Si è spenta a Roma, dopo una lunga malattia, la giornalista Adele Cambria, fin dagli albori sostenitrice del movimento femminista. Laureatasi in giurisprudenza all’Università di Messina, si avvicinò al giornalismo nel 1956, quando aveva 25 anni, dopo essersi trasferita nella capitale. Fu la prima donna assunta come inviata dal “Giorno” di Gaetano Baldacci. Collaborò con numerose testate quotidiane e settimanali: da Paese sera alla Stampa, dal Messaggero a l’Unità, dall’Espresso all’Europeo.
Figura di rilievo nella cultura italiana pre e post-Sessantotto con Camilla Cederna ed Oriana Fallaci, fu vicina alla sinistra progressista e al Partito radicale di Marco Pannella. Negli anni Settanta fu direttrice della rivista “Effe”, il primo magazine del movimento femminista. Nel 1971 incontrò Adriano Sofri e firmò il quotidiano “Lotta continua”, per cui fu processata dopo l’omicidio di Luigi Calabresi con l’imputazione di apologia di reato.
Autrice di opere di narrativa, alcune destinate al teatro, Adele Cambria è stata fra le fondatrici con Dacia Maraini del Teatro “La Maddalena” di Roma. Grande amica di Pier Paolo Pasolini, recitò in tre suoi film: “Accattone”, “Comizi d’amore” e “Teorema”.
Commenta per primo