Anche in Olanda la “pandemia no vax” genera disordini sia nella capitale sia a Rotterdam per protesta contro le restrizioni decise dal governo per arginare il diffondersi del virus

Disordini in Olanda (foto EPA/VLN Nieuws).

La pandemia no vax non fa proseliti solo in Italia, come si sa. In forme ben più acute si manifesta in altri paesi: dall’Austria all’Olanda, dalla Germania alla Francia, per rimanere in ambito europeo. Una nuova notte di rivolta c’è stata in Olanda contro le misure anti-coronavirus di quel governo, con centinaia di persone che hanno lanciato pietre e oggetti contro la polizia all’Aia. E lo stesso copione della capitale è stato vissuto a Rotterdam.

Il gruppo dei contestatori si è riunito a un incrocio in un quartiere operaio dell’Aia, dove ha dato fuoco ad alcune biciclette che si trovavano nell’immenso parcheggio delle due ruote.  Alcune persone sono rimaste ferite dopo che la polizia ha sparato sui manifestanti e 51 persone sono state arrestate dopo un’orgia di violenza a Rotterdam. Si è trattato della reazione alla reintroduzione nei Paesi Bassi di un parziale lockdown da sabato scorso con almeno tre settimane di restrizioni e ora si stanno pianificando il divieto dl’ingresso in alcuni luoghi alle persone non vaccinate mentre diverse migliaia di manifestanti hanno protestato contro le misure anti-Covid ad Amsterdam, nonostante un altro gruppo avesse annullato la manifestazione a causa delle violenze della notte precedente. Altre migliaia di persone hanno marciato nella città meridionale di Breda, vicino al confine belga, al grido “No lockdown”. Gli organizzatori si oppongono ai piani del primo ministro Mark Rutte di escludere i non vaccinati da bar e ristoranti.

A Rotterdam, nel day after delle violente proteste anti-restrizioni e dei 51 arresti e 7 feriti, hanno voluto cancellare tutto in poche ore. Di prima mattina non solo la municipalità ma anche i gestori di bar e negozi hanno spazzato via i resti degli scontri nella notte tra polizia e manifestanti che hanno lasciato buona parte del Paese sotto shock. “E’ stata un’orgia di violenza, non posso descrivere in altro modo quanto accaduto”, sono le parole del sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb. Il fatto è che la manifestazione era annunciata come pacifica e faceva parte di una serie di proteste che, il giorno successivo, cioè oggi, avrebbero dovuto coinvolgere anche Amsterdam e la cittadina meridionale di Breda. Ma al Coolsingel, la grande arteria che collega la stazione ferroviaria al centro di Rotterdam, qualcosa è andato storto. Poco dopo le 19, quando bar e ristoranti si apprestavano a chiudere a causa delle nuove regole anti-Covid introdotte una settimana fa dal premier Mark Rutte, la protesta è diventata violenta.

“Di chi è stata la colpa?”, si chiede uno dei principali quotidiani del Paese, il De Telegraaf. Secondo le autorità tra i manifestanti c’erano diversi infiltrati, colpevoli di aver lanciato pesanti fuochi d’artificio, bruciato e danneggiato macchine nel cuore della città. Giovanissimi e gruppi di destra provenienti da diverse parti del Paese o legati agli ultras del Feyenoord, la squadra più amata dagli abitanti, nata oltre cento anni fa nell’omonimo quartiere meridionale di Rotterdam, uno dei più difficili. Già, perché dietro l’immagine di città proiettata al futuro, alla mobilità sostenibile ed elettrica, quello che è uno dei maggiori porti del pianeta nasconde un’anima in tempesta, fatta di massiccia immigrazione, diseguaglianze, traffici illeciti e ‘gabber’, la musica hardcore che qui nacque negli anni Novanta. Ma sotto accusa, nei riots del Coolsingel, è finita anche la polizia.
“Hanno sparato ad altezza uomo”, è la tesi che circola sulle chat dei manifestanti. Due dei sette feriti sono stati trasportati in ospedale nella notte.

La polizia, sui due manifestanti feriti, ha aperto un’indagine. Ma anche nelle forze dell’ordine si contano i feriti, fortunatamente lievi. E la guerriglia di Rotterdam ha in qualche modo spaventato i i cittadini olandesi anti-Covid, in trincea da quando il governo ha fatto filtrare che presto, nel Paese, varrà la regola del ‘2G’ che esclude da diversi luoghi pubblici chi ha fatto il test ma non è vaccinato (o guarito). Ad Amsterdam la “grande manifestazione” annunciata nei giorni scorsi è stata cancellata. Ma in centinaia hanno sfilato lo stesso nel Rokin, in pieno centro, in maniera pacifica, come è accaduto anche a Breda.

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