di RAFFAELE CICCARELLI*/ La finale del mondiale 2022 vede di fronte Argentina e Francia, le due nazionali che possono schierare il fuoriclasse del presente, Kylian Mbappé i transalpini, e quello di un presente che presto sarà passato, Leo Messi per i sudamericani, ma che non ha voglia di arrendersi senza l’ultimo trionfo, il più importate. Nonostante l’equilibrio con cui partono le due squadre, la lineare Francia va subito in difficoltà contro l’Argentina che è arrivata all’ultimo atto in crescendo. Per ottanta minuti di gioco, sospinta da un intero popolo oltre che dalla voglia di vincere, l’Argentina domina grazie al suo fuoriclasse e a un sontuoso Angel Di Maria, con due loro reti che sembrano avere chiuso la pratica.
Nel gioco moderno del calcio, però, le partite cambiano, soprattutto quando hai un giocatore come Mbappé, che non poteva solo fare da comparsa, e che ci mette un minuto per riequilibrare le sorti del match. A questo punto inizia una nuova gara, le emozioni si sturano, la nostra memoria non può non andare che a Italia-Germania del 1970, El Partido do Siglo, le due squadre sono due pugili che si scambiano colpi alla ricerca del KO. Sembra ancora riuscirci Messi, quando porta in vantaggio i suoi, ma è ancora il francese, dal dischetto, a non arrendersi e a portare la soluzione ai tiri di rigore.
Rigori fatali ai Bleus. Dal dischetto si dimostrano più bravi i sudamericani, la dea Eupalla li premia, gli europei replicano in negativo quanto già successo, contro l’Italia, nel 2006, e allora è Leo Messi a coronare il suo sogno. Se ora questo lo porta al livello che fu di Diego Armando Maradona resta un’opinione, di certo lo eguaglia per i successi, ma va anche detto che Mbappè si è ormai preso il futuro. Piccola postilla finale: spesso denigriamo il nostro calcio, la nazionale italiana era anche assente con nostro grande rammarico, ma la presenza di tanti calciatori che militano nel nostro campionato, tra campo e panchina nelle due nazionali, sono evidenti indicativi dell’attrattiva che ancora gode il nostro calcio.
Sancito l’ultimo atto, celebrati i nuovi campioni del mondo, resta il tempo per fare un piccolo consuntivo. Apertosi tra le polemiche, inevitabili visti il posto e le modalità di assegnazione, il torneo si è svolto nel migliore dei modi. I soldi, tanti, dell’emirato sicuramente hanno influito, ma abbiamo visto stadi moderni e funzionali, sempre pieni, con tifosi festanti, nonostante qualche restrizione cui non siamo abituati ma che apparentemente non hanno pesato.
Delusioni e sorprese di questo campionato del mondo di calcio. Tecnicamente ha sorpreso non tanto l’eliminazione quanto la pochezza espressa dalla Germania e dal Belgio, fuori già ai gironi, così come l’incapacità del Brasile di andare oltre i propri limiti ma, al di là di chi ha vinto o perso, protagonista incontrastato è stato il Marocco (battuto 2-1 dalla Croazia nella “finalina” per il terzo posto), prima nazionale africana ad arrivare tra le quattro migliori del mondo, un risultato che, da solo, consegna Qatar 2022 alla storia.
*Storico dello sport
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