Le stragi diffuse, con cui l’Isis sta reagendo all’offensiva contro le sue basi in Irak e in Siria, purtroppo non si fermano e anzi si aggravano e si estendono a macchie anche su nuovi territori, come dimostra ciò che è accaduto a Dacca. Ma stamattina due autobomba hanno fatto una strage di enormi proporzioni a Bagdad. Si era parlato in un primo momenti di una ottantina di vittime. E invece il bilancio sale ancora: i morti finora accertati sono 126, tra cui 25 bambini. Lo precisa la polizia, aggiungendo che i feriti sono oltre 150. L’attacco con un’autobomba ha colpito il quartiere sciita di Karada, nel centro della città, una zona che era piena di giovani e famiglie, usciti in strada dopo la fine del digiuno del Ramadan. Poi nella capitale irachena c’è stata l’esplosione di una seconda autobomba nella parte orientale che ha provocato altri morti e feriti. Gli attacchi sono stati rivendicati dall’Isis.
Il governo di Bagdad, controllato dagli sciiti, ha ripreso di recente il controllo di Falluja, roccaforte dei sunniti e del Califfato, con l’aiuto dei pasdaran iraniani e di milizie sciite locali. L’Isis (espressione del fondamentalismo sunnita) ha spesso colpito per ritorsione quartieri sciiti della capitale.
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