Anche ieri è salito il numero dei nuovi contagiati da Covid-19 in Italia: sono 249 a fronte dei 233 di venerdì. Le nuove vittime sono invece 14, rispetto alle 11 del giorno precedente. I dati complessivi pubblicati dal Ministero della Salute sono attualmente dunque questi: malati 12.368 (-88) i malati, 196.806 (+323) i guariti. I casi totali avuti in Italia dall’inizio dell’epidemia salgono a 244.216, i morti a 35.042.
I nuovi positivi per il Covid sono 88 in Lombardia (nella foto Ansa: Milano, i Navigli affollati) , 40 in Emilia Romagna, 88 in Veneto, 20 nel Lazio, 18 in Liguria e 15 in Campania; le altre regioni hanno incrementi a una sola cifra, tranne Valle d’Aosta, Molise e Basilicata che non registrano alcun nuovo caso. I pazienti in terapia intensiva sono 50, come ieri, i ricoverati con sintomi sono 757 (-14), quelli in isolamento domiciliare sono 11.561 (-74). I tamponi nelle ultime 24 ore sono stati 48.265, in diminuzione rispetto a ieri.
Insomma un allentamento del rispetto delle misure di sicurezza crea immediatamente segnali di allarme che non vanno sottovalutati, benché le nostre cifre non siano paragonabili a quelle di altri paesi, dove i capi di governo hanno fatto sfoggio di supponenza nei confronti di quegli stati che, come l’Italia, hanno adottato misure restrittive più rigide nonostante le assurde opposizioni politiche interne.
Di tutt’altre dimensioni e drammaticità i dati che arrivano per esempio dagli Stati Uniti, dove altri 60.207 casi di contaminazione da coronavirus sono stati identificati nell’arco di 24 ore, secondo il conteggio della Johns Hopkins University.
Questi nuovi casi portano a 3.698.209 il numero totale di infezioni registrate negli Usa dall’inizio della pandemia. I decessi in un giorno sono stati 832, per un totale di 139.960.
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