BAYERN MONACO PADRONE D’EUROPA/ Trionfo dei bavaresi nella finalissima di Champions League: un gol dell’ex Coman stende il Paris Saint Germain che recrimina per le troppe occasioni sprecate dalle sue stelle. Storico “Triplete” per la squadra di mister Flick: un successo che parte da lontano

di FABIO CAMILLACCI/ Tutto secondo copione. Il Bayern Monaco al momento è la squadra più forte d’Europa e infatti alza meritatamente la Champions League 2019-2020, la sesta nella storia del club bavarese: raggiunto il Liverpool nell’albo d’oro della Coppa Campioni. Nella finalissima di Lisbona contro il Paris Saint Germain decide un gol di Coman, ex Juventus cresciuto proprio nel Psg. Dopo un primo tempo chiuso sullo 0-0 ma con occasioni da una parte e dall’altra (sul taccuino anche un palo di Lewandowski), la rete della vittoria tedesca arriva al 59′. Rimpianti parigini per i gol falliti, o se preferite evitati dal portierone tedesco Neuer. Protatagonisti degli errori sotto porta i tre fenomeni del “trio maravilla” transalpino: Mbappé, Neymar e Di Maria. Tutto questo con Icardi in panchina a guardare. Al di là di tutto, come recita il motto del Bayern, “mia san mia”, noi siamo noi. E infatti a oggi come loro non c’è nessuno.

Una stagione da incorniciare per il Bayern di mister Flick. Dopo Bundesliga e Coppa di Germania, la corazzata teutonica sale anche sul tetto d’Europa per uno storico “Triplete”. Un giusto premio per un dominio assoluto: nessuna squadra era mai riuscita a vincere tutte le partite di Champions, dalla prima del girone fino alla finale. Straordinario. Un mix esplosivo fatto di giovani e senatori di altissimo livello. Ma l’architetto di quest’opera d’arte è Hans-Dieter Flick, il tecnico che ha preso il timone dopo l’esonero di Kovac e ha ridato sicurezza a una squadra in crisi d’identità. Flick, un allenatore poco sponsorizzato ma bravo a gestire con semplicità una rosa di campioni. Alla faccia dei tanto decantati “scienziati” della panchina.

Un trionfo che parte da lontano. In questa stagione particolare violentata dall’emergenza coronavirus, il calcio tedesco torna protagonista dopo un po’ di anni vissuti nell’anonimato. Si tratta di un ritorno ai fasti del 2013 (finale di Champions Bayern Monaco-Borussia Dortmund vinta dai bavaresi) e del 2014 (Mondiale dominato in Brasile dalla Germania). L’ennesima dimostrazione che nel calcio per vincere servono idee, intuizioni, coraggio nel lanciare i giovani, programmazione, pianificazione e investimenti giusti. Il super Bayern di oggi è frutto di tutto questo. E forse questo trionfo è anche il frutto della scelta della Federcalcio tedesca e di frau Merkel di far ripartire il massimo campionato prima di tutti dopo il lockdown da coronavirus.

Progetto Bayern: un insegnamento per i club italiani che in Europa non vincono da troppo tempo. Un insegnamento soprattutto per la nostra squadra più forte, la Juventus alle prese con l’ossessione Champions: non basta Cristiano Ronaldo per vincere la Coppa dalle grandi orecchie. Ci consoliamo con l’ottimo arbitraggio di Daniele Orsato, fischietto designato per questa finalissima andata in scena allo stadio Da Luz. In chiusura una breve considerazione: fa un certo effetto scrivere di una finale di Champions League al 23 agosto quando generalmente di questi tempi si commentano le prime gare di campionato. Oltretutto, appena archiviata l’annata calcistica 2019-2020 sta per partire la nuova stagione. Colpa del terremoto scatenato dal Covid.

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