Aereo con a bordo 8 persone, pilotato da un imprenditore rumeno, precipita su una palazzina a San Donato subito dopo il decollo da Linate. Tutti morti

Un piccolo aereo privato, con a bordo il pilota, il copilota e 6 passeggeri (tra cui un bambino) decollato da Milano Linate e diretto all’aeroporto sardo di Olbia, è precipitato sopra un edificio disabitato a San Donato Milanese (Milano). Le otto persone che erano a bordo sono tutte morte nello schianto.

A pilotare l’aereo uno degli uomini più ricchi della Romania, Dan Stefan Petrescu, proprietario e pilota dell’aereo. Aveva 68 anni, doppia cittadinanza tedesca e romena, ed era uno dei principali investitori nel settore immobiliare del suo paese. Tra le vittime suo figlio di 30 anni, Dan Stefan Petrescu, nato a Monaco di Baviera e anche lui con doppia cittadinanza, e con loro sua moglie, di 65 anni, nata in Romania con cittadinanza francese.

In sostanza sono due i nuclei familiari coinvolti nell’incidente aereo avvenuto a San Donato Milanese (Milano) con due vittime italiane: Filippo Nascimbene, 33 anni di origini pavesi, ma residente a Milano, e il figlio Raphael, nato nel capoluogo lombardo nel 2020. Madre di Raphael e moglie di Nascimbene è Claire Stephanie Caroline Alexandrescou, 34 anni, nata in Francia, sull’aereo così come sua madre Miruna Anca Wanda Lozinschi, romena di 65 anni, con cittadinanza francese. L’altra famiglia coinvolta è quella dei Petrescu, con il padre Dan, 68 anni, il figlio Dan Stefan, 30 anni, entrambi con doppia nazionalità romena e tedesca, e la moglie Regina Dorotea Petrescu Balzat, 65 anni. L’ottava vittima è Julien Brossard, 36 anni, amico canadese di Dan Stefan Petrescu.

La Polizia ha precisato che in attesa di ufficialità derivata dalle comparazioni dei profili genetici e considerando l’assenza di una lista passeggeri ufficiale, queste sono le otto plausibili vittime.

La palazzina, adibita a uffici e parcheggio per autobus. era disabitata perché  in ristrutturazione.  Gli abitanti della zona hanno sentito un sibilo fortissimo e poi un’esplosione, causata dall’impatto dell’ultraleggero. Immediatamente le fiamme hanno avvolto la palazzina di due piani in via 8 ottobre 2001, angolo via Marignano, a pochi passi dalla sede dell’Eni di San Donato e dal capolinea della metropolitana gialla di Milano.

L’impatto è stato devastante“, ha detto Carlo Cardinali, funzionario dei vigili del fuoco di Milano, che sono accorsi immediatamente a San Donato Milanese. “Attualmente è stato individuato un solo corpo”, ha aggiunto Cardinali spiegando che l’aereo è finito contro la facciata dall’edificio.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha aperto un’inchiesta e disposto l’invio di un investigatore sul posto. Secondo quanto ricostruito finora dall’agenzia, “il velivolo PC-12 marche di identificazione YR-PDV, era decollato da Linate alle 13:04 con destinazione Olbia”.”L’aereo – raccontano alcuni testim0ni – aveva un motore in fiamme ed è venuto giù in picchiata, non si sono viste manovre, ma è proprio precipitato”.

“Ho sentito un aeroplano che stava per cadere, con le eliche che si fermavano, poi ho sentito le finestre tremare e, come nei film, sono andato alla finestra e ho visto una colonna di fumo alzarsi”,  racconta un ragazzo che abita a poche decine di metri dalla palazzina contro cui si è schiantato l’aereo.

“Ho visto un aereo perdere il controllo, l’ho visto proprio mentre si é schiantato. L’ho visto cadere in picchiata. L’aereo era basso. E poi molto fumo, le fiamme. In cielo volavano dei pezzi”, è il racconto di Andrea, 19 anni, al cronista dell’Ansa.

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