Augusto Antonio Barbera è stato eletto presidente della Consulta all’unanimità (una sola scheda bianca, probabilmente la sua). Giurista dalla lunghissima carriera accademica, ex parlamentare, in passato ministro nel governo Ciampi, Barbera arriva al vertice della Corte costituzionale dopo aver svolto questo incarico come facente funzioni dopo la fine del mandato di Silvana Sciarra.
Tra le sue prime dichiarazioni, il neopresidente ha espresso l’auspicio che “quanto prima” si possa completare il collegio della Corte costituzionale con l’elezione del giudice di nomina parlamentare. Il nuovo presidente della Consulta ha anche ringraziato i colleghi che oggi lo hanno votato “pressoché all’unanimità”.
Nato ad Aidone (Enna) 85 anni fa, sposato e padre di due figli, Barbera siede a Palazzo della Consulta dal 19 dicembre 2015, dopo essere stato nominato giudice costituzionale dal Parlamento: il suo mandato terminerà quindi tra circa un anno. Professore emerito di Diritto costituzionale presso l’Università di Bologna, è stato docente ordinario presso l’Alma Mater dal 1994 al 2010.
In passato è stato anche coinvolto in ruoli politici: eletto alla Camera dei deputati nelle liste del Pci e del Pds per cinque legislature, fra il 1976 e il 1994 e dal 1987 al 1992, è stato presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché – dal 1983 al 1985 – componente della Commissione bicamerale per le riforme costituzionali (Commissione Bozzi). Dal 1992 è stato vicepresidente della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti). Nell’aprile 1993 è stato nominato ministro per i Rapporti con il Parlamento (governo Ciampi).
Augusto Antonio Barbera è stato inoltre fra i promotori dei referendum elettorali del 1991, del 1993 e del 1999 e consigliere regionale della Regione Emilia-Romagna dal 1980 al 1982. Dopo la laurea nel novembre del 1960, il neopresidente della Consulta si è formato all’Università di Catania dove, nel 1968, ha conseguito la libera docenza in Diritto costituzionale.
Negli anni Settanta ha svolto la sua attività accademica all’Università di Ferrara. Ha insegnato anche Istituzioni di Diritto pubblico nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna (1977-1994) e Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania (1969-1970).
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