell’auto negli spostamenti casa-lavoro, consentendo alle aziende di erogare incentivi in maniera efficiente e mirata ai dipendenti, significa fare welfare. I dipendenti, infatti, possono beneficiare di un vero e proprio incremento di reddito derivante sia dall’incentivo aziendale (peraltro defiscalizzato secondo le ultime indicazioni legislative) che dal risparmio ottenuto tramite la condivisione delle spese di viaggio con i colleghi”.
Usato on line con cautela – Quello delle aziende che comprano auto on line è un fenomeno in crescita, pubblicizzato sul web nei vari portali specializzati, nato dopo la forte contrazione del mercato di auto nuove che di riflesso ha generato una crescente richiesta sul mercato dell’usato. Quindi, come osserva Motori.it, una crescente richiesta di usato ma non sul mercato tradizionale bensì in uno parallelo. Lo strumento del web è il primo punto di approccio per chi si rivolge a questa tipologia di servizio. Si ottiene una prima valutazione on line, ma la vera offerta verrà fatta quando si porta la vettura nel luogo indicato nell’annuncio per una valutazione che tiene conto delle condizioni estetiche e strutturali del veicolo. A quel punto all’utente viene offerta una cifra: e qui si deve fare attenzione sia al valore stimato realmente (che spesso contrasta notevolmente con quello indicato nella prima risposta ricevuta via web, perché il prezzo è determinato da una sorta di asta tra i rivenditori collegati su scala spesso europea) sia – successivamente – alla forma di pagamento, specie se si tratta di cifre superiori ai 3000 euro (limite massimo per i pagamenti in contanti). Tenendo conto e rispettando queste attenzioni, va riconosciuto che questo nuovo modo di vendere una vettura usata ha dato nuova linfa ad un mercato in affanno.
Flotte: elettrico lontano – Le flotte aziendali si confermano “diesel friendly”. Tra le motorizzazioni alternative l’elettrico costituisce ancora una nicchia, ma sono ampie le potenzialità di sviluppo, soprattutto se si considera che quasi la metà dei veicoli delle imprese percorre meno di 100 km al giorno, ben al di sotto della soglia media di percorrenza dei modelli già oggi presenti sul mercato.
Persistono, nella percezione di driver e fleet manager, diversi freni alla svolta elettrica: su tutti la limitata durata delle batterie, i costi elevati per l’acquisto e dei canoni di noleggio, i tempi di ricarica ancora non in linea con le esigenze aziendali e, non ultimo, le car policy delle stesse imprese che non premiano queste scelte di mobilità sostenibile.
Sono questi i principali risultati della ricerca. “Le flotte aziendali verso una svolta elettrica…ancora lontana”, promossa da Top Thousand, l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende, con il patrocinio di CEI CIVES – Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali a Batteria, Ibridi e a Celle a Combustibili.
La ricerca ha preso in considerazione una flotta campione di 60 grandi aziende appartenenti a diversi settori (energia, grande distribuzione, enti pubblici, commercio, trasporti, etc…), con oltre 52.000 veicoli aziendali complessivi e si è focalizzata sull’attuale e potenziale futuro impatto della mobilità elettrica sui parchi auto di medie e grandi imprese.
Be the first to comment