“Non abbiamo a che fare con un lupo solitario, c’è un network di terroristi ispirati dall’Isis“: lo sostiene, a proposito della strage di Manchester, il deputato statunitense Mike McCaul che presiede l’House Homeland Security Committee americano. E a Manchester – spiega sempre McCaul – è stato usato l’esplosivo Tapt, lo stesso delle stragi di Parigi e Bruxelles. Inoltre la polizia di Manchester ha trovato materiale per realizzare altri ordigni esplosivi nei raid compiuti dopo la strage all’arena. Ne dà notizia l’Independent, secondo cui potevano essere utilizzati in “attacchi imminenti”. Sui media del Regno Unito l’ipotesi che circola è che l’appartamento perquisito ieri dagli agenti nel centro della città fungesse da luogo per la costruzione delle bombe.
Intanto – riferisce il Guardian – altre due persone sono state arrestate in connessione con l’attentato di Manchester, portando così il totale a 8 fermi. E dalle indagini, secondo quanto afferma l’intelligence di Berlino citata da Sky News, emerge che il kamikaze di Manchester Salman Abedi (foto in alto) era a Dusseldorf quattro giorni prima dell’attacco.
E’ caccia all’uomo – dunque – per provare a smascherare la rete di complicità attorno al kamikaze Salman Abedi: il 22enne, che con un fratello avrebbe giurato fedeltà all’Isis, fattosi saltare in aria lunedì sera fra le famiglie (ragazzi, bambini, genitori) reduci dal concerto della pop star Ariana Grande.
Dopo la cattura del fratello maggiore di Salman Abedi, ieri sono stati arrestati il padre e il fratello minore. Secondo quanto riporta Bloomberg, l’arresto del padre sarebbe avvenuto a Tripoli. Ramadan Abedi è stato portato via assieme ad un’altra persona non identificata. In un’intervista con l’agenzia Usa qualche ora prima, l’uomo aveva riferito di un suo recente incontro a Tripoli con il figlio, aggiungendo che le autorità britanniche non lo avevano ancora contattato.
Sempre a Tripoli, secondo quanto riferisce questa volta il sito del Guardian, è stato arrestato il fratello minore del kamikaze. Si chiama Hashem. Il Guardian cita un portavoce della Rada, una milizia incaricata della sicurezza nella capitale libica. Hashem ha rivelato che Salman aveva dichiarato fedeltà all’Isis. “Ha confessato di aver aderito all’Isis con suo fratello Salman El Abedi autore dell’attentato di Manchester”, si legge in un comunicato della Rada, al termine dell’interrogatorio
La polizia di Manchester, intanto, sta cercando il costruttore della bomba che Salman Abedi ha usato nella strage all’arena. Ne dà notizia Sky News, secondo cui è da inserire in questa “caccia” il raid compiuto nel centro della città inglese, durante il quale gli agenti di polizia e le forze speciali, probabilmente appartenenti all’esercito, hanno perquisito un appartamento. Nel corso dell’azione è stata udita un’esplosione.
La famiglia dell’attentatore di Manchester Salman Abedi aveva avvertito in passato le autorità britanniche della pericolosità del giovane: lo ha detto un funzionario dell’intelligence Usa alla NBC News. La bomba utilizzata da Abedi, ha aggiunto, era “grande e complessa”, realizzata con materiali difficili da ottenere nel Regno Unito. E questo può significare solo una cosa: “E’ quasi impossibile che non abbia avuto l’aiuto di complici”.
Il sito della tv Sky News Arabiya, citando proprie fonti e documenti dell’epoca di Muammar Gheddafi, descrive il padre del kamikaze di Manchester come un elemento filo-Al Qaida. “Secondo le informazioni ottenute da Sky News Arabiya”, il padre di Salman Abedi, Abu Ismail Abedi, è stato “un componente del Libyan Fighting Group”, organizzazione islamica armata per lungo tempo legata ad al Qaida.
E sono stati compiuti altri tre arresti in connessione con l’attentato di Manchester. I fermi sono avvenuti nella zona sud di Manchester. Sono quindi quattro in tutto le persone finite in manette al momento nelle indagini sull’attentato all’arena. Il 23enne arrestato martedì invece risulta essere Ismail Abedi, fratello di Salman Abedi, il terrorista esecutore dell’attentato. Il fermo è stato compiuto nella zona di Chorlton, non lontano dall’abitazione di Ismail. Un curriculum online lo definisce come esperto informatico che ha lavorato per il Manchester Islamic Centre, il centro islamico della moschea di Didsbury frequentata dalla famiglia Abedi. Ma l’imam smentisce questa informazione con fermezza.
Sono stati compiuti “buoni progressi” nelle indagini sulla strage, ha detto il ministro degli Interni britannico Amber Rudd, mentre la polizia ha fatto sapere che sono state identificate tutte e 22 le vittime (la più giovane, 8 anni, è riprodotta qui sotto).
Intanto dopo la strage i siti strategici di Londra – inclusi Buckingham Palace, Westminster e Downing Street – saranno da oggi sotto protezione militare: lo ha reso noto Scotland Yard, secondo quanto riporta l‘Independent. La notizia segue l’annuncio della premier Theresa May secondo cui il livello di allerta terrorismo nel Paese è stato elevato da ‘grave’ a ‘critico’, che equivale all’aspettativa di un nuovo attacco ‘imminente’. La consueta cerimonia del cambio della guardia a Buckingham Palace è stata cancellata per permettere il dispiegamento delle forze di polizia dopo la strage di Manchester e l’allerta massima antiterrorismo, come ha comunicato il ministero della Difesa britannico.
Per ora sono poco meno di mille, esattamente 984, i soldati britannici dislocati, inizialmente solo a Londra, dopo l’allerta massima antiterrorismo seguita alla strage di Manchester. Lo ha detto il ministro degli Interni Amber Rudd al termine della riunione del comitato di crisi Cobra. Al momento, stando a Sky News, non è stato avviato un dispiegamento di militari anche a Manchester.
INGLESI IRRITATI CON GLI USA. La polizia di Manchester ha interrotto con gli Usa la comunicazione delle informazioni sull’attentato di due giorni fa dopo la pubblicazione dei ‘leak’ sull’inchiesta da parte della stampa statunitense. Lo afferma la Bbc. In sostanza gli inglesi accusano la polizia statunitense di rivelare ai mezzi di comunicazione informazioni riservate sulle indagini violando un patto di segretezza che in questa fase va rispettato per evitare di mettere così al corrente i terroristi di ciò che si è appurato sul loro conto.
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