Paolo Ferrari ha attraversato il mondo dello spettacolo in tutte le sue forme per quasi 80 anni, spaziando dal teatro (il suo grande amore) al cinema e alla televisione. Senza dimenticare la pubblicità in alcuni famosi spot di “Carosello” che lo resero incredibilmente popolare.
Il suo esordio nel cinema risale agli anni dell’infanzia, quando nel 1938, a soli nove anni, ebbe una parte di una certa importanza in Ettore Fieramosca, un film storico-avventuroso tratto dall’omonimo romanzo di Massimo D’Azeglio diretto da Alessandro Blasetti. In seguito, dopo aver frequentato l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica, affrontò le sue prime prove teatrali, prima nella compagnia Gioi-Cimara-Bagli, poi nella Compagnia dei Giovani. In questo modo iniziò per lui un’intensa attività nel teatro di prosa, alla radio, in spettacoli di rivista e poi in televisione. Attore poliedrico, dalla mimica accattivante e dall’eloquio ironico e fluido, messo in risalto da un bellissimo timbro vocale. Anche per la televisione lavorò moltissimo: una delle sue migliori interpretazioni rimane quella offerta nella serie gialla Nero Wolfe del 1969, in cui ricoprì con insuperabile ironia il ruolo di Archie Goodwin, segretario del celebre investigatore interpretato da Tino Buazzelli.
Negli anni Sessanta, Ferrari lavorò in molti film, per lo più di genere comico-brillante. Un’attività artistica a tratti frenetica ha contraddistinto la sua lunga vita. Grande doppiatore, è stato la voce italiana di Humprey Bogart e David Niven. Attore raffinato, negli ’50 e ’60 straordinario interprete dell’Opera da tre soldi di Brecht, ma nell’immaginario dei quaranta-cinquantenni è rimasto impresso per lo spot-tormentone dei fustini Dash. Era sposato con l’attrice Laura Tavanti e padre di tre figli: Fabio (anche lui attore) e Daniele, avuti dalla prima moglie, l’attrice Marina Bonfigli, e Stefano, figlio di Laura.
Paolo Ferrari da tempo si era ritirato dalle scene, viveva in una casa in campagna alle porte di Roma. Aveva recentemente detto: «È un posto dove leggere, ascoltare musica, coltivare rose, andare in bicicletta, meditare. Alla meditazione io dedico ogni giorno qualche ora. Lasciar passare i pensieri, lasciarli andare senza trattenerli…».
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