di FABIO CAMILLACCI/ Sabato di campionato scoppiettante grazie a tre anticipi della 17° giornata che spostano le gerarchie in vetta alla classifica. Inter, primo k.o. stagionale: la bella Udinese rigenerata da mister Oddo espugna a sorpresa il Meazza per 3-1. Lasagna, De Paul e Barak fermano la banda Spalletti. Ai nerazzurri non basta il temporaneo pareggio di Icardi. Terza vittoria di fila per i friulani col nuovo tecnico, sostituto dell’esonerato Delneri. Il Napoli approfitta subito della caduta interista: azzurri corsari allo stadio Grande Torino contro i granata e nuovamente soli al comando. Sorpasso riuscito grazie alle reti di Koulibaly, Zielinski e Hamsik. Nel Toro ritrova il gol il “gallo” Belotti. La squadra di Sarri risolve la pratica dopo mezzora di gioco. Il Torino di Mihajlovic chiude in 10 contro 11 perché Ljajic entra e si fa male. Insigne in campo solo nella ripresa. “Lorenzo il Magnifico” resta alle prese con una fastidiosa pubalgia. Rosicchia tre punti all’Inter anche la Roma che vince una gara al cardiopalma contro il Cagliari all’Olimpico: decide Fazio al 94′. Tifosi col fiato sospeso perchè l’arbitro Damato convalida solo dopo un consulto col Var. In precedenza il direttore di gara aveva concesso un rigore alla Roma sempre grazie al Var, penalty poi parato a Perotti dal portiere dei sardi Cragno. Dunque, emozioni forti a corrente alternata, ribadiamo: con la Var non è più calcio, è un altro sport. Perchè, nel bene e nel male, il bello del calcio è l’immediatezza e questa immediatezza in Italia, a causa del Var e della Var, ormai si è persa; anche perchè spesso le immagini non chiariscono. Per questo motivo Altroquotidiano ha lanciato un hashtag sui social: #aboliamolavar.
La caduta dell’ex capolista. Per fortuna dell’Inter, c’è un’altra gara prima di Natale. Così i ragazzi di Spalletti potranno derubricare a “incidente di percorso” il k.o. interno con l’Udinese. E soprattutto potranno evitare deprimenti parallelismi con l’annata 2015-16 e quella sconfitta pre-natalizia che aprì una lunga discesa verso il basso. Non è stata una grande settimana, per i nerazzurri, fra le sofferenze col Pordenone in Coppa Italia e la presa di San Siro da parte dei friulani di Oddo. Le due gare sono “mondi” diversi, per l’ampia rotazione di coppa, ma forse quella frenata infrasettimanale ha lasciato qualche ripercussione a livello psicologico.
Roma-Cagliari: giallo Var. All’ultimo respiro e oltre. Perché la rete che permette alla Roma di scacciare l’incubo del terzo pareggio nelle ultime 4 gare arriva come detto al quarto minuto di recupero (dei 6 concessi). Ma i tifosi romanisti dopo il boato di gioia, dovranno aspettare almeno altri due minuti per esultare davvero, perché Damato verifica la validità della rete alla Var e solo dopo convalida il gol che vale tre punti pesantissimi per come sono arrivati. Il dubbio di Damato e del Var era relativo a un presunto tocco di braccio dell’argentino sulla respinta di Cragno dopo una punizione di Kolarov dalla sinistra. Le immagini, vedendole e rivedendole, in realtà non chiariscono del tutto: l’impressione è che la palla sbatta sul petto di Fazio per poi carambolare sul braccio. In precedenza, il direttore di gara aveva concesso un rigore alla Roma sempre grazie al Var: inizialmente invece Damato aveva ammonito Dzeko per simulazione. Penalty poi parato a Perotti dal portiere dei sardi Cragno. Al di là di tutto, la squadra di Di Francesco torna a essere la miglior difesa in assoluto del campionato ma continua a fare tanta, tantissima fatica per andare a segno; anche con la coppia d’assi Dzeko-Schick titolare dall’inizio. Ma è stato un sabato di campionato per cuori forti.
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