«Sì: sull’arresto dell’ex sindaco di Lodi ho contribuito ad esacerbare il clima. Mi scuso: i diritti sono diritti. Basta con l’imbarbarimento del dibattito associato ai temi giudiziari»: con questa dichiarazione contenuta in una lettera al quotidiano “Il Foglio” e indirizzata all’ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, del Pd, assolto dopo 5 anni di vicende giudiziarie che lo portarono persino in cella a San Vittore – Luigi Di Maio, oggi ministro degli Esteri, fino allo scorso anno capo del Movimento 5 stelle, potrà segnare una svolta nella storia del movimento: la fine della linea “manettara” che ha costituito l’asse portante della sua politica fino ad ieri
L’importante è che a condividere questa scelta di Di Maio sia subito arrivata anche l’adesione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che dall’inizio del suo mandato è stata bombardata da accuse e coinvolgimenti giudiziari e da relativi attacchi delle opposizioni e dei giornali, e finiti con la completa assoluzione in tutti procedimenti, opportunamente sminuita nelle pagine dei quotidiani.
E ancor più importante, forse, è ciò che ha dichiarato il sindaco Uggetti, divenuto ex a causa di quel guaio giudiziario e dell’eco che questo ha avuto: “Mi auguro che le scuse di Di Maio siano sincere, perciò le accetto. Ora attendo quelle di Salvini” (che non è stato da meno nel mostrargli il gesto delle manette nelle sue visite a Monza).
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