E’ morto Luis Enrique Bacalov, premio Oscar nel 1996 per la colonna sonora de Il postino, ultimo film di Massimo Troisi. Nato a San Martin, in Argentina, il 30 agosto 1933, viveva dal 1959 in Italia, ed è stato naturalizzato italiano. Bacalov è deceduto all’ospedale San Filippo Neri di Roma dov’era stato ricoverato nei giorni scorsi a causa di un’ischemia.
Negli anni Sessanta lavorò come arrangiatore per Claudio Villa e Milva, oltre che per Nico Fidenco, Rita Pavone, Umberto Bindi e Gianni Morandi. Formò un sodalizio compositivo con Sergio Endrigo che durò vent’anni. Nel 2003 la corte di appello civile di Roma condannò il compositore per aver copiato il tema de Il postino da Nelle mie notti di Endrigo. La vicenda si concluse con una conciliazione economica. Bacalov firmò le colonne sonore di diversi film western e polizieschi. Lavorò per Fellini, Pasolini, Damiani, Scola, Rosi. Quentin Tarantino ha riutilizzato sue musiche per Kill Bill e Django unchained.
«Abbiamo condiviso un’emozione fortissima e ora sono addolorata», così Maria Grazia Cucinotta ricorda il musicista Luis Bacalov, scomparso oggi a 84 anni. «Il Postino è un’esperienza stampata nella mia mente, ecco perchè ogni volta che nei festival o in eventi mi capitava di rivederlo ci abbracciavamo e ci ritrovavamo come se ci fossimo lasciati due minuti prima», dice ancora all’Ansa l’attrice, che dal film di Michael Radford e Massimo Troisi fu lanciata. «Lo ricordo sul set del Postino, creò le musiche che poi lo portarono all’Oscar, anche sulle immagini del film. Le suggestioni che aveva delle scene furono decisive per creare la colonna sonora, anzi più che la colonna sonora le sue note sono state il battito cardiaco del film».
«Portare avanti il progetto “3 Piano Generations“», quella giostra di pianoforti uniti insieme sul palco, tra piano solo, momenti a due, staffette, passando dal jazz alla classica fino alla musica per il cinema: era questa l’idea di Luis Bacalov»: A raccontarlo è il compositore e pianista Alberto Pizzo, che ha condiviso quel progetto con Bacalov e altri musicisti, come Rita Marcotulli e Stefano Bollani.
«Il maestro è morto poche ore fa, si è spento davanti a me”, racconta commosso all’ANSA il talentuoso musicista napoletano, 37 anni.
«Era ricoverato da una decina di giorni in ospedale, al San Filippo Neri. Io sono tornato dagli Stati Uniti in Italia da pochissimo e solo oggi sono riuscito ad andare da lui. E’ finito davanti a me, è incredibile, è come se mi avesse aspettato, lo ha detto anche il figlio».
Con Bacalov Pizzo aveva lavorato anche all’album ‘Memories‘ (Sony Classical), realizzato negli Abbey Studios di Londra: «Il disco, che ripercorre il mio cammino artistico, da Bach alle mie composizioni, si è pregiato della sua co-direzione artistica e dell’accompagnamento della London Symphony Orchestra. Conserverò questo bagaglio artistico inestimabile. Nell’ultimo anno – racconta ancora il compositore – si stava come chiudendo in se stesso. Ha annullato una data a Bangkok, un po’ alla volta si è come ‘ritirato’. Oggi la fine. Gli ultimi anni artistici vissuti a stretto contatto con lui resteranno sempre con me».
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