di FABIO CAMILLACCI/ L’Italia, a Wembley contro l’Inghilterra, strappa un meritato pareggio: 1-1 il risultato finale. Vardy porta avanti gli inglesi al 26′, ma nel finale di gara Insigne realizza con freddezza un rigore assegnato dalla Var per un atterramento su Chiesa. Moviola in campo sperimentale in vista dei Mondiali di Russia 2018. Il napoletano rompe così l’incantesimo azzurro con il gol che non arrivava da 3 partite. Era uno dei vanti della vecchia gestione federale: “Abbiamo portato in Italia la Var”. Quando la Svezia ci ha buttato fuori, non è stata esattamente un consolazione. Stasera, ironicamente, la Var ci permette almeno di evitare la seconda sconfitta in terra inglese: al minuto 86 il tedesco Aytekin si corregge e concede il rigore per fallo di Tarkowski su Chiesa. Insigne, che si era svegliato poco prima con una combinazione con Jorginho, trasforma zittendo gli 82mila di Wembley (tranne la fetta azzurra).
La partita. L’Italia così porta a casa il pareggio giustificato da un finale in attacco, dopo che per buona parte del match aveva subito il gioco dell’Inghilterra. Evitiamo in tal modo il record storico di 4 gare senza gol (mai successo in 108 anni di storia), Di Biagio evita di chiudere sempre sconfitto (se non verrà confermato), evitiamo di deprimerci troppo. Non torniamo a casa con grandi certezze per il futuro, se non che Chiesa può dare la scossa più di altri, e che forse serve più coraggio per ricostruire e non rattoppare. Gli azzurri come con l’Argentina giocano brevi fasi apprezzabili (qui inizio e fine), ma non abbastanza per farsi amare. L’Inghilterra è meno cinica dell’Albiceleste, ma anche stavolta non presentiamo un contraltare credibile alle loro stelle. A Di Maria e Sterling con chi rispondiamo? Col nulla o quasi.
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