ANTEPRIMA-CINEMA/ Esordio da regista di Donato Carrisi

Febbraio. Una notte di nebbia, uno strano incidente stradale su una strada deserta di montagna. L’uomo alla guida viaggiava da solo. È incolume. Ma i suoi abiti sono sporchi di sangue… è il plot dell’esordio alla regia di Donato Carrisi, lo scrittore best seller. Le riprese sono arrivate all’ultimo ciak per La ragazza nella nebbia, tratto da un suo romanzo. Carrisi ne firma anche la sceneggiatura, è l’autore italiano di thriller più venduto al mondo, pubblicato in 24 paesi. In Italia ha venduto oltre 1 milione di copie, il suo primo romanzo, “Il Suggeritore”, è rimasto in classifica per oltre 30 settimane, vincendo numerosi premi tra cui il premio Bancarella.

Prodotto da Maurizio Totti e Alessandro Usai per Colorado Film in collaborazione con Medusa, che ne sarà anche distributore, La Ragazza nella nebbia vede nel cast Toni Servillo, Alessio Boni, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon, Lucrezia Guidone, Daniela Piazza, Ekaterina Buscemi, Thierry Toscan, Jacopo Olmo Antinori, Marina Occhionero, Sabrina Martina, con Antonio Gerardi e con Greta Scacchi e con Jean Reno.

La storia ai suoi lettori è nota, protagonista è Vogel – Servillo – fino a poco tempo prima era un poliziotto famoso, una specie di eroe, di quelli che finiscono spesso in tv. Il suo racconto ha inizio sessantadue giorni prima. A due giorni da Natale, nel piccolo paese alpino di Avechot scompare una ragazza di sedici anni, lentiggini e capelli rossi.

Il suo nome è Anna Lou. Vogel giunge sul posto. Non ci sono indizi, non ci sono piste da seguire. Potrebbe trattarsi di un semplice allontanamento volontario, di una fuga da casa. Invece lui riesce a convincere tutti che Anna Lou è stata rapita. Prima la comunità locale, poi i media. Perché Vogel è bravo a creare il caso mediatico. A lui non interessano cose come il dna o la polizia scientifica. A lui non interessano le prove. Si serve dei giornalisti e di internet per mettere su uno spettacolo. Non cerca la verità, lui cerca un’audience. Per Carrisi, non e’ un triplo salto mortale: ”sono nato sul set come sceneggiatore e producer – ha detto in un’intervista all’ANSA – conosco la macchina, e’ come tornare a casa, sul luogo del primo delitto! Io scrivo per immagini, i complimenti che mi arrivano sono che leggere un mio libro e’ come guardare un film”.

Le riprese si sono svolte per sette settimane in Alto Adige tra Carezza e Nova Levante, Caldaro, Merano, Magrè, Sarentino e Bolzano, gran parte della Val d’Ega.

“Abbiamo dato vita alla nostra collaborazione con Donato Carrisi – raccontano i produttori di Colorado Film, Maurizio Totti e Alessandro Usai – proprio a Cannes, durante il Festival. Abbiamo voluto puntare sul thriller, su una storia piena di colpi di scena e mistero. Un romanzo – continuano Totti e Usai – che è già stato divorato da centinaia di migliaia lettori. In fondo il nostro lavoro è portare le emozioni al cinema. Questa volta – concludono – investiremo sulla paura”.

La pellicola è in collaborazione con la IDM Film Commission Sudtirol – Alto Adige, sui set hanno lavorato circa 60 persone, oltre ad attori e generici ed il budget è di 4,5 milioni di euro. (Ansa)

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