Un pomeriggio infuocato alla Camera sui vitalizi dei parlamentari con sospensione (prima volta nella storia) della diretta Rai che ogni mercoledì trasmette il Question time con i ministri che rispondono alle interrogazioni. Protagonisti della violenta protesta i deputati del Movimento Cinque Stelle, che, prima in Aula e poi in piazza Montecitorio, hanno bollato come “una vergogna” la decisione assunta dall’ufficio di presidenza della Camera sulle pensioni.
Un crescendo di accuse e polemiche sfociato in un botta e risposta tra la presidente della Camera e i parlamentari pentastellati, che la Boldrini accusa di “comportamento inaccettabile”. Pronta la replica direttamente dal blog di Grillo in cui si invita la presidente a “chiedere scusa in ginocchio per questo sopruso”.
A scatenare la protesta è stata la decisione dell’ufficio di presidenza favorevole alla proposta della vice presidente Marina Sereni (Pd) di un contributo di solidarietà nel prossimo triennio sugli “assegni vitalizi e sui trattamenti previdenziali, diretti e di reversibilità, corrisposti ai deputati cessati dal mandato”.
Respinta invece la proposta targata M5s che aveva l’obiettivo di “parificare la pensione dei parlamentari a quella dei cittadini“. Che l’aria fosse tesa d’altronde lo si era intuito già dal primo pomeriggio in Aula, dove, come ogni mercoledì, diversi ministri sono chiamati a rispondere alle interrogazioni dei deputati. Ma i lavori sono stati interrotti prima del tempo e così anche la diretta televisiva a causa di alcuni cartelli con su scritto “si tengono il privilegio” esposti sotto il banco della presidenza da alcuni grillini.
La protesta si è spostata poi al primo piano del Palazzo, dove si riunisce l’ufficio di presidenza di Montecitorio. Ma, più che la riunione, ad attirare ancora una volta l’attenzione è stato il caos scatenato dal Movimento Cinque Stelle. Tutti i deputati infatti si sono accalcati nel corridoio e più di qualcuno ha tentato (al grido di “vergogna, vergogna”) di fare irruzione nella sala. Da lì la bagarre si è spostata di nuovo in Aula – tanto che l’esame del decreto terremoto è slittato – e poi in piazza, dove il vice presidente della Camera Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista hanno improvvisato un comizio davanti ad un gruppo di manifestanti: “Dopo questo gesto disperato, dopo questo atto politico per mantenere i vitalizi dei parlamentari, sono finiti del tutto. So che andremo al governo”, è la convinzione del vice presidente di Montecitorio.
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