Non c’è stata ancora alcuna rivendicazione per i due incendi ad altrettante centraline elettriche ferroviarie in Trentino appiccati la notte scorsa fra le 3,30 e le 4, alla vigilia della prima giornata dell’adunata nazionale degli Alpini. Sugli episodi proseguono le indagini della Digos. I due incendi hanno riguardato uno la linea del Verona-Brennero, a Lavis (foto destra), l’altro quella della Valsugana, a Civezzano.
Per i due attentati sarebbe stato utilizzato del materiale infiammabile e sono in corso verifiche per cercare di accertare di che cosa si tratti.
Ma i due incendi seguono altri episodi avvenuti nei giorni scorsi in città: due notti fa sono state prese a sassate le vetrine di un negozio che vende prodotti ufficiali dell’adunata e nei giorni precedenti erano comparse sui muri del centro cittadino delle scritte ingiuriose contro gli alpini. Anche queste senza rivendicazioni. In contemporanea, l’altro ieri, alcuni universitari della facoltà di Sociologia avevano occupato l’aula studio Rostagno con slogan ostili al corpo degli Alpini.
In un primo momento si era perciò ipotizzato che il sabotaggio alle linee ferroviarie fosse riconducibile a frange anarchiche, scartando l’altra che riconduce a un passato di attentati organizzati però soprattutto in Alto Adige per mano di estremisti sudtirolesi legati a un separatismo filo austriaco che sembrava ormai sepolto.
Da segnalare comunque che i treni hanno subito disagi fino al primo pomeriggio, con cancellazioni di regionali e sospensione del traffico merci. Il rogo sulla linea del Brennero è stato innescato a Lavis, meno di una decina di chilometri a nord di Trento. Nessun disagio invece per la linea della Valsugana: la circolazione dei treni, che comunque è sempre ferma nella notte, non ha subito delle variazioni. Un nuovo sabotaggio all’ora di pranzo, a Caldonazzo, (foto in alto) ha causato invece qualche lieve ritardo.
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