ADOZIONE DEL SALARIO MINIMO: raggiunta nel parlamento europeo un’intesa, che ora dovrà essere approvata dal Parlamento e dal Consiglio Ue. Nessun obbligo per l’Italia, ma dovrà valere la convenienza

Raggiunto l’accordo sulla direttiva Ue per il salario minimo. Lo ha annunciato la Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo (Empl) sul suo account Twitter.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, commenta la decisione con questa dichiarazion: “Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell’Ue. Con l’accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi“.

A sua volta la presidenza di turno francese dell’Ue ha così commentato l’intesa raggiunta tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue: “Una tappa importante per l’Europa socialeNel pieno rispetto delle diversità nazionali il provvedimento favorirà dei salari minimi adeguati nell’Ue e lo sviluppo della contrattazione collettiva“. L’intesa dovrà ora essere approvata in via definitiva sia dal Parlamento che dal Consiglio Ue.

Il commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, ha tenuto a precisare nella conferenza stampa  dopo l’accordo politico che “non imporremo un salario minimo all’Italia, non è questo il punto, ma sono molto fiducioso che alla fine il governo italiano e le parti sociali raggiungeranno un buon accordo per rafforzare la contrattazione collettiva, soprattutto per coloro che non sono ben tutelati, e alla fine arriveranno alla conclusione che potrebbe essere importante introdurre il sistema salariale minimo in Italia. Ma spetta al governo italiano e alle parti sociali farlo“.

Dello stesso parere si sono dichiarati sia il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sia il ministro delle Politiche agricole ed esponente 5S, Patuanelli, sia Daniela Rondinelli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle,

Oltre all’Italia il salario minimo non è stato ancora istituito in Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia. Dove invece è già previsto, stando agli ultimi dati Eurostat, viaggia tra i 332 euro mensili della Bulgaria e i 2.257 euro del Lussemburgo. In Germania è pari a 1.621 euro.

La nuova direttiva europea potrebbe così essere approvata definitivamente entro giugno facendo scattare da quel momento la tagliola dei due anni per il recepimento negli ordinamenti nazionali. Il provvedimento europeo, ha osservato il ministro Orlando, “spingerà di più verso interventi che salvaguardino i livelli di salario più bassi e verso una disciplina organica”.

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