di FABIO CAMILLACCI/ Era prevedibile: appena si è alzata l’asticella, l’Italia è nuovamente uscita sconfitta dal campo dopo il ritorno alla vittoria contro la modesta Arabia Saudita. Francia troppo forte per i ragazzi di Roberto Mancini; troppa differenza a livello di singoli. E così a Nizza la Nazionale finisce k.o. nella seconda amichevole del “Mancio” da commissario tecnico: troppa differenza tra i “Bleus” che preparano il Mondiale e gli azzurri ancora in fase sperimentale. A livello di formazione, Mancini spariglia le carte rispetto alle attese: dentro D’Ambrosio a destra in difesa, Mandragora a centrocampo e l’eterno Godot Mimmo Berardi nel trio d’attacco con Balotelli e Chiesa. Mario, che a Nizza è il vero padrone di casa dopo 2 stagioni e 43 gol totali con la squadra della Costa Azzurra, rispetto al match contro i sauditi non segna ma si dà un gran da fare per dimostrare ai francesi che l’Italia non è venuta a fare da sparring partner. Contro l’Arabia Balo passeggiava, stasera invece è stato mobile, pericoloso e al servizio della squadra. Un bel passo avanti per un calciatore pigro come lui; speriamo prosegua su questa strada, speriamo sia veramente maturato alla soglia dei 28 anni perchè fa veramente rabbia vedere sprecato un talento così. Per la serie, meglio tardi che mai. Contro la Francia: subito un destro, poi la punizione che rimette in linea di galleggiamento gli azzurri prima dell’intervallo. Botta respinta da Lloris e sulla ribattuta Bonucci insacca. Prima e dopo gli squilli di Balo, però, c’è solo e soltanto la Francia, tanta Francia.
La partita dell’Allianz Riviera. All’8′ è già 1-0 : cross del terzino destro Pavard, Mbappé lasciato solo da un pessimo posizionamento della difesa italiana impegna Sirigu e Umtiti è pronto per il tocco vincente da due passi (foto). Gol in fotocopia con quello di Bonucci. Poi un palo di Kanté (centrocampista moderno e fenomenale) con un fendente rasoterra, e due splendide giocate dell’imprendibile Mbappé, prima del raddoppio firmato da Griezmann su rigore. In ritardo, nell’occasione, Mandragora che tocca Hernandez in area, sul lato lasciato scoperto da D’Ambrosio. L’arbitro inglese Taylor conferma il penalty dopo il “silent check” col Var. Prove di sperimentazione della moviola in campo in vista dei Mondiali di Russia 2018. L’inizio della ripresa è il momento più divertente della partita con occasioni da una parte e dall’altra e continui capovolgimenti di fronte. L’Italia ha tre buone opportunità con Balotelli, Chiesa (migliore in campo con Balotelli e Sirigu autore di grandi parate) e Caldara, ma rischia due volte di sprofondare in contropiede: traversa di Dembelé e tiro pericolosissimo di Tolisso. Il gioiello del Barça (Dembelè) fa le prove generali per la rete del 3-1, che arriva al minuto 63 con un destro a giro fantastico, troppo preciso per il tuffo disperato di Sirigu. Il pubblico dell’Allianz Riviera va in estasi. Punto esclamativo sulla partita. A quel punto i due c.t. danno il via alla classica girandola di sostituzioni anche se c’è ancora spazio per qualche emozione.
Appunti azzurri finali. Nonostante la sconfitta, l’Italia ci è piaciuta di più contro la Francia che contro i sauditi; soprattutto alla luce della forza dell’avversario di turno e perchè ha provato a tenere testa ai transalpini per tutti i 90 minuti. Contro l’Arabia invece era stata discreta solo per un tempo. Per forza di cose è una Nazionale ancora sperimentale e il gruppo ovviamente ha bisogno di lavorare insieme per crescere, anche se non abbiamo i fenomeni che ha la Francia e che hanno altre Nazionali. Purtroppo, questo passa il convento, dobbiamo farcene una ragione. Solo Balotelli (per il grande talento e il tiro al fulmicotone), Insigne (che però in azzurro non brilla) e Chiesa sono una spanna sopra la media. In attesa del ritorno di Ciro Immobile. Un consiglio ai colleghi giornalisti, soprattutto a quelli della Rai: basta parlare sempre e soltanto di Balotelli, perchè come ha detto capitan Bonucci a fine gara: “Così non si fa il bene di Mario”. Non cadiamo negli stessi errori fatti in passato ergendo Balo a simbolo della Nazionale, per poi metterlo alla gogna al primo fallimento azzurro. Basta, grazie: avete stufato.
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