Agli arresti domiciliari due protagonisti della politica (Marcello Minenna e Gianluca Pini) nell’ambito di una inchiesta della Procura di Forlì sugli appalti per la fornitura di mascherine anti-covid

Inchiesta su un appalto di mascherine, arrestati Marcello Minenna (ex dg Agenzia Dogane) e Pini

 L’ipotesi accusatoria formulata dai pubblici ministeri di Forlì è che Pini aveva promesso a Minenna di “accreditarlo all’interno della Lega in modo che venisse considerato un uomo di quel partito e gli prometteva la conferma della nomina a direttore generale dell’Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo”. Minenna, sostengono i  pm, “accettava le promesse in cambio dell’asservimento della sua funzione pubblica”, in particolare “alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci” fra cui le mascherine al centro dell’inchiesta.

L'ex deputato leghista Gianluca Pini

Tutta l’inchiesta è partita da un sequestro di 28 chili di cocaina avvenuto nel gennaio 2020. Le indagini hanno infatti scoperto che, dietro alla droga sequestrata su un camion proveniente dal Belgio, c’era un imprenditore forlivese con precedenti, che lavora nel settore dell’autotrasporto.

La Procura di Forlì avrebbe scoperto, attraverso intercettazioni, che Minenna aveva un consolidato rapporto con l’ex parlamentare Pini, non più in carica dalle elezioni del 2018. La Procura romagnola accusa i due di un vero sistema, con scambi di favori. L’imprenditore forlivese, per il quale si ipotizza il traffico internazionale di stupefacenti, avrebbe investito il denaro in attività apparentemente lecite. Pini, secondo la procura di Forlì, aveva creato legami in varie istituzioni: le misure cautelari hanno riguardato infatti anche funzionari dell’Usl Romagna, appartenenti alle forze di polizia e un funzionario della prefettura di Ravenna.

Marcello Minenna, 52 anni, originario di Bari, è un economista e professore a contratto di Teorie e Politiche per lo sviluppo economico all’Università La Sapienza di Roma e di Econometria finanziaria e Finanza empirica all’Università telematica San Raffaele,  ed è stato recentemente nominato assessore di area tecnica della Regione Calabria (il 31 gennaio scorso). Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto (centrodestra), ha tolto subito le deleghe di Minenna per l’Ambiente, le Partecipate e i Fondi comunitari, assumendosele provvisoriamente lui. Minenna era subentrato come assessore al dimissionario Mauro Dolce, anche lui tecnico, che aveva però le deleghe alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici, settori che il presidente Occhiuto attualmente gestisce direttamente. In passato, Minenna era stato anche assessore tecnico al Bilancio, Patrimonio, Partecipate, Politiche Sociali e Spending review del comune di Roma Capitale, nella Giunta Raggi.
Sulla vicenda giudiziaria il presidente della Regione Calabria, Occhiuto,  ha tenuto a precisare che “la giustizia farà il suo corso e rispetto l’operato della magistratura, ma allo stesso tempo voglio confermare la mia fiducia a Marcello Minenna, che in questi mesi in Calabria ha svolto molto bene il proprio lavoro, in modo particolare per quanto riguarda i fondi comunitari. I fatti che gli vengono contestati dalla Procura di Forlì riguardano il periodo nel quale Minenna è stato direttore dell’Agenzia delle Dogane: sono certo che dimostrerà la sua estraneità”.

Gianluca Pini, in Parlamento per tre legislature dal 2006 al 2018, eletto in Romagna con la Lega, ha 50 anni e, dal 1999 al 2015, è stato il segretario nazionale della Romagna (che nell’organizzazione leghista è sempre stata distinta dall’Emilia). La sua posizione si era indebolita quando, al congresso della Lega del 2017, sostenne il candidato autonomista Gianni Fava contro Matteo Salvini. Alle elezioni del 2018 decise di non ricandidarsi per tornare a dedicarsi a tempo pieno alle sue attività imprenditoriali.

Una veduta aerea del Tribunale di Forlì
Il Tribunale di Forlì

 

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