Si è chiusa a Roma la nona edizione di Arf! Il festival del fumetto. Per tre intensissimi giorni le ampie sale del Mattatoio di Testaccio e della Città dell’altra Economia sono state invase da una folla di appassionati e curiosi. Con un calendario fitto di mostre, talk, editori, realtà indipendenti e artisti pronti a siglare con un disegno la copia del proprio acquisto, Arf! si è imposto negli anni come un appuntamento imperdibile per scoprire nuovi talenti, incontrare mostri sacri e avventurarsi alla scoperta di un mondo ricco di approcci e stili differenti.
Ospiti di quest’anno nella sezione Talk i seguitissimi Zerocalcare e Caparezza, ma anche le lectio magistralis di Igort,Lorenzo Mattotti e Francesca Ghermandi. Oltre ai nomi più noti, nel teatro della Pelanda si sono susseguiti incontri di esperti entusiasti e intenditori competentissimi in un tour de force che ha sviscerato le più interessanti e appassionati sfaccettature della produzione grafica, fumettistica e della narrazione per immagini.
Tra le tante mostre incastrate in ogni piccolo antro dell’affascinante location, una sorprendente rassegna delle grafiche del più che famoso comico Lillo, le opere inedite che il maestro Mattotti ha realizzato per illustrare il quarto volume della tetralogia Artù, Lancillotto e il Graal in uscita per Einaudi, e la prima mostra di Walter Dell’Edera, artista barese che collabora da tempo con un grandissimo sceneggiatore americano come James Tynion IV per il ciclo della graphic-novel horror Something Is Killing The Children.
Come in tutti i festival è sempre difficile seguire l’incandescente programmazione che si sussegue giorno dopo giorno, ma una delle particolarità di Arf! è la capacità di accogliere chiunque nello spazio degli editori e dei fumettisti indipendenti, che aspettano ansiosi il pubblico per mostrare, regalare e proporre i loro incredibili lavori.
In tutto questo mondo sempre più attento al gusto degli adulti, non è mancato un vasto spazio bambini, che sono stati accompagnati alla scoperta del fumetto realizzando un proprio racconto per immagini. A circondarli in questa avventura le strisce giganti di Mafalda, il capolavoro dell’argentino Quino su una bambina che da decenni ci insegna a pensare.
Benché il cuore del festival ci abbia salutato per darci appuntamento all’anno prossimo, due sue straordinarie diramazioni ci accompagneranno per i prossimi mesi. Fino al 23 luglio l’Istituto Cervantes presenta, per la prima volta a Roma, le tavole dello spagnolo David Aja; fino al 4 giugno, lo spazio multifunzionale La Vaccheria, all’Eur, ospita le Geografie dell’avventura, una mostra antologica, in viaggio tra confini e stili, dell’immenso artista italiano Sergio Toppi. Entrambe le mostre sono a ingresso gratuito.
(Maggiori info sul https://arfestival.it)
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