di LUCIO DE SANCTIS
A novembre il mercato dell’auto
avverte la frenata dell’economia
Secondo i dati forniti dal Ministero Infrastrutture e Trasporti, a novembre il mercato italiano dell’auto totalizza 146.991 immatricolazioni, in calo del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2017. I volumi immatricolati nei primi undici mesi del 2018 ammontano, così, a 1.785.722 unità, il 3,5% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017.
Su un mercato sostanzialmente stagnante ha pesato nel mese scorso la frenata di alcune case sulle chilometri zero, ma anche la crescente consapevolezza da parte del pubblico dell’esaurirsi della ripresa economica. Questa consapevolezza emerge con chiarezza dall’indice Istat sul clima di fiducia dei consumatori che in novembre è sceso a 114,8 da 116,6 di ottobre. Il calo di fiducia dei consumatori riflette non solo componenti psicologiche, ma anche il reale andamento dell’economia con il prodotto interno lordo che nel terzo trimestre di quest’anno dopo quattordici trimestri positivi ha fatto registrare per la prima volta un calo e, secondo il Centro Studi Confindustria, con cali della produzione industriale sia in ottobre che in novembre. Tra l’altro dall’ultima inchiesta congiunturale mensile del Centro Studi Promotor emerge che il quadro economico generale viene considerato oggi il maggior fattore di freno delle vendite di auto.
E’ quindi comprensibile, anche in vista del sempre più probabile inizio di una nuova recessione, che i potenziali acquirenti di automobili tendano a tirare i remi in barca.
Incentivi a costo zero – A questo proposito molto opportuna sarebbe l’adozione da parte del Governo dei nuovi incentivi alla rottamazione a costo zero proposti recentemente dal Centro Studi Promotor. La proposta è costruita sulla falsariga dei primi incentivi alla rottamazione che furono in vigore nel 1997 e ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato, dato che l’aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazione sulle auto vendute in più coprì completamente il costo dell’erogazione del bonus e lasciò all’Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro). E oltre a ciò vi fu un importante contributo alla crescita del Pil certificato dalla Banca d’Italia che nel febbraio 1998 scrisse che “l’aumento del Pil provocato dagli incentivi 1997 si aggirava sullo 0,4%”.
Se la proposta del CSP per il 2019 venisse accolta il recupero del bonus a carico dello Stato (2.000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l’Unrae, il prezzo medio per l’acquisizione di un’auto è di 21.020 euro, di cui 3.790 di Iva.
Aumentano le auto a benzina
calano diesel, gpl e metano
Analizzando il mercato per alimentazione, a novembre 2018 risultano in crescita le immatricolazioni di autovetture a benzina, ibride ed elettriche, mentre risultano in calo quelle diesel, a gpl e a metano.
Le autovetture diesel continuano a calare, -25% nel mese di novembre, con una quota del 44,8%. Da inizio anno, il calo delle diesel si attesta a -12%.
In crescita, invece, le immatricolazioni di auto a benzina, che nel mese registrano un aumento del 27% e nel cumulato del 6%. La quota di mercato ha raggiunto il 41%.
Le autovetture ad alimentazione alternativa rappresentano il 14,2% del mercato di novembre, in calo del 2,4% nel mese e in crescita dell’11% nel cumulato.
Le autovetture gpl risultano in calo, sia per quel che riguarda novembre (-6,5%), sia nei primi 11 mesi del 2018 (-3,5%), con una quota di mercato del 7,1% nel mese.
Le autovetture a metano, invece, subiscono, a novembre un pesante ridimensionamento, -41%, mantenendo però una variazione positiva nel cumulato da inizio anno (+20%). La quota di mercato delle autovetture a metano è dell’1,3%
Crescita sostenuta
per le zero emissioni
Continua la crescita sostenuta delle auto a zero emissioni: le immatricolazioni di vetture elettriche crescono del 192% a novembre, con un mercato di circa 460 unità, e del 154% nel cumulato. La quota di mercato di queste autovetture è dello 0,3%. Le autovetture ibride vedono il proprio mercato aumentare del 18% a novembre e del 32% nei primi 11 mesi del 2018. La quota di mercato delle auto ibride, a novembre, è del 5,4%.
A Fiat Panda e 500
il 54% del mercato
In riferimento al mercato per segmenti, a novembre 2018 Fiat Panda e Fiat 500 sono le auto più vendute del segmento delle superutilitarie. I due modelli, insieme, hanno una quota di mercato, nel segmento, del 54%. Lancia Ypsilon è l’auto più venduta del segmento delle utilitarie, di cui rappresenta il 14% del mercato del mese di novembre. Jeep Renegade e Fiat 500X sono i due SUV piccoli più venduti e rappresentano il 30% di tale mercato, mentre Jeep Compass è il più venduto dei SUV compatti. I modelli del Gruppo FCA rappresentano il 20% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni.
Marche italiane
ancora in regresso
Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 35.873 immatricolazioni (-9,4%), con una quota di mercato del 24,4%. Nel cumulato da inizio 2018, le immatricolazioni complessive ammontano a 472.478 unità (-10,7%), con una quota di mercato del 26,5%.
I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel complesso 35.444 immatricolazioni nel mese (-9,9%), con una quota di mercato del 24,1%. Andamento positivo per i brand Lancia (+14%) e Jeep (+34,3%). Bene anche Maserati (+3,9%) e Lamborghini (+133,3%).
Nel periodo gennaio-novembre, i marchi di FCA totalizzano 467.896 autovetture immatricolate, con un calo dell’11% e una quota di mercato del 26,2%. Chiudono positivamente il progressivo 2018 il brand Jeep (+71,7%), ai quali si affiancano Ferrari (+13,4%) e Lamborghini (+61,8%).
Sono cinque, a novembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (12.277 unità) ancora in prima posizione, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (4.463), che si mantiene stabile, e da Jeep Renegade (3.608), che sale di ben sette posizioni. Al sesto posto troviamo Fiat 500X (3.334), seguita, al settimo, da Jeep Compass (3.093).
L’indice di fiducia
risulta in aumento
Secondo l’indagine ISTAT, in riferimento al clima di fiducia dei consumatori, inoltre, per quanto riguarda i beni durevoli, tra cui l’automobile, l’indice relativo all’opportunità attuale all’acquisto risulta in aumento rispetto a ottobre (da -44,5 a -42,3).
Secondo le stime preliminari ISTAT, a novembre l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dell’1,7% su base annua (da +1,6% registrato nel mese precedente). A spiegare la dinamica di novembre sono lievi accelerazioni registrate dai prezzi di diverse tipologie di prodotto (tra cui Servizi relativi ai trasporti, da +1,8% a +2,0%) che prevalgono sul rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +9,5% a +7,8%), la cui crescita rimane però molto ampia e insieme a quella dei regolamentati (stabili a +10,7%) contribuisce per quasi la metà dell’ampiezza al tasso di inflazione
In positivo a novembre
le vendite dell’usato
Segno più anche nel mese di novembre per il mercato italiano delle auto di seconda mano, che con 268.452 passaggi di proprietà al netto delle minivolture (i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale) ha messo a segno un progresso del 2,5% rispetto all’analogo mese del 2017. Per ogni 100 vetture nuove nel mese di novembre ne sono state vendute 182 di seconda mano e 157 nei primi undici mesi dell’anno.
Ancora una volta a fronte della contrazione a due cifre delle prime iscrizioni di auto diesel (-28,8% a novembre rispetto allo stesso mese del 2017, con un’incidenza rispetto alle vendite totali in calo dal 56,6% di novembre 2017 al 44,3% di novembre 2018), il mercato dell’usato registra nel mese di novembre un aumento dei passaggi di proprietà delle vetture a gasolio, che con un incremento mensile del 5,7% portano la crescita complessiva nei primi undici mesi del 2018 al 7,7%. La sostituzione dell’attuale parco circolante di circa 16.900.000 auto diesel, sempre più penalizzato dalle politiche ambientalistiche intraprese da numerose amministrazioni locali, si conferma dunque un problema da affrontare al più presto come ripetutamente evidenziato dall’ACI.
Tornano invece in terreno negativo a novembre i passaggi di proprietà dei motocicli, con un bilancio mensile che evidenzia un calo del 4,8% rispetto a novembre 2017, sempre al netto delle minivolture.
Complessivamente nel periodo gennaio-novembre 2018 si sono registrati incrementi del 5 % per le quattro ruote e del 3,3% per tutti i veicoli, mentre le due ruote hanno archiviato un calo del 2,2%. I dati sono riportati nell’ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l’analisi statistica realizzata dall’Automobile Club d’Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it
Caro-carburanti in frenata
ma la spesa è in aumento
Con una crescita del 4,7% in ottobre i consumi di benzina e gasolio auto hanno messo a segno nei primi dieci mesi del 2018 una crescita del 2,6% sul 2017. Ben più alto però è l’incremento della spesa per le famiglie e le imprese italiane. Questa spesa nello stesso periodo è stata di 49,55 miliardi con un incremento del 9,8% sullo stesso periodo del 2017 anche per l’aumento del prezzo del greggio. Dei 49,55 miliardi di spesa, come emerge dalle elaborazioni del Centro Studi Promotor, l’Erario ha beneficiato per 29,780 miliardi (+4,6%), mentre alla componente industriale, cioè alla quota destinata alla produzione e alla distribuzione, sono andati 19,375 miliardi (+19%).
La tendenza del prezzo del greggio si è però invertita con effetti positivi sui prezzi alla pompa a partire da metà ottobre. Le quotazioni del greggio sembrano destinate a non esaurirsi nel breve periodo e di conseguenza si può ritenere che il costo per le famiglie e le imprese italiane per i consumi di benzina e gasolio auto nel 2019 sarà inferiore a quello del 2018.
Circolante autocarri, nel 2017
ha sfiorato quota 4,1 milioni…
Nel 2017 in Italia il parco circolante di autocarri per trasporto merci ha toccato quota 4.083.348 unità. Si tratta del valore in assoluto più alto dall’inizio della crisi economica, ovvero dal 2008, quando il parco circolante di autocarri per trasporto merci contava 3.914.998 unità. Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
Come mostra il grafico, nella prima fase della crisi economica, ovvero nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011, vi è stata una crescita, seppur modesta, del parco circolante di autocarri. In questo periodo infatti il parco è passato da 3.914.998 unità del 2008 a 4.022.129 unità del 2011, con percentuali di crescite annue intorno all’1%. A partire dal 2011 il quadro è però mutato quando si è interrotta la ripresa dell’economia e si è avviata la seconda fase della crisi che ha penalizzato anche e particolarmente le vendite di autocarri. Ciò ha causato una contrazione del parco circolante con il ritorno già nel 2012 sotto la soglia dei 4 milioni di veicoli (-0,8% sul 2011), contrazione che poi ha avuto un seguito anche nel 2013 (-1,3%) e nel 2014 (-0,2%). Solo dal 2015, con il miglioramento del quadro economico, il parco ha ripreso ad aumentare (+0,3%) e nel 2016 ha recuperato il ritmo di crescita ante-crisi (+1,9%) ed è tornato a superare la soglia dei 4 milioni di veicoli. Come si è detto in apertura, nel 2017 tale crescita è proseguita fino a portare il parco ad un totale record di 4.083.348 unità, che rappresentano il livello più alto dal 2008.
…e il traffico di veicoli pesanti
in autostrada è cresciuto del 3%
In Italia nei primi otto mesi del 2018 il traffico dei pesanti in autostrada è cresciuto del 3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Considerando solo il mese di agosto l’incremento è stato dello 0,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. I dati sull’andamento del traffico in autostrada, elaborati da Aiscat (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori) e resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro, mettono inoltre in evidenza che, mentre il traffico di veicoli pesanti è cresciuto, il traffico di veicoli leggeri in autostrada è calato dello 0,3% nei primi otto mesi del 2018. Nel solo mese di agosto la diminuzione del traffico di veicoli leggeri in autostrada è stata pari all’1,5% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
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