Una bambina romana di 7 anni, Gaia Trimarchi, è morta durante una vacanza nelle Filippine dopo dopo essere venuta a contatto con una medusa durante un bagno in mare. Lo riferiscono i media locali.
Gaia, che ha il papà italiano, si trovava in gita nell’isola di Sabitang Laya con la madre filippina, uno zio e un cugino, e stava raccogliendo conchiglie in un tratto di mare vicino alla spiaggia quando si è messa a gridare per il dolore. “Ho visto la parte superiore della gamba diventare viola”, ha raccontato la madre, Romanita Cabanlong.
E’ stata necessaria mezz’ora di barca – riferiscono i media – per trasportare Gaia fino all’isola più grande di Caramoan e poi altri dieci minuti per arrivare in ospedale. Qui è stata dichiarata la morte a causa di quella che è stata definita una grave reazione allergica.
Il tragico episodio, avvenuto la scorsa settimana ma rilanciato dai media filippini solo nelle ultime ore, è da attribuire a una specie letale di meduse, presenti anche nelle Filippine che già in passato si sono trasformate in killer. Come nel caso di un altro bambino di 6 anni che, secondo quanto riferito da alcune fonti locali, che avrebbe perso la vita in circostanze analoghe solo poche settimane fa. “Si tratta di una specie molto pericolosa per l’uomo”: la ‘medusa scatola’ o ‘medusa-vespa’ è considerata tra le più letali del pianeta: può causare spasmi, seguiti da paralisi, arresto cardiocircolatorio ed il decesso in pochi minuti, ha spiegato Gerry Reyes, biologo marino della guardia costiera filippina, intervistato da Abs-Cbn.
“E’ essenziale, in questi casi, l’aceto” che può contribuire a “neutralizzare il veleno”, riducendone l’impatto, ha aggiunto. Ma sulla barca della piccola Gaia non c’era nulla. E lei è morta e non tornerà più in Italia.
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