Sono stati arrestati i due giovani che erano in compagnia di Adele De Vincenzi, la sedicenne di Chiavari morta l’altra sera a Genova dopo aver assunto una dose di Mdma (metanfetamina). Secondo gli investigatori della Squadra mobile, sono stati loro a cedere la droga alla ragazza. Lo stupefacente era stato acquistato da un minorenne italiano che la polizia ha identificato e denunciato.
La giovane aveva passato la serata con alcuni amici, due maggiorenni e due minorenni, in un appartamento nel quartiere San Martino. Poi è uscita con loro per proseguire la serata in centro, ma, arrivata nella zona della stazione ferroviaria di Brignole, si è sentita male. Portata all’ospedale Galliera, è morta 40 minuti dopo. Della vicenda si occupano anche il tribunale dei minori e quello ordinario.
“E’ arrivata al pronto soccorso in coma profondo, abbiamo avviato subito la rianimazione, siamo andati avanti per quasi un’ora, ma non si è mai ripresa”, dice Paolo Cremonesi, direttore del pronto soccorso dell’ospedale Galliera. Poi aggiunge: “Bisogna far capire ai giovani che non esistono droghe pesanti e leggere. Gli stupefacenti sono tutti potenzialmente pericolosi. Bisogna tenere alta la guardia anche perché negli ultimi tempi i casi sono aumentati. Tre settimane fa è arrivata qui una ragazza in coma dopo un rave party a Oregina ma in quel caso siamo riusciti a salvarla. Bisogna parlare ai ragazzi: devono farlo le famiglie ma anche le istituzioni per fare prevenzione e informazione sulla pericolosità delle droghe”.
“Non era la prima volta che prendevamo l’Mdma. Lo facevamo ogni tanto per sballarci nel fine settimana, ma non eravamo mai stati male”, hanno detto invece agli investigatori i due ragazzi, della provincia di Genova, Sergio Bernardin e Gabriele Rigotti, 21 e 19 anni, arrestati dalla squadra mobile nell’ambito della inchiesta sulla morte di Adele De Vincenzi. Bernardin è il fidanzato della vittima, mentre Rigotti è un amico, fidanzato dell’altra minorenne coinvolta. I due, secondo quanto ricostruito, avevano acquistato la droga da un pusher di 17 anni di Busalla (Genova). L’avevano portata in via Corridoni, nella stanza in affitto dove vive Rigotti. I quattro hanno consumato la metanfetamina e poi sono usciti. Arrivati in centro, Adele si è sentita male e gli amici hanno chiamato i soccorsi.
In casa di Rigotti gli agenti hanno trovato altri tre grammi di Mdma, oltre a una confezione di funghi allucinogeni che non sarebbero stati usati. I due sono accusati di spaccio aggravato dalla morte come conseguenza di altro reato.
Sono già due, nel giro di pochi mesi, le minorenni morte a Genova per uso di droga. Lo scorso 13 maggio la vittima è stata una ragazza di 17 anni dopo una notte passata con una amica sudamericana di 25 anni in casa a consumare droghe e alcol. La giovane, nata in Italia ma di origini ecuadoriane, era stata trovata esanime in un appartamento di Borgoratti. Le aveva trovate il proprietario di casa, un pensionato, presso il quale la più grande lavorava come badante. La giovane aveva iniziato a consumare droghe soltanto da un mese, da quando aveva conosciuto l’amica. In quel caso, le due avevano assunto crack e hashish e avevano bevuto. La ragazza più grande si era salvata ed è stata indagata. (Ansa)
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