Alle primarie del Pd Roberto Morassut candidatura credibile a sindaco di Roma

Morassut Roberto“In questi giorni sono stato molto incerto, e ho preso questa decisione con molta fatica ma tante persone, senza appartenenza politica, interi pezzi di città, mi hanno chiesto di partecipare a questo confronto, che altrimenti rischiava di implodere e di restare senza dialettica. Per questo ho sentito la responsabilità di dare una risposta a queste persone e ho deciso di partecipare alle primarie”. Così il deputato del Pd Roberto Morassut, ha motivato all’Adnkronos la decisione di presentarsi alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Roma.

Il parlamentare ha deciso di scegliere il mercato di Primavalle per presentare la sua candidatura misurandosi con il vicepresidente della Camera, Giachetti, che ha anticipato tutti nell’annunciare già diversi giorni fa la propria aspirazione a diventare il competitor Pd per la carica di sindaco della capitale.  “E’ un quartiere che amo particolarmente – spiega Morassut – che ha una storia tragica ma anche straordinariamente ricca. Negli anni ’50 è partita da qui la lotta per il riscatto della periferia romana, i cittadini aprivano strade che il Comune non apriva. E’ un quartiere che si dà da fare e oggi è pieno di associazioni che fanno volontariato. A Roma non c’è solo ‘Mafia capitale’ – sottolinea Morassut – e ho voluto dare un segnale in questo senso”.

“Contro Giachetti  mi risulta difficile usare la parola avversario – dice Morassut, ricordando di aver compiuto, proprio come Giachetti, i primi passi nell’amministrazione della città con Rutelli sindaco – Diciamo che abbiamo percorsi differenti e forse questo servirà a coinvolgere più persone. Poi, naturalmente si corre per vincere. A Roma – aggiunge – c’è molto da fare, ma per prima cosa c’è l’esigenza di affrontare con il governo il nodo dei poteri, perché Roma Capitale deve avere i poteri di una Regione” spiega.

“Io vorrei usare questi 5 anni per una consiliatura costituente – continua – a cui partecipino ai massimi livelli personalità giuridiche e della politica, che studi le soluzioni migliori, e il cui risultato venga poi sottoposto a un grande referendum”.

“Ma con il governo c’è da discutere anche il tema delle risorse” sottolinea Morassut, che spiega: “Non si tratta di chiedere nuove risorse a carico dello Stato, ma di fare un’operazione di revisione degli accordi fissati nella Legge di Stabilità del 2010, che prevedono nella disponibilità del commissario straordinario per il ripiano del debito, risorse per 500 milioni all’anno. Trecento – afferma Morassut – sono fondi del Mef e 200 milioni vengono dalla aliquota aggiuntiva comunale Irpef che fa di Roma la città più tassata d’Italia. Neanche un euro però di queste risorse – sottolinea il deputato Pd – viene reinvestito nei servizi per la città. Per questo intendo costruire una carta dei servizi e delle opere pubbliche, per vedere con i cittadini come usare le risorse aggiuntive liberate, e dovrà essere un patto chiaro con i romani“.

“Infine, servirà un grande lavoro di promozione internazionale per la ricerca di investitori e apertura del mercato, e per questo – conclude Morassut – sarà cruciale anche la liberalizzazione dei trasporti e dei rifiuti prevista entro il 2019″.

DICE DI SE’

53 anni, una esperienza di tutto rispetto da amministratore della capitale (con Rutelli e Veltroni sindaci) e una formazione politica che gli è valsa grandi consensi elettorali

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Foto Cosima Scavolini/Lapresse

Così Roberto Morassut si descrive nella sua autobiografia. «Sono nato a Roma il 16 novembre 1963 ed ho iniziato la mia esperienza politica nel Partito Comunista Italiano, al quale mi sono iscritto il 7 ottobre del 1981, giorno della scomparsa dell’allora Sindaco di Roma Luigi Petroselli. Prima di allora avevo militato nella Federazione Giovanile Comunista.

Fino al 1987 sono stato dirigente della 9ª Zona della Federazione romana del Pci (Appio Tuscolano).  Nel marzo del 1987 fui chiamato a ricoprire l’incarico di responsabile dell’Ufficio di Segreteria e dell’Ufficio Stampa del Pci di Roma.

Mi sono laureato in Lettere con indirizzo di Storia contemporanea e ho discusso, con Franco De Felice, una tesi su “Amministrazione e politica a Roma dal 1947 al 1952”. Nel 1989 ho aderito alla svolta della “Bolognina” promossa da Achille Occhetto e al Pds.

Nel dicembre del 1995 fui chiamato dal sindaco di Roma Francesco Rutelli a far parte del “board” per promuovere la candidatura olimpica di Roma per il 2004. Fui vicepresidente del Comitato per Roma 2004.  Nel marzo del 1997 fui eletto segretario romano del Pds entrando a far parte della Direzione nazionale del partito.

A novembre del 1997 fui eletto consigliere comunale di Roma con oltre 4000 preferenze, risultando secondo tra gli eletti del Partito dopo Massimo D’Alema, che era capolista. Nel dicembre del 1999 fui eletto capogruppo dei Democratici di Sinistra in Consiglio comunale e coordinatore della maggioranza capitolina di centrosinistra. Di nuovo candidato al Comune di Roma nell’aprile del 2001, fui eletto con oltre 7500 preferenze risultando il secondo eletto in assoluto dell’Aula Giulio Cesare dopo Gianfranco Fini, capolista di Alleanza Nazionale.

Nella giunta di Walter Veltroni, eletto sindaco in quella stessa consultazione elettorale, fui nominato assessore all’Urbanistica e a Roma Capitale. Come Assessore condussi all’approvazione in Consiglio comunale il Nuovo Piano Regolatore Generale di Roma il 12 febbraio del 2008 dopo un lungo percorso amministrativo che vide due voti di Consiglio – 2003 e 2006 – e oltre 11000 osservazioni presentate dai cittadini. Il Piano regolatore di Roma non veniva votato dall’aula Giulio Cesare dal 1962 e l’ultima volta che il Consiglio comunale ebbe la possibilità di approvarlo definitivamente risaliva, fino ad allora, al 1909, un secolo prima.

Con Veltroni sindaco avviai e conclusi la realizzazione di significativi progetti di trasformazione urbana come il nuovo Centro Congressi dell’Eur di Massimiliano Fuksas, la nuova Stazione Tiburtina di Paolo Desideri, il nuovo complesso dell’Ara Pacis di Richard Meyer, il nuovo Auditorium di Renzo Piano, la riqualificazione dei Mercati Generali di Via Ostiense su progetto di Rem Koolhaas, il nuovo Museo di Arte contemporanea di Roma (MACRO) di Via Nizza presso le ex Birrerie Peroni su progetto della francese Odile Decq, Il piano di riabilitazione urbana di Viale Giustiniano Imperatore, il piano di recupero dell’ex Mattatoio di Testaccio in Città delle Arti ed altro ancora.

Conclusa l’esperienza amministrativa in Campidoglio sono stato eletto deputato nella Circoscrizione Lazio 1. Sono stato segretario regionale del Pd del Lazio dal 2008 al 2009. Nel corso del mio mandato parlamentare sto formulando progetti di legge inerenti la riforma della legislazione urbanistica, il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica, un nuovo sistema di nomine negli enti pubblici e nelle società partecipate secondo procedure pubbliche e concorsuali. Attualmente sono responsabile nazionale dell’Urbanistica del Partito Democratico.

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