Da una indagine dei carabinieri è venuta alla luce in provincia di Catania una vicenda che è un mix di miseria familiare, di squallore morale, di violenza su una minorenne. Secondo quanto ricostruito attraverso le indagini della Dda della Procura di Catania, i due genitori avrebbero usato la propria figlia 14enne come ‘merce di scambio’ con un amico di famiglia (nonché padrino di cresima della ragazzina) costringendola a convivere e ad avere rapporti in cambio di cibo e soldi per la famiglia. Sulla base delle intercettazioni della Dda la Procura di Catania ha ordinato l’arresto, operato dai carabinieri, dei due genitori della ragazzina e dell’individuo che li pagava in cambio dei rapporti con la minorenne.
Nei confronti dei tre indagati i carabinieri del comando provinciale etneo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ipotizza i reati aggravati di concorso in riduzione in schiavitù, atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, sequestro di persona, cessione di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi clandestine, ricettazione e minaccia a pubblico ufficiale.
L’inchiesta, spiega la Direzione distrettuale antimafia, ha fatto luce sulle “spregevoli condotte da parte dei due genitori”. nei confronti di una delle figlie minorenni, facendo emergere “un contesto familiare assai degradato nell’ambito del quale il padre e la madre della vittima, in ragione della situazione di grave indigenza economica e dimostrando un’assoluta incapacità genitoriale, avrebbero esercitato nei confronti della figlia poteri corrispondenti al diritto di proprietà, inducendola con violenza e minacce ad intrattenere una relazione anche sessuale con il suo padrino di cresima, per ottenere cibo e denaro“.
La coppia avrebbe anche rimproverato e picchiato la figlia affinché si “comportasse bene” con l’uomo. Il padre avrebbe minacciato anche una assistente sociale che era intervenuta per problemi di dispersione scolastica di un’altra loro figlia più piccola. Al ‘padrino’ della ragazza è contestata anche la violenza sessuale nei confronti della ragazzina, che avrebbe sequestrato a casa sua, e alla quale avrebbe ceduto della marijuana, nonché di avere detenuto armi e munizioni, compreso un fucile a canne mozze e una rivoltella 375 Magnum. (fonte: Ansa) .
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